Verità amara

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È ambientata in Eroi dell'Olimpo e si trovano sull'Argo II, ma NON contienete spoiler della saga, ho aggiunto anche Reyna perchè lei e Annabeth hanno una carriera da migliori amiche, secondo me :D
Questo capitolo è basato su un desiderio/richiesta di una mia lettrice (-sofias243 <3).
L'ho portata in chiave mia, quindi non sará un normale "obbligo e verità"...
Spero possa soddisfare tutti voi lo stesso! Non mi piace molto ma sono in vacanza e le idee mancano un poco.   -As

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<<Quindi, che facciamo? Avete bocciato tutte le mie idee>>
puntualizzò Piper per l'enessima volta quella sera.

<<Ci mancherebbe, erano tutte a base di cura estetica>>
spiegò sarcastica Reyna.

<<"Cluedo"!>> sputò fuori Annabeth all'improvviso, ma subito Percy le mise una mano davanti la faccia come a volerla fermare sul posto.

<<Assolutamente no.
Vinci e stracci sempre tutti>>

Lei sbuffò e roteò gli occhi.

<<Io opterei per "obbligo o verità"
Così ci conosciamo anche meglio, dai>> propose Leo

Tutti annuiro. Alcuni più titubanti di altri.

~

La partita -se così vogliamo chiamarla- restò sui soliti cliché adolescenziali, i tipici obblighi e verità.

Hazel era riuscita a baciare Frank davanti al resto dei compagni e Piper si era dovuta mettere il rosetto fuori dalle labbra.

Poi era stato il turno di Jason, che l'obbligo aveva richiesto di farlo sedere in braccio a Percy fino al prossimo round.

E Reyna avrebbe dovuto smetterla con il freddo sarcasmo per tutta la sera, in pochi ci credettero, anche se lei giurò.

Si sa, a Percy avevano fatto ingurgitare una bevanda strana e Leo era stato scelto per raccontare la sua prima cotta da bambino.

Filò tutto liscio e divertente, imparando più tratti dei caratteri di ognuno, finché non fu il turno di Annabeth.

A quel punto, precipitò tutto.

~

<<Verità>>

Annabeth deglutì lentamente  e cominciò a sentire il caldo assalirla dappertutto.

<<Perché odi così tanto il tuo passato?>> chiese Leo con una certa sfacciataggine.

Ci risiamo, pensò.

<<Non mi va di parlarne>>

Fu tutto quello che lasciò uscire dalle labbre dopo un momento di  riflessione e la stanza cadde in un silenzio tombale, ma lui continuò ad insistere.

<<Dai Annabeth! Stiamo giocando.
Penso che tutti vogliano delle risposte.
Siamo consapevoli che hai traumi passati ma non ci hai mai spiegato perché. Credo sia arrivato il momento di farlo>>

I nostri respiri-Percabeth OneShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora