4 - Buon Natale

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25 dicembre 1972


ELOISE si precipitò verso la Sala Grande con un sorriso luminoso sul volto, i suoi capelli castano scuro legati in trecce con due fermagli rossi agganciati sul davanti della testa.

Fermandosi una volta arrivata alle porte, scrutò la sala finché i suoi occhi si posarono sulla persona che stava cercando. Suo fratello maggiore e i suoi amici non erano a Hogwarts per le vacanze di Natale, Sirius era andato a casa con suo fratello perché i suoi genitori erano impegnati in queste vacanze.

Così Regulus era rimasto a Hogwarts, ed Eloise, essendo la buona amica che era, rimase anche lei, perché come poteva permettere che il suo migliore amico fosse solo in un giorno simile?

"Ciao, Reg" disse allegramente, sedendosi di fronte a lui al tavolo dei Serpeverde. "Come stai in questa bella mattina di Natale?"

Sembrava che gli altri membri della casa Serpeverde fossero ormai abituati al primo anno di Hufflepuff seduto al loro tavolo, perché non le diedero quasi una seconda occhiata.

"Ciao, Lou", salutò con un tono molto meno allegro. "Sto bene, credo".

"Bene? Hai già aperto i tuoi regali? Io ho aperto il mio... oh, a proposito! Devo darti il tuo!"

"I miei genitori non mi regalano mai niente. Quando lo fanno, è sempre qualcosa come vestiti per uno di quei balli di Natale a cui andiamo, o qualche libro che dovrei leggere. Sirius è l'unico che mi fa dei regali. Questa volta mi ha preso un libro di astronomia e dei dolci. Non ho idea di come abbia avuto i dolci, però".

"Be', senza offesa per Sirius, ma penso che il mio regalo sia molto meglio del suo", disse Eloise raggiante.

"Oh, è così?" disse Regulus, alzando un sopracciglio verso di lei.

"Decisamente".

"E quando riceverò il mio regalo così bello?"

"Dopo che ti sarai sbrigato a finire la tua colazione. Incontriamoci davanti alla sala comune dei Tassorosso, possiamo scambiarci i regali lì".

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"FINALMENTE! Sei qui!"

"Sì, beh, ci vuole tempo per camminare da una parte all'altra del castello, Lou".

"Copriti gli occhi".

"Perché?" Chiese Regulus.

"Perché non posso permetterti di vedere come va la parola d'ordine".

Regulus si coprì gli occhi (non senza rotolarli, naturalmente) mentre Eloise batteva il barile per farli entrare nella sala comune.

La sala comune dei Tassorosso, notò Regulus, era l'opposto di quella dei Serpeverde. Mentre la sala comune dei Serpeverde era buia e lussuosa, la sala comune dei Tassorosso era luminosa e confortevole. Molte piante e fiori colorati decoravano la stanza, insieme a un grande ritratto di Helga Tassorosso sopra il camino.

Eloise porse a Regulus una piccola scatola avvolta in una vecchia copia della Gazzetta del Profeta che aveva colorato e disegnato sopra.

"Ecco qua", sorrise. "Consegnami ora il mio regalo, Reg."

"Apri prima il tuo" disse Regulus eccitato.

Eloise scartò il suo regalo e spalancò gli occhi. Regulus le aveva regalato una collana d'argento con una pietra preziosa gialla appesa all'estremità.

"Tu... come?" sussurrò lei. "Dev'essere costata tantissimo..." "Fantastico, ora il mio regalo probabilmente sembrerà orribile".

"Penso che tu abbia dimenticato la famiglia da cui provengo, il denaro non è esattamente un problema. E", tirò fuori una collana identica, l'unica differenza era la pietra preziosa, che era verde smeraldo, "ne ho una anch'io".

"Oh mio... mi aiuti a metterla? Prima che inizi a piangere, per favore".

"Perché stai piangendo? È così grave?" prese in giro Regulus mentre agganciava la collana.

"No! Merlino, no. Sono solo emozionata... Smettila di ridere! APRI IL TUO REGALO E BASTA, SOMARO!"

"Okay - Merlino - solo - aspetta," disse Regulus tra una risata e l'altra.

Non appena Regulus aprì il suo regalo, cadde in silenzio.

"Hai ragione" disse dopo un attimo di silenzio. "Questo è meglio di quello di Sirius".

Agganciò al polso destro il braccialetto di cuoio con la scritta "R-egg" incisa in modo disordinato.

"In effetti, penso che questo sia il miglior regalo che abbia mai ricevuto".

L'espressione di Eloise si addolcì, prima di gettarsi tra le braccia dell'amico. Regulus si irrigidì all'inizio, perché non era davvero abituato agli abbracci.

"P- per quanto apprezzi il tuo entusiasmo, ti dispiace non essere emotiva con me, Lou?"

La ragazza arrossendo ridacchiò: "Giusto. Scusa, Reg."

PENSIEVE -Regulus Black (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora