Ryan

Le parole di Asmodeo mi rimbombano in testa da ieri sera.
Non posso credere che lui sia innamorato di me, insomma, è un demone!
Loro non dovrebbero essere in grado di amare.

Appoggio la testa sul cuscino e osservo la finestra.
Fuori piove, il cielo pomeridiano è oscurato da nuvole nere, non si vede nulla in strada.
Qui dormono tutti, tranne me.

Non ha mai fatto parte della mia routine il pisolino dopo pranzo. Anche se volessi, non riuscirei a dormire, ho troppi pensieri in testa.

Sospiro e guardo il braccialetto. Oggi non è diventato caldo neanche una volta. Che Asmodeo non mi pensi più? Se così fosse, finalmente ho ottenuto quello che volevo, no? Allora perché non riesco a esserne felice?

Sfioro il metallo freddo con la punta delle dita. Mi ritrovo a pensare per la prima volta a cosa possa star facendo Asmodeo. Ha smesso di seguirmi? Se la sta spassando con un altro dei suoi amichetti demoni?

"Fanculo" borbotto senza nemmeno rendermene conto. Non impreco mai, ma adesso mi sento troppo frustrato.
Mi alzo per aprire la finestra, per lo meno entrerà un po' d'aria fresca.

Fuori si sta scatenando il nuovo diluvio universale. Piove da ore e il giardino è completamente allagato.
Sbuffo.
Osservo gli alberi, scruto minuziosamente ai margini del bosco, ma non riesco a vedere nulla.
Asmodeo non è nascosto lì in mezzo.

Tocco nuovamente il braccialetto mentre mi siedo sul davanzale.
Quanto mi sarebbe piaciuto avere un balcone, ma la mia stanza è in mansarda, quindi è l'unica sprovvista di esso.

Per il resto mi piace la camera.
Non è cambiata molto da quando ero piccolo, è stata aggiunta solo una TV a schermo piatto, una libreria e dei disegni fatti da me, il resto è sempre uguale.
Il punto che preferisco è il letto, alto e morbido, esattamente sotto due delle tre finestre presenti. Così posso ammirare il panorama stando steso.

A un tratto il polso mi si scalda.
Guardo il bracciale e lo stomaco mi si stringe.
È da stamattina che non sentivo questa sensazione, adesso è ricomparsa.
Vuol dire che Asmodeo mi sta pensando. Mi chiedo il perché solo ora.

Un fulmine squarcia il cielo, illuminando tutto per un istante.
Ho sempre adorato i temporali, ma non oggi. Mi buttano ancora di più il morale a terra, sconfortandomi.
Il tuono che segue esplode come una bomba, rimbombando tutt'intorno.

Il vento gelido mi scompiglia i capelli, ma per lo meno rinfresca la mia pelle bollente.
Fa troppo caldo in casa e il calore del bracciale non mi aiuta.

Guardo in giardino. Noto una figura in piedi nella pioggia. È una sagoma fin troppo familiare...

Sospiro.
Ovviamente Asmodeo è qui, nel mio giardino e nel bel mezzo di un temporale.
Mi sta fissando, non accenna a muoversi o altro, potrebbe essere benissimo scambiato per una statua.

Certo, se tutte le statue avessero un aspetto simile magari ci andrei più spesso al museo.

Ma cosa sto dicendo?
Non posso mettermi a fare certi apprezzamenti su di lui.

Alzo gli occhi al cielo e gli faccio segno con il dito di raggiungermi.

Asmodeo

Ryan mi fa cenno di salire.
Non me lo faccio ripetere due volte.

Potrei benissimo piombargli in camera, ma arrampicarmi gli sembrerà più da umano, ammettendo che tutti gli umani sappiano raggiungere una mansarda a diversi metri da terra.

Spicco un salto, aggrappandomi al davanzale della sua finestra.
"Ciao" dico solamente.
Faccio forza sulle braccia e mi tiro su, sedendomi sul davanzale.
Ryan si allontana per farmi spazio, ma non si alza.
Buon segno.

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