Tenda magica

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Annabeth entrò nella tenda da campeggio di Percy sbuffando come una pentola a gas.

<<Annabeth? Che ci fai qui?
E soprattuto, perché sembra che tu stia cucinando un arrosto con l'aiuto della tua stessa bocca?>>

Lei si passò una mano tra i piccoli ricci che le sfuggivano dalla coda, donandole un'aria più selvaggia.

<<Piper e Jason hanno "stranamente" deciso di condividere la notte nella stessa tenda, e me lo hanno riferito solo ora.
Santi Numi, l'amore fa proprio male alle persone!>>

Ora stava rifilando il borsone con la sua roba in un angolo.

<<Quindi...?>> fece Percy grattandosi la nuca.

<<Quindi staremo in tenda insieme, io e te>>

E chiuse la cirniera che portava all'esterno.

Percy non credette alle sue orecchie.
Dopo la cena e le chiacchiere con i suoi amici avrebbe dovuto dormire con Annabeth, la sua migliore amica.
Questa cosa lo terorizzava al quanto.
Ma non trovava riposta a quella sensazione.
Inizialmente aveva pensato di chiedere a Frank un cambio, ma erano così carini lui e Hazel, non avrebbe mai potuto.
Maledizione a lui e al suo cuore tenero e gentile.

Era tardi ormai e tra risate e confessioni ognuno si propagò nella propria tenda per riposare.

Cosa che ovviamente, Annabeth non riusciva a fare.
E nemmeno Percy, per la cronaca.
Però almeno lui stava fermo.

La bionda continuava a rigirasi nel suo sacco a pelo -affianco a quello del ragazzo- ripetutamente da circa venti minuti.
Voleva dormire, ma non ci riusciva.
Troppi pensieri le riempivano la mente.
Così sposto la parte superiore del tessuto e si mise a sedere su se stessa improvvisamente, facendo trasalire il ragazzo.

<<Questa insonnia non mi da proprio pace>>

<<Soffri di insonnia?>>

<<Secondo la mia accurata autoanalisi, leggermente sì. Specialmente in estate.
Anche se, in gran parte è colpa della mia testa>>

<<Capisco.
Più o meno>>

Annabeth rise e Percy pensò di star avendo un crampo lungo tutto il corpo. Era proprio cotto. Cotto e arrostito.

<<Visto che non riusciamo a dormire, ti va di fare qualcosa?>>
le chiese, mettendosi seduto di seguito.

<<Tipo leggere un libro in compagnia?>>

<<Scordatelo, Sapientona che non sei altro!>>

Lei roteò gli occhi con finta frustazione.

<<Io pensavo a qualcosa di più movimentato.
Che ne so, una corsa nel bosco?>>

<<Io dovrò pur mettere a freno l'insonnia e la caffeina, ma qui qualcuno deve bloccare l'iperattività.
In sintesi, sognatelo>>

I nostri respiri-Percabeth OneShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora