🏅 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐀𝐜𝐚𝐝𝐞𝐦𝐲 𝐀𝐰𝐚𝐫𝐝𝐬, 𝐜𝐚𝐭𝐞𝐠𝐨𝐫𝐢𝐚
━ 𝐟𝐚𝐧𝐟𝐢𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧, 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫 𝐎𝐂 🏅
𝐬𝐮𝐧𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐩𝐮𝐟𝐟, soffio di luce
levi ackerman x fem¡oc fanfiction
canon universe, i ━ iv season
• le vite di 𝐦𝐚𝐧𝐚�...
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"Non esiste separazione definitiva finché esiste il ricordo di ciò che abbiamo perduto."
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UN'esplosione. Non appena vide delle scintille verdastre scaturire dalla ferita al collo che gli aveva procurato, puntò il rampino su un tronco in lontananza. Mentre indietreggiava, la detonazione divampò nell'aria e la seguì. Si nascose dietro l'albero, in attesa. Vide lacrime agli occhi di Eren, mentre gli altri lo costringevano a fuggire. La nube di fumo e lampi verdastri si affievolì, rivelando l'enorme corpo del gigante femmina. La rossa venne scossa da un fremito. Strinse le impugnature delle spade. Il gigante puntò subito gli occhi ceruli su Eren, cominciando a rincorrerlo.
"Probabilmente crede di avermi spazzata via con l'esplosione..." pensò Manami, trovando un modo per sfruttare la cosa a proprio vantaggio. Fuoriuscì dal nascondiglio e andò in alto fra gli alberi, più o meno all'altezza delle spalle di quel titano. Lo seguì, il fiato sospeso. Invertì la lama sinistra, preparandosi ad attaccarlo alle spalle. Fu un colpo di vento, una casualità, ma il mostro notò la sua presenza e si voltò, sferrando un pugno nella sua direzione. Così le aveva reso ancora più facile il lavoro. Manami si sollevò di poco, per evitare il colpo; invece, cominciò a ruotare a velocità folgorante sul braccio del gigante; le lame recisero le carni, facendo fuoriuscire sangue a fiotti. Giunta alla spalla, con un balzo si gettò sul suo volto mastodontico, piantando con forza le lame negli occhi.
I membri della squadra si guardavano indietro, pietrificati in volo. Eren pianse ancora di più, dal sollievo di vedere Manami salva e in ottima forma.
Sfoderò un nuovo paio di lame e attaccò il gigante in ogni parte del corpo. Discese lungo le gambe, recidendo i tendini dei polpacci e delle caviglie: il gigante si accasciò ai piedi di un albero, portandosi le mani dietro la nuca per difendersi. Non gli diede tregua, procurandogli tagli alle spalle. Le braccia si distesero lungo i fianchi, ma il collo era ancora premuto contro il tronco dell'albero.