Il segreto di Antony

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P.O.V. Rachele
Arrivai a scuola entrando incontrai Giuly.
<< Ciao Giuly come stai? >>
<< Bene e tu con Antony? >>
Mi guardò malissimo e pronunciò il nome Antony pieno di odio.
<< Senti non è come pensi... >>
<< Quindi vuoi dirmi che quelli che ho visto al parco erano due vostri perfetti sosia? >>
<< Antony mi ha detto di non dirti niente. Gli do lezioni di matematica, i suoi risultati non sono buoni e quindi lo aiuto. >>
Scoppiò a ridere
<< Antony che prende lezioni da te? Senza offesa non sto ridendo per te ma lui deve essere nero di rabbia. >>
<< Senti non dirgli che te l'ho detto! >>
<< Ok ok. >>
Andammo a lezione poi all'intervallo uscimmo in cortile passeggiammo un po' chiaccherando e incontrammo Antony intento a raggiungere il suo gruppo. Lui ci notò
<< Ciao Rachele. Giuly. Rachele vedo che continui a non seguire i miei consigli. >>
Io lo guardai facendoli capire che cercavo di comprendere il suo comportamento.
<< Ragazzi ditemi se avete intenzione litigare perchè se è così vado a farmi un giro. >>
Non mi risponderono continuavno a scambiarsi sguardi pieni di odio come loro solito.
<< Ok ho capito ci vediamo. >>
Me ne andai.

P.O.V. Antony
Rachele si allontanò
<< Sai penso che Rachele sia abbastanza grande da non dover avere te che le fai da balia! >>
<< Ti stai lamentando del fatto che a scuola non la vedi abbastanza?
Non ti basta stare con lei tutti i pomeriggi per matematica. >>
Mi congelai, come faceva a saperlo Rachele glielo aveva detto nonostante l'avessi pregata di non farlo. Questa non gliela avrei mai perdonata.
Spinsi via Giuly per farmi strada.
<< Hei che modi sono? >>
Mi urlò
Suonò la campanella e questo era l'ideale così avrei potuto parlare a Rachele da solo.
La trovai che stava andando in classe le andai in contro
<< Ciao Antony come stai? >>
Non le risposi l'afferrai per un polso e la tirai sino davanti a un muro e senza molta delicatezza la feci appoggiare lì.
<< Come ti è saltato in mente di dire a Giuly che mi aiuti in matematica? Anzi fammi indovinare, glielo hai detto per deridermi, non hai perso l'occasione! >>
<< Non è come hai detto, non riderei mai di te. >>
<< E io dovrei crederti? >>
<< Ho dovuto dirglielo Antony! >>
<< Cos'è ti ha ricattato? >>
<< No... >>
<< Allora perchè? >>
<< Perchè... >>
<< Avanti parla! >>
<< Ci ha visti al parco! >>
<< E tu lo sapevi? >>
<< Beh... si lo sapevo. Ci aveva visti. >>
<< E tu mi hai mentito spudoratemente! >>
<< Le ho parlato sta mattina spiegandole come stavano le cose e pregandola di tenere tutto per se. >>
Io mi zittii.
La osservavo incavolato come non mai.
Quando notai una lacrima scendere sul suo viso mi accorsi di essermela presa un po' troppo.
Le asciugai il viso e le diedi un bacio sulla guancia.
<< Scusa ho esagerato. Daltronde si tratta solo di matematica e sono fiero che tu sia la mia insegnante. >>
Lei mi guardava triste e un po' spaventata.
<< Adesso devo andare in classe sono già in ritardo. A dopo >>
Mi pentii di essere stato così duro.
La vidi al cambio d'ora, feci per avvicinarmi volendo chiederle scusa ancora una volta ma come iniziai ad avvicinarsi Giuly mi raggiunse afferrandomi per un braccio.
<< Le hai gia fatto abbastanza male per oggi, gira alla larga. >>
<< Volevo scusarmi appunto per questo! >>
<< Stai Alla Larga! >>
<< Va bene, va bene, ti chiedo un favore, dille che o oggi o domani le parlarò e che aspetto di sapere l'ora per oggi pomeriggio e se non vorrà vedermi la capirò. >>
<< Si ora sparisci! >>
Guardai Rachele sorrisi e poi me ne andai.
Il pomeriggio ricevetti un messaggio da Rachele
"Per matematica oggi alle quattro davanti a scuola a dopo!"
Mi preparai e uscii arrivai davanti a scuola in perfetto orario mentre Rachele tardò di una decina di minuti.
<< Beh almeno questa volta non sono io quella in ritardo. Dove vuoi andare a studiare? >>
<< Non voglio farti studiare! Volevo chiederti scusa, non avrei dovuto infrangere il nostro patto e non avrei dovuto dirlo a Giuly! >>
La zittii mettendole un dito sulle labbra, poi appoggiai le mie mani sulle sue spalle.
<< Anche io ho esagerato. Tranquilla. Tutto a posto! >>
<< Ok. >>
<< Mi hai fatto venire qui solo per chiedermi scusa? >>
<< Beh l'idea principale era quella, possiamo tornare ognuno a casa propria o andare insieme da qualche parte. >>
Sorrisi poi l'abbracciai.
<< Vieni con me. >>
Le dissi porgendole la mano lei appoggiò la sua sulla mia e io chiusi la presa.

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