Asmodeo

Mi sono punito per ciò che ho fatto, con l'assenza da Ryan.
È stata una settimana lunghissima.

Sette giorni sono passati dall'ultima volta che ci siamo parlati e sette giorni da quando ha capito che lo stessi spiando e mi ha rivolto un bel dito medio.
Ammetto che quel giorno ho riso, ma dopodiché c'è stato ben poco da ridere.

Ho continuato comunque a seguirlo, ma per bene questa volta, in modo che lui non mi notasse.
Lilith fortunatamente sembra eseguire i miei ordini, continua a rimanere all'inferno.

Oggi è l'ultimo giorno in cui manterrò le distanze da Ryan, stasera tornerò a tormentarlo. Mi manca troppo il suo caratterino e la lingua tagliente.

"Oh andiamo, Asmodeo, su con la vita".
Ignoro l'ennesima lamentela di Belial.
Non riesco a capire perché sia qui, è evidente che lo stia ignorando appositamente, ma lui non vuole proprio cogliere il messaggio, ovvero che deve togliersi dai piedi.

A volte avere un fratello demone che rappresenta il peccato capitale della superbia può essere una spina nel fianco.

"Finché ci sarai tu non sarò mai allegro" borbotto.
Metto un braccio sotto la testa e guardo il soffitto bianco, steso sul divano.
Mio fratello ridacchia, trascina la sedia per avvicinarsi.

"In realtà io credo di avere a che fare poco o niente con il tuo malumore. È colpa del ragazzino amante di Dio, non è così?".
Il suo tono ironico mi fa incazzare ancora di più, ma non ho intenzione di perdere il controllo.
Anzi, non voglio minimamente che possa intuire qualcosa, non sa tenere a freno la lingua e di sicuro canterà con il primo dei nostri fratelli che gli capita a tiro.

"Sei fuori strada. Totalmente".
Mi sforzo di sembrare disinteressato.
Se Belial scoprisse quanto realmente tenga a Ryan, il tutto diventerebbe un gioco per lui.

"Io invece credo di no. Anche se non riesco a capire cosa abbia di speciale quel piccolo umano. Quando l'ho seguito, ieri sera, non mi sembrava tutto questo granché".
Impiego qualche secondo per realizzare le sue parole.

Sgrano gli occhi e balzo giù dal divano.
In un attimo sono addosso a Belial e gli stringo una mano attorno al collo.
"Tu hai fatto cosa? Brutto pezzo di merda, devi lasciarlo..."
Vengo interrotto dalla sua risata.
"Oddio, Asmodeo, stavo solo scherzando. Ma come volevasi dimostrare, ho ragione".

Lo spingo all'indietro, lasciando che cada per terra e sbatta quel culo ossuto che si ritrova. Diciamo che lui tra tutti non spicca per bellezza in famiglia.

"Vaffanculo, Belial. Non devi intrometterti, chiaro? Hai già fatto abbastanza".
Torno a sedermi sul divano.
Appoggio i gomiti sulle cosce e mi prendo la testa tra le mani. Intanto mio fratello si rialza, lamentandosi a gran voce.

"Oh, suvvia, ti ho già chiesto scusa per aver parlato con Lilith. Sai bene quanto può essere convincente!"
Faccio una smorfia.
Il pensiero che la mia ex moglie abbia sedotto mio fratello per carpirgli informazioni mi fa un po' schifo, ma non è questa la questione che mi interessa.

"Ti prometto che non dirò nulla agli altri, Asmodeo!"
Insiste Belial. Sembra disperato, vuole davvero che lo perdoni.
Dopotutto io e lui siamo gli unici realmente legati della famiglia, fin dai tempi dei tempi proviamo del bene l'uno per l'altro, contrariamente al resto dei nostri fratelli.

"D'accordo, ma se ti fai scoprire ti ammazzo con le mie stesse mani, lo giuro" lo minaccio mentre lo guardo negli occhi.
Deve capire che faccio sul serio.
"E io te lo lascerò fare se mai dovesse accadere" replica lui con altrettanta improvvisa serietà.
A volte è un po' stupido, ma quando è il momento sa essere anche come comportarsi.

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