Capitolo 6

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La mattina dopo Vic si svegliò tardi, come tutte le mattine. Damiano aveva già lasciato la stanza.
Si vestì in fretta, legò i capelli in una cipolla fatta a caso e scese di sotto per fare colazione.
Erano già tutti lì.
"Buongiorno fiorellino, ormai è notte" scherzò Thomas, anche se non aveva l'aria di uno che si era svegliato da tanto.
Vic disse qualcosa, forse un 'vaffanculo', e aprì la dispensa. Prese un cornetto al cioccolato e si sedette vicino ad Ethan.
"Cosa avete fatto di produttivo fino ad ora?" chiese Vic addentando il suo cornetto.
"Un cazzo" rispose Damiano
"Carino".

Il pomeriggio iniziarono le prove. Avevano qualche bozza di canzone ma nulla di pronto. Vic non ci stava molto con la testa, e ogni tanto vedeva che Damiano la guardava preoccupato.
Finite le prove Thomas ed Ethan andarono in salotto mentre Victoria e Damiano restarono per mettere a posto le apparecchiature e gli strumenti. Vic vedeva con la coda dell'occhio che Damiano la stava fissando.
"Cosa vuoi, l'autografo?" Chiese con una voce molto più dura di quella che voleva usare.
"Sono preoccupato per te Vic".
"La smetti di preoccuparti per me?" "Sto bene, basta".
"Se è una questione di orgoglio io..."
"Damiano, smettila. Non c'entra l'orgoglio, lasciami in pace" Alzò la voce.
"Non sono scemo, lo capisco se hai qualcosa. Se non vuoi dirmelo va bene ma smettila di evitarmi".
"Guarda che non gira tutto intorno a te". Questa volta alzò davvero troppo il tono della voce.
"Ma lo capisci che sto cercando di aiutarti?" Urlò anche lui.
Per Vic era difficile non tradirsi con la voce, stava per piangere dal nervoso.
"Aiutarmi per cosa? Non sei mio padre e non sono costretta a dirti tutto ciò che mi succede, quindi lasciami in pace".
Chiuse con forza la custodia del basso, si alzò e si diresse verso l'uscita sbattendo la porta. Nel frattempo erano arrivati Thomas ed Ethan, che probabilmente li avevano sentiti litigare. La ragazza non badò a loro, corse di sopra e si chiuse in camera, senza nemmeno accorgersi di star piangendo.

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