Capitolo 24

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"Damiano mi ha baciata" disse tutto d'un fiato, per paura di cambiare idea nel mentre.

Il viaggio era stato silenzioso, Vic era rivolta verso il finestrino da tutto il tempo, ma sapeva che ogni tanto il suo amico le lanciava uno sguardo interrogativo.

Rimasero in silenzio un momento.
"Sarà stato ubriaco, vedrai che si risolverà tutto, e..."
"Ma io lo volevo" iniziò a piangere.
Come avrebbe fatto a riguardare Marco negli occhi? Glie lo avrebbe detto? Cosa avrebbe dovuto fare? Aveva bisogno di aiuto, ed Ethan era la persona più adatta con cui parlarne.
"Pensavo ti fosse passata" disse a bassa voce, accostando davanti al cancello della ragazza.
"Anch'io".
Ci fu silenzio.
"Vic sei ubriaca, se ne riparla domani va bene?"

La ragazza annuì, ringraziò Ethan per il passaggio e uscì dalla macchina, asciugandosi le lacrime con il polso.
Entrò in casa. Per fortuna sua sorella e suo padre dormivano, non voleva dar loro spiegazioni per le sue condizioni.
Si struccò velocemente, indossò una maglietta e si lanciò sul letto, addormentandosi subito.

Si svegliò a l'una e venti;
il mal di testa era insopportabile, in più tutti gli avvenimenti della notte scorsa le comparvero nella mente molto più nitidi e reali.

Scese di sotto, suo padre l'aspettava già con un caffè e una tachipirina.
"Nottataccia?"
"Un pò".

Il dolore alla testa stava sparendo, ma i ricordi della sera prima erano incisi nella sua testa, non riusciva a pensare ad altro.
Avrebbe dovuto parlare anche con Damiano?
O avrebbe dovuto fare finta di niente, facendo finta di essersene scordata?

Le arrivò una notifica dal cellulare.
Era il loro di gruppo, di tutti e quattro.
Ethan: «alle 4 a casa mia?»
Cazzo, le prove.
Damiano: «io sto malissimo, c'ho un mal di testa assurdo, non so se riesco»
Thomas: «Damià prenditi qualcosa per il mal di testa e non rompere er cazzo»
Damiano: «ci provo, Vic per te va bene alle 4?»
Victoria: «Si, apposto»

Cosa aveva fatto di male? Oltre a dover parlare con Marco doveva passare una giornata con Damiano, che probabilmente si era scordato di quel bacio, come si scordava di qualsiasi cosa anche solo dopo un drink.
Fece un respiro profondo e andò a prepararsi, dato che erano già le tre, pronta per il pomeriggio più straziante della sua vita.

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