18 ~ Ultimo giorno

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Dopo che il dottore ci aveva dato la terribile notizia lasciammo il suo studio in silenzio. Hoseok si appoggiò al muro del corridoio e si coprì gli occhi con le mani, piangendo.

Io tornai nella sua stanza, presi le mie cose e guardai Jimin per l'ultima volta. Poi uscii e me ne andai da lì.

Tornai a casa e ci rimasi fino alla mattina seguente. Era mezzogiorno quando qualcuno suonò con insistenza il campanello.

"Jungkook, sono Namjoon, apri per favore" mi urlò da fuori. Lentamente mi alzai e aprii la porta con la voglia sotto ai piedi.

"Per la miseria, ti ho chiamato 20 volte" mi rimproverò entrando. Al suo seguito, con mia sorpresa, c'era Hoseok.

"Pensavo fossi da Jimin. Oggi gli staccano la spina" osservai. "No coglione, sono venuto a prenderti" mi informò invece lui. "E perché mai? Non voglio andare da nessuna parte. Starò bene, anzi, sto bene" chiarii subito.

"Non mentire, come potresti stare bene dopo una notizia del genere? Jungkook ti conosco, non tenerti tutto dentro" mormorò Namjoon.

"Non lo voglio vedere ok? Non voglio assistere alla sua morte, non ne ho bisogno. Posso superarlo, io-".

"È il suo ultimo giorno, vuoi veramente passarlo chiuso in casa al posto di salutarlo come si deve?! Jimin non avrebbe voluto questo" mi sgridò Hoseok. "Potrebbe essere l'ultima tua possibilità per vederlo" aggiunse Namjoon.

Li guardai disperato. C'era una parte di me che non voleva assistere a tutto ciò perché ancora non lo aveva accettato.

L'altra invece mi urlava di correre perché sapeva perfettamente che mi mancava di già, che avevo bisogno di vederlo, toccarlo e baciarlo ancora una volta. Un'ultima volta.

"Cazzo!" esclamai esasperato e così a mettermi le scarpe. Non mi ero cambiato ma poco mi importava se avevo ancora i vestiti del giorno precedente.

Ci fiondammo tutti e tre in macchina e Namjoon ci scortò in ospedale. Parcheggiò nel primo posto libero che trovò e io scesi, iniziando a correre.

Non avevo bisogno di chiedere informazioni, il numero della stanza lo sapevo a memoria. Decisi di non prendere l'ascensore, sicuramente ci avrebbe messo un'eternità, e proseguii in su con le scale di emergenza. Mi precipitai lungo al corridoio ma mi fermai di botto davanti alla sua stanza.

Delle infermiere stavano facendo avanti e indietro con delle lenzuola, per cambiare il letto. Sopra non c'era più nessuno e tutti i macchinari erano spariti.

Era troppo tardi ormai, Jimin se n'era andato.

You're my eyes ~ JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora