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In quel momento,mi resi conto che ormai la luce che fuori usciva dalla finestra si basava sul mio letto.

Facendo scorrere i suoi raggi,abbastanza accaldati,sulle lenzuola,coprendomi metà viso,permettendomi di svegliare e cercarmi con la luce.

La sveglia era suonata da un bel po',ma il sonno a quanto pare aveva vinto anche questa mattina,come ultimamente.

Oggi era il giorno del concorso,avevo tutto preparato,il mio vestito era già stato preso,quindi era già deciso a chi dovrebbe averlo indossato.

Non vedevo l'ora di vedere il mio vestito esposto,un'emozione che provavo da tanto tempo,che molto probabilmente tra un paio d'ore si stava avverando,rendendomi fiero.

Dopo questo giorno,molto probabilmente stessa la sera,sarei partito per tornare a casa,sempre con la speranza di essere stato promosso.

Nel puro caso,mi alzai,appoggiando i miei piedi su quelle mattonelle fredde,quel tocco mi fece rabbrividire.

Cercai di sistemarmi come meglio possibile,il mio stomaco brontolava per la fame,ma non volevo mangiare,sarebbe stata una scelta inutile,perderei solo tempo.

Comincia ad mettermi dei vestiti comodi per il tempo che sistemavo le valigie e prendevo tutto ciò che mi serviva,per poi mettere un vestito elegante da parte per la serata che doveva svolgersi.

Ero molto ansioso,avrei voluto che il mio vestito venisse mostrato a tutti,cioè anche ai miei genitori,specialmente a mia madre le sarebbe piaciuto.

Era matta di fare shopping,sentirsi elegante sempre,e rendersi una persona molto decisa,elegante e apprezzata di un buon viso.

Con questi pensieri sorrisi,sapevo che lei avrebbe visto tutto e anche apprezzato,nonostante era molto lontana da me.

Appoggiai,i panni presi dall'armadio,sul letto per piegarli in un modo abbastanza comodo da fargli entrare nella valigia.

Iniziai a piegare le magliette,mettere da parte tutto il resto,cosa che mi fece pensare che un'anno fa stavo proprio per fare la stessa cosa.

Ma in questo momento era per andarmene,e no per andare,andarmene sapendo che era cambiato tutto dall'ultima volta.

Cambiato la mia vita,avevo trovato la mia anima gemella,perso i miei colori,che ormai conservavo solo una lettera per farmi ricordare che avevo ancora quel dolore blu acceso.

Perché si nonostante Louis aveva degli occhi blu,erano spenti,tanto spenti in quel momento,vuoti da sembrare scuri.

Non si illuminavano alla luce,ma luccicavano solo tramite le sue lacrime che la notte versava,ripetendosi che andava tutto bene.

La sua anima era lontana,non sapendo nemmeno se ritornerà oppure no,e man mano la speranza si stava allontanando,ma non l'ha mai abbandonata.

Ogni volta che vedeva degli occhi verdi,non ci si perdeva così in fondo come i suoi,risultavano solo normali,un dolore bello,allegro,ma no pieni di speranza,perché in quel momento era lui ad averla,sperando che quei occhi verdi prima o poi sarebbero stati suoi,guardarli fino a farti mancare il respiro,e andare oltre l'infinito guardandolo attentamente,mentre ti perdevi in quella tempesta di verde.

Avrebbe desiderato che le cioccolate calde,che assumeva ormai sempre di meno,venivano prese al bancone,con lui,con la sua voce che le parlava di come era stato tutto quel tempo,mentre lo osservava,e il fumo del cioccolato,riempiva le sue narici.

Avrebbe voluto anche che il suo letto avesse ancora il suo profumo,di vaniglia,menta,che ti rinfrescava,soltanto mettendoti al suo fianco,mentre il cuscino veniva ancora circondato con le sue braccia enormi,tatuate.

Two strangers in a roomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora