Avrei voluto

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Una lucida bara di legno scuro viene fatta scendere da due corde quattro metri da terra.
Ancora non posso credere che il tuo esile corpo sia lì dentro.
Vorrei dirti quante volte ho desiderato  parlarti fino a notte tarda, abbracciarti e cullarti tra le mie braccia, ma mi sei scappata senza lasciarmi una parola.

Le lacrime falciano i miei zigomi bagnando il terreno sotto di me e io vorrei solo lanciarmi da qui sopra e raggiungerti.

Avrei voluto fare tante cose per te, avrei voluto salvarti, avrei voluto averti accanto per tutta la vita.

Mi son bastati solo due mesi per guardarti negli occhi e rimanere pietrificato, ma ti hanno portata via da me. Ti hanno uccisa sotto uno strato di pelle violacea e qualche osso rotto.

Ti hanno uccisa uscendone puliti nonostante tutte le prove contro di loro in tribunale.
Ti hanno uccisa in silenzio, una morte assordante.
Un bicchiere che cade a rallentatore e si rompe in mille pezzi sciogliendosi a terra senza far rumore.

Saresti dovuta essere in quella sala a vincere la causa, un testimone diretto.
E con le tue timide parole avresri sconfitto la tua fobia più grande.
Saresti potuta essere il tuo artista e la tua Primavera.

Ti avrei offerto le mie spalle su cui piangere e urlare, su cui ridere e amare.

Ma te ne sei andata senza di me.

E piango ricordano i tuoi abbracci, il nostro primo incotro al supermercato, i tuoi tristi sorrisi e le tue mani calde.
Il mio nome che esce dalle tue dolci labbra mentre cuciniamo insieme.

Piango sapendo di non poterti mai avere.
Piango sapendo di aver perso qualcosa che ancora non avevo avuto.
Ma il mio amore per te basterà solo a lasciarti vivere nell'incavo del mio collo.

Il Suicidio di Medusa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora