3 ~ Volto famigliare

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Era passata una settimana.

Nessun miglioramento e nessuna nuova visione. Cominciavo a pensare di essermi inventato tutto da solo.

Non avevano neppure saputo dirmi chi era il ragazzo in macchina con me, quel giorno avevano fatto casino con le schede nel computer e ora non capivano più chi fosse.

Forse faceva di cognome Park ma non ne erano sicuri. Non mi serviva a molto in verità, metà Corea aveva lo stesso cognome.

Domani mi dimetteranno e oggi farò l'ultima ora di fisioterapia, dopodiché il mio corpo sarà più o meno come prima.

Avevo riavuto indietro il mio cellulare, anche se era inutilizzabile dato che si era rotto. Dovrò smontare la schedina e provare a vedere cos'è rimasto.

A parte questo Namjoon mi ha fatto visita un paio di volte. Un pomeriggio è addirittura venuto con il suo grosso cane peloso e ho passato tutto il pomeriggio a giocare con l'animale. Non ne avevo mai visto uno dal vivo.

Certo, lo avevo accarezzato e sentito parecchie volte ma poterlo vedere era tutta un'altra storia. Tra l'altro capitava spesso che mi fermassi a fissare qualcuno o qualcosa, magari cercando di capire cosa stesse facendo o che oggetto tenesse in mano. Mi sentivo un po'... indietro rispetto agli altri, come un bambino che deve ancora scoprire il mondo.

Perso nei miei pensieri non feci caso a dove stavo andando e un ragazzo mi finì addosso per sbaglio.

"Scusa", "Scusami" dicemmo insieme.

Non mi guardò in faccia, era troppo impegnato a correre lungo il corridoio. Sembrava allarmato.

Lo osservai ancora qualche secondo, la sua voce mi sembrava famigliare. L'avevo già incontrato prima, ne ero sicuro, ma non ricordavo dove.

Alzai le spalle e proseguii per la mia strada, in cerca del mio fisioterapista.

Feci due passi e subito dopo mi arrivò un altro flashback.

~
"Hey, hai fatto conquiste?" una voce estranea interruppe la nostra chiacchierata.

Il ragazzo al mio fianco si mosse, scendendo dal muretto. "No Hobi, lo stavo aiutando a passare una serata tranquilla, senza dover stare in mezzo a sconosciuti che sudano o seduto su un divanetto da solo. Sai, lui è cieco".

"Oh capisco, devono averti trascinato in discoteca a forza" osservò il nuovo arrivato. "Sì, più o meno" sorrisi io.

"Lui è mio cugino, Hoseok. Siamo venuti insieme" mi disse il ragazzino. Saltai giù e mi inchinai, sperando che fosse davanti a me. Mi presentai a mia volta. "Ciao, io sono Jungkook. È un piacere conoscerti". Ma dall'altra parte arrivò solo una risata.

Aggrottai le sopracciglia. "Cosa c'è?" chiesi confuso. "Oddio perdonami, non voglio assolutamente sembrare maleducato. Il fatto è che davanti a te c'è un palo, io sono un po' più a destra, mi ha fatto troppo ridere quando ti sei inchinato davanti ad esso. Scusami tanto, veramente, lo so che non è colpa tua" disse e io arrossii imbarazzato.

Alla fine ci mettemmo tutti e tre a ridere, la scena che mi ero immaginato sembrava veramente esilarante.
~

Riaprii gli occhi e la prima cosa che feci fu correre dietro ad Hoseok.

Ma appena svoltai l'angolo lui era già sparito chissà dove e io non potevo più raggiungerlo.

You're my eyes ~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora