Partenza per Plastic Beach

69 5 0
                                    

Passò circa un mese da quel giorno. Mi avevano addestrata duramente ed ora pronta. Katja e Tico sarebbero venuti con me, ma una volta lì ci saremmo divisi. Il giorno della partenza indossavamo la nostra divisa: bandana rossa, maglietta bianca, coprispalle nero, pantaloncini in jeans scuri e stivali neri. Uscimmo dalla fabbrica e ci incamminammo verso il porto. Le nostre batterie erano state cambiate con delle altre, che sarebbero durate circa 4 settimane. Quello che mi preoccupava era l'acqua. Nonostante fossimo cyborg appositamente fatti per non rovinarci con l'acqua, continuavo ad odiarla e a temerla.
"Bene soci. Andremo in un'isola di plastica! I nostri sensori andranno in tilt dato che il materiale di cui è costituita la spiaggia è inquinante" dissi io mentre aspettevamo il nostro sottomarino.
"Non ci avevo pensato..." rispose con una scossetta Tico.
"Wunderbar! Ecco nostro sottomarino" esclamò Katja. Attraccato alla fine del porto, c'era un sottomarino grigio con il logo della C.L. sui fianchi. Salimmo a bordo attraverso una porta sul soffitto. Dentro era semplice: aveva una stanza con dei letti che si separava da chi guidava tramite una tenda.
"Buongiorno cyborg! Come va?" chiese il comandante.
"Buongiorno, va tutto bene" risposi.
"Se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiedere"
"Ok"
"Entshuldigung, mein Herr (scusi signore-sì tutta quella roba per dire scusi-)voglio sapere in quvanto tempo saremo lì" chiese Katja.
"Circa...tre giorni"
"DREI TAGE???? (Tre giorni????)ma è troppo!!"
"Katja rilassati! Tanto la batteria dura un mese, di che ti preoccupi?" dissi.
"Di tutto!! E se andassimo fuori uso??"
"Più che altro fuori di testa" risposi sarcasticamente.
"IST NICHT LUSTIG! (non è divertente)"
"...Ich weiß...(lo so)"
"E allora perché ci ridi su?"
"Sei incapibile Katja"
Mi afferrò le braccia e strattonandomi gridò:
"ICH HASSE DICH!! (Ti odio)"
Spalancai gli occhi neri, non volevo crederci e chiesi sotto voce, come se essa fosse morta
"Warum?(perché?)"
"Ich weiß nicht...vielleicht, weil du bist Verständnis für mich...(non lo so...forse perché sei più simpatica di me)"
Le parlavo in tedesco perché sapevo che si sentiva più a suo agio. Perché lo sapevo? Semplice: Lisa, la mia tutrice era di Berlino e mi ha sempre parlato nella sua lingua, eccetto qualche volta che mi parlava in inglese, ovvero la nostra lingua. Tico stava immobile in un angolo e ci guardava come se fosse stato castigato. Katja si sdraiò su uno dei letti vicino ad un oblò. Guardava il mare e i pesci, e stava zitta ogni tanto si accarezzava i capelli dorati come se la mano fosse di qualcun altro. Era pensierosa. Era davvero una ragazza aggressiva e dominante, il cyborg più aggressivo che io avessi mai incontrato.
"Katja...se mi odi... ok, ti starò alla larga in modo di non infastiditi" dissi.
"Scusa...sono stata cattiva...come lo è stato Hitler con i non ariani...ebrei, zingari, andiccapati, omosessuali...il mio animo tedesco è kostenlos (libero). Non riesco a controllarmi..."
Conclusi che la sua vita era basata sul nazismo, e pensava che tutti i tedeschi fossero nazisti. Probabilmente i suoi lo erano, e magari i suoi lontani parenti sono morti a braccetto con il dittatore più temuto e potente dell'epoca. Non potevo esserne certa.
Non ci parlavamo io e lei. Ma notavo che Tico aveva un certo interesse per il cyborg dalla goda bianca. Le chiedeva sempre come stesse e cercava di attirare la sua intenzione. A volte, le donava dei fiori creati dalle buste e dalle lattine vuote del comandante. Lei ricambiava con una carezza affettuosa, con le dita metalliche che si attorcigliavano tra i ricci scuri. Lui sorrideva e arricciava la coda intorno alle gambe. Erano così carini insieme.
Il terzo giorno ci ritrovammo vicini all'isola. Eravamo circondati da sottomarini. Erano di tutte le forme e colori. Notai uno in particolare, nero, a forma di squalo con una stella bianca per fianco. Guardai chi stava alla guida e lo riconobbe all'istante: un uomo verde, con un maglioncino bianco, capelli neri con una folta frangia, pipa in bocca...non poteva essere nessun altro se non Murdoc Faust Niccals, il bassista dei Gorillaz. Mentre ero in fabbrica mi capitava di cercare informazioni sulla band e di ascoltarli.
"Murdoc" esclamai.
"Chi?" chiese Tico
"Murdoc Niccals! Gorillaz!"
"Ah sì?" si affacciò all'oblò.
"Ma non dovrebbe essere sull'isola? Che ci fa in viaggio?" mi chiesi.
"TS! Dirty Bastard-lo so che si dice così anche in inglese-" disse Katja.
"Perché?" chiese Tico.
"Hai pur visto il video "Fancy dress" e il music video "Dirry Harry" dove era vestito da nazista"
"Ora basta Katja! Sai anche che è satanista, di che ti sorprendi? Anche se non capisco come faccia ad essere un ruba cuori...guarda che brutto!"
"Solo perché è il bassista della tua stupida band inglese! Haufen von Idioten (branco di idioti)"
"Tu non li hai mai conosciuti, perciò geschlossen! (Zitta)"
"Sterbern(muori)"
"I cyborg non muoiono"
"Filthy pezebtep (lurida pezente)"
"Dankeshen (grazie)"
"Macht dir keine sorgente (non preoccuparti)"
Tico non era felice di sentirci litigare e mi dispiaceva che doveva sopportarci.
"Arrivati!" annunciò il comandante.

DangerousDove le storie prendono vita. Scoprilo ora