Nuova vita-1

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Punto di vista di Wolfy
Lo scienziato mi portò lungo uno stretto corridoio bianco con lampade azzurre appese al soffitto. Mi aggrappati al suo camice per non perderlo. Mi guardai ancora una volta, 'sta volta il vestiario:una maglietta verde, dei pantaloni bianchi e delle scarpe in gomma verdi. Sulla tasca della mia maglietta era appeso un cartellino con i miei dati.
"Wolfy, ora entreremo nella stanza dove dormirai insieme ad altri cyborg. Vieni!" camminai verso un portone bianco. Lo aprii. Mi trovai di fronte ad una sorta di alveare enorme con delle cellette rettangolari, dove centinaia di cyborg dormivano alimentati da elettricità. Ero meravigliata e un po' spaventata, sul loto braccio destro avevano come un marchio o un tatoo: la testa nera di un lupo dagli occhi minacciosi.
"Ok, qui ci torneremo più avanti, quando la batteria sarà scarica, ora dobbiamo fare un'altra cosa"
"Cosa?"
"Vieni" intuii che parlasse di quel simbolo. Ci ritrovammo in un'altra stanza, dove altri due scienziati mi aspettavano. Mi accolsero accarezzandomi la testa come se fossi un cane. Mi fecero sedere su un lettino.
"Bene Wolfy, ora di spiegheremo come funzioni, intanto hai la capacità di distinguere le sostanze chimiche e elementi inquinanti. Quando i tuoi sensori trovano qualcosa vedrai una freccetta lampeggiante che ti indicherà dove si trova, appena trovata vedrai delle scritte. Facciamo una prova" dalla porta a qualche metro distante da me un altro scienziato entrò con un sacchetto. Lo posizionò a terra. Vidi una freccia rossa che lampeggiava davanti a me, la mia prima reazione è stata quella di prenderla. Gli scienziati fecero una risatina. Poi seguii la freccia. Quando mi trovai davanti al sacchetto comparve una scritta: petrolio.
"E ora? Dice che è petrolio" l'unica scienziata là dentro-che è l'unica a cui mi affezionerò più avanti-prese in mano il sacchetto.
"Esatto, il sacchetto è in plastica, la plastica è fabbricata con petrolio" questo lo sapevo già, non volevo sapere se ho sbagliato.
"E ora?" chiesi.
"Ora prendi il sacchetto e mangiamo"
"Mangiarlo??"
"Sì, sei un cyborg, sei stata progettata per questo, di che ti preoccupi?" disse lo scienziato alle mie spalle. Presi il sacchetto e me lo misi in bocca. Esso venne risucchiato come normale cibo.
"Wow! E ora?"
"Ora stendi le braccia verso di me, apri le mani e immagina qualcosa di organico." disse la scienziata sorridente. Immaginai un girasole, il mio fiore preferito, attorno alle mie mani si formò una strane polvere che si solidificò diventando un bellissimo girasole con tanto di radici.
"Wow! Posso usare sostanze inquinanti per rigenerare foreste, boschi, la natura in generale! È la cosa più bella che mi sia mai potuta capitare!!!" ero felicissima. Ho sempre voluto poter fare qualcosa di utile per la natura, e ora potevo. Poi la scienziata mi fece sedere nuovamente sul lettino.
"Ok, ora ti dobbiamo marchiare, tranquilla è solo vernice! Non ti faremo nulla, sarà come pitturarti"
"Va bene" risposi calma. Uno degli scienziati si infilò dei guanti in lattice, prese una specie di stencil e lo applicò sul mio braccio destro. Prese una bomboletta spry di vernice nera e riempì l'immagine. Guardai gli altri scienziati scambiare qualche parola sotto voce.
"Finito piccolina" esclam9 l'altro togliendomi delicatamente la sagoma. Guardai la figura, mi piaceva molto quel lupo, ma mi chiedevo perché avesse quello sguardo. Ero un cyborg con buone intenzioni, perché dovevo mettere paura?
"Vieni Wolfy, ti presento altri due cyborg con cui ti allenerai prima della missione" disse la scienziata prendendomi la mano. Lei era dolcissima, sembrava africana, o afro americana, comunque; aveva i capelli neri e ricci raccolti in una coda, due occhi dolci e neri come il cioccolato fondente immerso nel latte appena munto, un sorriso così bello e luminoso che raccoglieva i raggi del sole, e la sua mano, così morbida e curata, con unghie non troppo lunghe e lucide, una mano tiepida e così delicata.

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