Capitolo 12

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Era da quasi due settimane che Vic dormiva nella stanza di Thomas.
Da quando era arrivata Emma però Damiano dormiva con lei, quindi Ethan era sempre solo.
Per non lasciare solo nessuno Thomas si era accordato per dormire una notte dalla ragazza e una notte dal ragazzo.

Quella sera Vic era sola, stava seduta sul letto e guardava la pioggia scendere fuori dalla finestra.
La sua mente stava rimuginando su tutto ciò che era successo, fissava la pioggia, ma non la vedeva davvero.
A un tratto i suoi pensieri si dispersero e nella sua testa si fece spazio solo per la tristezza e il senso di colpa, che la colpì forte come un martello.
Era tutta colpa sua. Aveva rovinato interi anni di amicizia solo perchè non era riuscita a controllare la rabbia e aveva detto cose che nemmeno pensava. Possibile che fosse stata tanto stupida? Come pensava che avrebbe reagito Damiano a quelle parole? Ah giusto, non aveva pensato affatto.
Aveva detto tutto ciò che le era passato per la mente senza riflettere minimamente a cosa stesse dicendo e a quanto le sue parole stessero ferendo Damiano. Non sapeva perchè lo aveva fatto, perchè lo aveva trattato così? Non le aveva mai fatto nulla di male, era sempre stato talmente gentile con lei, avevano sempre avuto un'amicizia così bella.
Era stata lei a rovinarla, avendo sempre visto il loro rapporto in modo diverso, provando quei sentimenti tanto belli quanto pericolosi, e anche se non poteva farsene una colpa lei se la sentiva tutta addosso.
Ma non era solo il senso di colpa a farla stare così.
Il cuore iniziò a martellarle nel petto, non riusciva a respirare.
Sapeva cosa stava per succedere, lo aveva provato troppe volte. Il panico cresceva sempre di più e alcune goccioline di sudore le pendevano dalla fronte.
Provò ad alzarsi in piedi ma le gambe le tremavano e la testa le girava.
Doveva calmarsi.
Provò a fare dei respiri profondi, ma ogni volta che inspirava sentiva un dolore lancinante al petto e le lacrime scendevano in un pianto incontrollato.
Era impossibile trovare sollievo.
Cercò di camminare appoggiandosi al muro e senza nemmeno accorgersi di essersi mossa così tanto si ritrovò davanti alla camera di Damiano.

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