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Mio padre stava lì che mi guardava con occhi vuoti.

Il suo viso era pallido non era più roseo come una volta,mentre il suo sorriso era spento.

Aveva un sorriso bellissimo,due fossette ormai erano scomparse da tempo.

-Papà...
Dissi mentre chiudevo il libro che avevo tra le mani.

-Harry..
Mi rispose mentre con passi lenti si avvicinò vicino al suo letto.

-Papà io..
Mi alzai dal letto e volevo abbracciarlo,ma una scossa mi fece fermare rimanendo immobile davanti a lui.

Pietrificato dai ricordi che iniziavano a viaggiare nella mia mente.

-Perché sei qui?Domandò mentre posava alcune cose sul suo comodino,togliendomi i suoi occhi da dosso.

-Perché lo chiedi?Per stare qui mi sembra già una risposta alla tua domanda non credi?Risposi con un tono freddo mentre feci cadere di nuovo lo sguardo sul libro.

-Perché?Domandò di nuovo mentre si stendeva sul letto.

-Vuoi proprio saperlo papà?Risposi quando mi sdraiai sul letto guardando il soffitto con le mani dietro la testa.

-Mhh!Esso annui con la testa rispondendo alla domanda.

-Se proprio vuoi è tutta colpa tua,ricordi...

Stavo sdraiato sul lettino,con quelle copertine azzurre che rendevano il mio corpo abbastanza caldo.

In pieno inverno,di solito in una casa elegante come la nostra,o meglio dire in un castello dovrebbe avere stanze molte calde.

Circondato dal silenzio mi alzai,la neve continuava a cadere coprendo il prato verde facendolo diventare bianco.

Te stavi di là con mia madre,mentre lei aveva paura che potevi menarla da un momento all'altro perché ormai le tue dosi iniziarono a diventare di qualche centimetro in più.

Il suo sguardo su di te,era come farti pietrificare da un momento all'altro,bloccandoti con la mente,mentre un tuo schiaffo le faceva colorare il suo bellissimo viso di un rosso acceso.

Mentre te continuavi ad urlarle addosso,dicendogli di smetterla di mostrare le sue braccia ormai con dei lividi viola a causa tua.

Tutto perché doveva essere elegante,ma logicamente una donna non può bagnarsi le maniche mentre continuava a lavare i piatti nonostante la servitù.

Continuavi ad urlare contro,ho messo in evidenza solo un piccolo episodio inutile,mentre le stavi rovinando il suo sorriso.

Man mano che i giorni passavano,il suo viso diventava sempre più pallido a causa tua.

E quando mi feci grande,quella chiamata..

Che sappiamo bene entrambi..

Che ne pensi papà?Che è stata solo colpa sua suicidandosi?Anche questa è colpa tua.

Ecco il vero motivo del perché prendo quella roba,mi hai tolto l'unica ragione del mio sorriso quando avevo paura di tutto.

Perché pensi che me ne sia andato da quell'orribile posto,vedendo ancora il suo corpo sdraiato per terra.

Me ne sono andato papà,da tempo a causa tua,quando avrei preferito restare e avere ancora le sue braccia e il suo calore in torno a me.

Non dico nemmeno di perdonarti,ma non ti chiamerò più padre,massimo puoi sentire papà,perché so che ti arrabbiavi quando ti chiamavo così.

Avrei voluto avere un'adolescenza come tutti i bambini,una vita normale,e no di avere delle regole anche sul cibo.

Ci sono stati momenti che ho rifiutato anche quello,perché le tue parole continuavano a rimbombarmi nella mia testa.

E sai bene quali parole,tutte le volte che mi hai fatto rifiutare qualche piatto in più,qualche brioche della nonna che amavo.

Tutte le volte che mi hai urlato anche me contro dicendomi che non dovevo diventare grasso.
Anche se lo fossi diventato?

Da questo sono passato al colore bianco,la mia vita era diventata sempre più nera,cuba,opaca.

Dovevo dargli qualche schizzo di bianco,e man mano si riempiva con quei granelli papà!Dissi con tutta la calma del mondo mentre una lacrima mi scese sul mio viso.

Lui non rispose si limitò ancora a guardare il soffitto,senza degnarmi neanche di un sguardo.

Avevo cacciato tutte le mie emozioni che erano rimaste in me per troppo tempo.

Mi alzai e andai in bagno per cambiarmi,sostituii i miei vestiti per quella tuta orrenda che mi faceva sembrare come gli altri.

Tornai in camera e lui stava ancora lì,con delle lacrime che le scendevano sul suo viso bagnando leggermente il suo accenno di barba che si poteva notare.

-Harry..

La sua voce rimbombò nella stanza,facendomi girare di scatto per poterlo guardare negli occhi.

I suoi occhi verdi mi stavano ancora fissando,togliendomi l'ultima speranza di non far lacrimare i miei occhi.

-Tutte le volte che ho urlato,non ero in me,ho avuto seconde personalità,la prima amava veramente tua madre.

E sai ogni volta che me ne accorgevo che le toglievo quel sorriso che le avevo creato con il tempo,piangevo tutte le sere.

In un certo momento la seconda possibilità ha vinto,ha vinto lei anche come il tuo colore bianco.

Ha preso il suo premio e mi ha abbandonato,lasciandomi finalmente la prima personalità.

Quella che tutte le persone hanno ucciso.

È rimasta bloccata in me,per sempre,togliendomi anche l'ultimo respiro.

Senza ottenere nulla in cambio,non ho avuto nessuno,solo lei poteva salvarmi,ma l'altro lato era più forte.

Tipo un demone,quello che anche te adesso stai combattendo,in questo momento anche te stai uccidendo dentro una persona.

E non mentirmi,ho chiesto di te,quel ragazzo ti ama Harry,lo stai uccidendo,lo stai facendo sprofondare nella sua oscurità,ma il tuo verde lo tiene conservato in un posticino.

Per paura di consumarlo tutto,ogni volta che ne ha bisogno.

Harry..

Devi solo perdonarmi..

Disse prima di venirmi incontro e stringermi tra le sue braccia,dandomi quel calore che nella mia vita era mancato.

Per la prima ricambiai l'abbraccio con le lacrime negli occhi,piansi,piansi tutta la rabbia che avevo,tutte le colpe che mi sono creato negli ultimi anni.

Piansi anche per lui..

Io mi stavo salvando mentre lui si stava uccidendo,con le sue stesse mani.

Per liberarmi,si stava uccidendo per liberarmi.

Con tutta la calma mi staccai dal suo abbraccio,
e lo guardai ancora con degli occhi arrossati.

-Perché stiamo in camera assieme?Di solito non ci fanno restare,l'astinenza porta attacchi di rabbia..

Domandai,mentre gli si formò un sorriso sulle sue labbra facendo spuntare le sue fossette.

Guardandolo,sembrava che stavo osservando il mio riflesso in uno specchio.

Avrei fatto la stessa fine,se non fossi andato in tempo in quel posto.

-Perché te hai già superato l'inizio ti manca il secondo livello,posso aiutarti,a me è passato..
Rispose mentre con una mano iniziò a scompigliarmi i miei ricci.

-E perché sei rimasto?Domandai,di certo una volta che ero pulito,uscivo da quel posto libero e con un sorriso.

-Per te..
Rispose mentre tolse la sua mano dai miei capelli.

Two strangers in a roomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora