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LOUIS

Era passato quasi una settimana,il concorso si stava avvicinando,una parte di me,avrebbe voluto averlo al mio fianco.

Ultimamente si stavano chiedendo dove era finito,non potevo dire la verità a chiunque mi chiedesse dove si trovava.

Doveva essere una cosa privata della sua vita,e invece mentivo,che era tornato a casa.

E proprio che in quel momento,potevo sentire un nodo alla gola,che cercavo di mandarlo giù,in ogni domanda del genere.

Il vestito era pronto,se sarebbe tornato andava indossato da lui.

Sarebbe stato perfetto con quel vestito addosso,elegante come i suoi gesti,e sfacciato come la sua mente.

Mi ritrovavo in camera nostra El era andata a prendere due cioccolate calde,da quando se ne era andato,non avevo il coraggio di andarle a prenderle da sole.

Ormai era come se ogni passo che compivo in quel corridoio,ogni parete apparteneva un suo ricordo.

La sua risata mentre camminava,facendo ondulare quei capelli ricci che le scendevano sulla fronte,nel mentre spuntava le fossette.

Il suono della sua voce,era meglio di qualsiasi altra melodia.

Era bassa,dolce,e roca di mattina,la perfezione per chiunque.

La cosa che mi domandavo in quei giorni e perché avesse scelto me.

Sembrava tutto un libro,con la fine dei capitoli,e che non sai come devi far finire quella storia,indeciso se farli vivere o meno.

Dopo una lunga storia d'amore,in quel libro sei consapevole,che prima o poi arriverà l'ultimo capitolo,facendoti leggere l'ultimo rigo.

E lì che hai paura,di abbassare gli occhi facendoti portare all'ultima parola.

Perchè in quel momento pensi che è stata solo la loro ultima parola detta,dopo pagine intere.

Il letto ormai era diventato freddo,il freddo che sentiva lui,si intrappolava nella mia pelle.

Facendomi procurare un brivido lungo la schiena.

Non ero consapevole della sua vita,non ero nemmeno a conoscenza se avrebbe cambiato idea oppure sarebbe tornato a casa con me.

Giugno si stava avvicinando,non sapevo nemmeno se tornava,tra un giorno e l'altro potevo trovarmelo fuori la porta.

Ma più che altro desideravo che quel giorno si stava avvicinando,non avrei resistito allungo,mantenendo un peso sul petto.

La paura che prima o poi,troverebbe la sua strada lasciandomi nella mia oscurità,sarebbe stato un'incubo.

I miei pensieri si sfacciarono quando la porta si aprii,rivelandosi El davanti,con due tazze di cioccolato in mano.

Le appoggiò una sul mio comodino mentre lei si schiarì la voce portandola a guardarla in faccia.

Era sempre stupenda,bellissima,ma non provavo quello che cercavo da una vita con una persona che sarebbe rimasta per sempre.

Poteva diventare mia moglie,avere una famiglia con lei,ma tutto ciò non era quello che volevo anche se desideravo adottare qualche bambino con Harry.

Vivere in un'appartamento tutto nostro,con i soldi che mio padre mi aveva lasciato potevo prendere il suo lavoro nelle mie mani.

E riuscire a scoprire tutto quello che era stato nascosto dai miei occhi per anni e anni,continuando a vivere senza sapere una verità precisa.

E poi,me e Harry,in una villa,con tutta la tranquillità,mentre vivevo con lui.

Two strangers in a roomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora