Per un istante sposto gli occhi dal palco dove il mio Tae si sta esibendo solo alla mia palletta di pelo che è un persiano grigio dagli occhi blu. Il mio piccolo Unmyeong è stato proprio come il suo nome e il suo padrone un dono del destino. Ed è proprio per questo che si chiama cosi il suo nome significa in senso letterale: "Destino!" proprio come penso che quello stesso giorno fosse destino che io incontrassi tre dei miei idoli uno a poca distanza dal altro. Ricordo che dopo la presentazione del mio evento durato meno del previsto, perché fui costretta ad andarmene di tutta fretta in clinica incontrai lui quello che ho sempre creduto il più cupo tra tutti. Oggi ammetto di essermi ricreduta davvero, davvero tanto sul suo conto so che può sembrare ipocrita detto oggi, ma è così non posso farci niente sono pur sempre umana. Di chi parlo? Di Min Yoongi Oppa che non ostante la sua ostilità iniziale è stato quello che mi ha offerto il primo confronto dopo la dipartita della mia piccola fu proprio la prima persona a darmi il suo supporto in quel momento difficile. Arrivata in clinica entrai senza badare a chi avessi davanti andai direttamente in sala visite e il veterinario mi disse che Yuse si era spenta serenamente. In quel momento mi si spezzo qualcosa al altezza del petto non era facile accettare che la mia bimba la mia piccola polpetta piena di vita nonostante tutto alla fine si fosse arresa. Il dottore mi chiese di aspettare fuori e io mi misi in sala d'attesa mi sedetti senza nuovamente guardare chi avessi intorno l'unica cosa che riuscivo a guardare era il pavimento e in quel momento lo vidi nei miei piedi.
«E tu chi sei?» Chiesi con un filo di voce.
Immediatamente al mio fianco a qualche sedia di distanza vidi un ragazzo con un cappello sugli occhi scattare dalla posizione semi stesa in cui era a quella seduta in realtà non compresi allora come adesso cosa avessi detto di strano per farlo scattare in quel modo.
Yon:«Arih scusa! Vieni qui tu!» Si scuso con me per poi provare a prendere il gatto che gli soffio.
Unmy mi saltò in braccio e gli soffiò di nuovo lui si voltò a guardare il gatto stupito per il salto enorme che aveva fatto sorrisi per quel piccolo screzio tra entrambi anche allora il mio piccolo era una peste. Per un istante rividi la mia piccola e il mio cuore riprese a fare male allungai una mano per accarezzarlo e il piccolo fece le fusa sotto lo sguardo sorpreso di Yoongi Oppa.
Yon:«Ma tu guarda quella palletta malefica che non sei altro!» Disse mentre io alzavo lo sguardo.
Solo in quel momento credo di essermi fermata a guardare il ragazzo che avevo avuto avanti da qualche minuto e solo quando misi bene a fuoco la sua figura e diedi un nome al suo viso mi resi realmente conto di chi era. In un istante la timidezza che mi ha sempre contraddistinta dalle altre tornò a farsi sentire e vedere guardai il cucciolo senza avere il coraggio di guardare lui, perché sono più che sicura di essere arrossita e che lui mi abbia guardato in modo interrogativo.
Yon:«Mi dispiace per quello che è successo lì dentro! Dovevi essergli molto legata!» Mi disse a un tratto restando generico logicamente senza ancora sapere cosa fosse successo.
Presa più dalla sorpresa di quelle parole che da un coraggio che non avrei mai avuto alzai lo sguardo di scatto e incrociai i suoi occhi gentili e comprensivi e accidenti se quello sguardo per me per come lo credevo allora non fu una sorpresa stupenda che mi riempì il cuore di gratitudine.
«Ehm si grazie tenevo veramente tanto a lei!» Risposi spostando di nuovo lo sguardo cercando di non restare a guardarlo a bocca aperta per quanto fosse bello al di fuori di quello che dicono gli standard di bellezza del nostro paese per me lui è bellissimo mai quanto il mio Tig, ma anche Yoongi Oppa a parer mio è molto bello.
Per non lasciarmi prendere dall' emozione di fan in quel momento guardai i diversi trasporti e le cucce provvisorie che aveva con se e supposi che la mia polpetta fosse fuggita da lì. Spostai ancora lo sguardo da loro a lui ero a conoscenza del fatto che tutti i membri avessero già degli animali domestici però tutte quelle cuccette erano decisamente un po' troppe. Lui si sistemò la visiera del cappello e sorrise come se mi avesse letto nella mente tornò a sedersi e prese dallo scatolo da dove la mia peste era scappato un atro gatto tutto bianco con orecchie e coda neri. Oggi so a chi appartiene e perché yoongi Oppa abbia fatto questo gesto e devo dire che tale gatta non può avere un padrone migliore di lui, perché in grazia ed eleganza si eguagliano e non solo.
Yon: «Sai a volte loro ti capiscono meglio di quanto si possa immaginare! Ma credo che questo tu lo sappia in realtà!» Disse accarezzando il allora oggi la gattina che gli si appallottolo sul petto.
«Si questo è vero! Non sai quanto è vero!» Confermai triste.
In quel momento giunse l'assistente del dottore che mi riporto la mia piccola avvolta in un panno bianco. Lo guardai non essendo sicura che avrei retto con delicatezza presi il polpettino che avevo in braccio e che si ribello. Per poi posarlo nella scatola accanto a un altro gatto che era letteralmente bellissimo o meglio bellissima, perché anche lei oggi è una lei che sembra uscita da chi sa quale favola tanto è bella da non sembrare neanche reale.
Il piccolo si ribellò cercando di tornare da me, ma la bellissima gattina accanto alla quale l'avevo posato gli saltò addosso imponendogli di stare giù. Sorrisi per quella presa di posizione e oggi con il senno di poi non poteva andare a un membro migliore di quello che attualmente la accudisce. Presi la mia piccola che sentivo e ancora oggi, a volte sento ancora con me e la strinsi più forte al petto.
«Grazie per il tuo sostegno! E buona giornata!» Lo saluti con il massimo del rispetto.
Yon:«Arrivederci chi lo sa se un giorno non vi rivedrete!» Sorrise riferendosi al mio mostrino.
Annui senza dare peso a cosa interesse con quelle parole anche se in fondo ci speravo che lo avrei rivisto. Sia lui che il micio intendo poi triste più che mai mi avviai verso la porta lì mi scontrai con un membro del mio gruppo Jievon Nona la mia Von Nona tenera come una ragazza, ma del tutto ostinata a essere un ragazzo. Per un attimo mi parve di sentire un tuono e vedere un lampo in tutta la stanza appena entrambi si guardarono. Sotto molti aspetti erano simili mentre sotto tanti altri c'era un abisso tra di loro che li rende perfetti insieme.
«Ehm ehi ciao! Cosa ti ha spinto a uscire dalla tua tana? O dovrei chiamarlo Antro!» Le chiesi cercando di farmi notare.
Tuttavia la sola cosa che le interessava era seduto a qualche metro da noi con un gatto sul petto a osservarla poiché vestita solo e unicamente da uomo.
«Ehm Vonnn!!!» Cercai nuovamente la sua attenzione.
Von: «Sono qui per riportati a casa e non lasciarti sola!» Molte volte aveva messo bene in chiaro che cosi come si vestiva si sarebbe comportata.
Sospirai comprendo che anche se era un caso per quanto anche lei fosse un' A.R.M.Y. anche incontrare per caso il suo bias non avrebbe cambiato le cose. Salutai nuovamente Yoongi Oppa e ce né andammo. Una volta in strada non riuscivo a non pensare al fagotto che avevo tra le braccia strinsi ancora di più al petto quel lenzuolo e abbassai lo sguardo Jievon Nona al mio fianco sospiro e guardò il cielo.
Von: «Scusa per il ritardo Unnie!» Si scuso mentre io la guardai sorpresa da quelle scuse insensate.
C'è stato un tempo in cui tutti e ammetto che c'era stato un periodo in cui lo avevo creduto anche io che il nostro rapporto sarebbe stato davvero come quello delle due Sailor che ricordiamo anche perché essendo sostenitrice del movimento LGBTQ+ per me sia i personaggi che rappresentiamo che il nostro rapporto sono stati molto importante. Solo che poi compresi che per quanto non abbia assolutamente nulla in contrario io non sia fatta per stare con una donna. Anche se questa donna è meravigliosa come lei, ma si ostina a essere un ragazzo per oscure ragioni anche a me. Però mi sta bene così le voglio bene per quello che lei è interiormente non per l'aspetto esterno che lei vuole avere.
«Ma no! Non ti preoccupare i nostri impegni sono tanti! Perciò non fa niente!» Risposi guardando a terra.
Von: «Che è successo? Come mai lui era lì?» Mi chiese sembrando gelosa.
Ancora oggi non so se di me o di lui oppure di entrambi forse di entrambi credo, perché conoscendola sicuramente era gelosa per un motivo tutto suo a prescindere da noi.
«Nulla uno dei gattini è fuggito e me lo sono trovata sui piedi!» Le risposi con calma.
Annui e continuammo a camminare poi a un tratto vide qualcosa e mi prese per mano e mi lasciai trascinare senza sapere dove mi stesse portando e poi la risposta più ovvia che mai. Salimmo su un taxi al albero dove avevo trovato la mia piccola. Solo che una volta salutato e ringraziato l'autista ci siamo dirette a una gelateria sala giochi dove lei e la nostra Unnie la nostra Makne amavano sfidarsi a ogni tipo di sfida o gioco. La nostra Lee Unnie che era letteralmente competitiva in tutto quello che faceva era un'unni tenera e dispettosa molto legata al mondo degli spiriti e altrettanto era una persona molto spirituale tuttavia lei ve la presenterò più tardi. In quel momento volevo stare con la mia Von Nona e non pensare a tutto quello che era successo in quella giornata seriamente da capogiro avevamo ancora qualche impegno, ma la nostra Hay Nona aveva sospeso temporaneamente per lo meno le mie attività.
Il fatto che Von Nona fosse con me mi faceva stare bene, tuttavia immaginavo che Hayoonie avesse sospeso una parte anche delle sue attività.
Von: «Cosa prendi piccola?!» Mi chiese mentre io mi guardavo intorno senza sapere dove appoggiare la mia piccola per me troppo sacra.
Von: «Lo so che non vorresti essere qui se vuoi andiamo via!» Mi disse capendo che forse non avevo molta voglia di gelato, ma ciò che successe proprio in quel momento mi riempì il cuore di gioia.
Hay: «Ma come proprio quando mi hanno convita a uscire dalla sala prove e venire a stare un po' con voi!! Tu vuoi andare via?» Chiese dolce e giocosa la nostra Nona Leader.
Von: «Ah allora esiste qualcosa che ti fa staccare da quella sala prove?» Chiese giocosa la mia Von.
Hay: «Senti un po' principe dei miei stivali è normale che io voglia stare con la nostra Unnie in un momento del genere! D'altronde la piccola Yuse era anche un po' nostra no!» Rispose la mia amata Nona a tono accarezzandomi la testa.
Sorrisi per quello screzio tra entrambe e spostando piano la mia bimba mi avvicinai a mia Leader Nona per stringermi a lei lasciare che mi accogliesse in uno dei suoi calorosi abbracci. Con tristezza guardai il lenzuolo che ancora stringevo a me e a un tratto sotto i miei occhi si palesò una bellissima scatola con simboli e rune indiane. Sollevai lo sguardo quasi in lacrime e vidi che a pormi quella scatola era stata la nostra Mars la mia dolce e piccola Makne Lee Kwan.
Kwa: «Lei mettila qui! Gli spiriti mi hanno detto di farla qualche giorno fa, ma non sapevo che se ne stava andando te lo giuro!» Mi disse dolce più che mai.
Presi la scatola ringraziandola e vi misi la piccola per lasciarla riposare per sempre era molto bella come scatola devo ammettere che la nostra Makne ci sa fere con i lavori manuali. Chiusi la scatola non volendo lasciare ancora la mia piccola era passato a male pene un anno e mezzo da quando mi era saltata in braccio mentre ero sotto l'albero di ciliegio proprio fuori il locale in cui eravamo. Ci sedemmo e ordinammo dei gelati in attesa che il locale si svuotasse e noi potessimo darle l'ultimo saluto. Mi ritrovai seduta accanto alla mia Hayonie Nona come ero capitata la guardai osservando il suo profilo mentre sorrideva al battibecco tra la nostra Von e la nostra Nona più grande Back Yeona che stavano intrattenendo uno dei loro soliti discorsi complicati al quale in quel momento non avevo proprio ne la forza ne la voglia di star dietro. In realtà volevo parlare con la mia Yoonie raccontarle che quella mattina avevo incontrato J-Hope Oppa e che avevo avuto come la sensazione che mi avesse affidato la salute del mio e del suo Tae. A un tratto senza staccare lo sguardo dalle nostre None mi mise un braccio intorno alla vita e mi strinse a se dandomi un bacio leggero sulla tempia e mi guardò con la coda del occhio. Ancora oggi non comprendo come faccia ad accorgersi di ogni minima cosa che la circonda e anche quando qualcuno la guarda a volte credo che abbia i super poteri non chiedetemi perché lo capirete.
Hay:«Dimmi piccola?» Mi sussurrò guardandomi negli occhi.
La guardai a mia volta e sospirando toccai la scatola e le raccontai quello che era successo dicendole di aver incontrato Hobi Oppa e della sensazione che mi aveva trasmesso quella mattina non mi sembrò per niente sorpresa da quello che le avevo raccontato e mi disse che lo sapeva lui era speciale per una ragione, ma ciò che le avevo detto faceva parte di tutti gli altri motivi per lei lo considerasse speciale al di fuori di chiunque altro avesse mai incontrato nella sua vita solo che non immaginavo cosa ci fosse davvero dietro.
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Come Back! 1 Kim Taehyung.
FanfictionCome Back... Come si può tornare ad essere se stessi, quando il futuro fa più paura del passato. Quando a ricominciare è solo il fisico, ma la testa non vuole proprio saperne di andare avanti. Come si fa ad andare avanti, quando si è bloccati a un...