Capitolo 14

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HEYY! Dopo circa un mese ecco a voi il capitolo 14, yay! Come sempre, ci scusiamo per le lunghe attese, ma per chi non ci seguisse su Instagram, siamo state entrambe all'estero quindi era praticamente impossibile trovare del tempo da dedicare alla traduzione. . . speriamo vi piaccia e buona lettura. x

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HARRY'S POV

Ero vuoto. Completamente e assolutamente vuoto. Era come se il mio corpo fosse stato sottratto al sentimento, al colore e all'umidità, e al loro posto ci fosse della sabbia in deriva nella mia mente arida. Ero come un deserto senza fine. La mia pelle era screpolata e la mia gola bruciacchiata. Questo corpo secchissimo era rimasto essiccato per un'eternità e non riuscivo a pensare ad altro.

Ma poi incontrai una nuvola che annebbiò la luce ardente del sole. Ebbi il coraggio di guardarla, battendo i miei occhi asciutti. E sentii una goccia.

Era acqua. Pioggia. Una tempesta stava per essere evocata, e le vorticose nuvole finalmente oscurarono l'intensa luce del sole, e all'inizio ebbi paura. Ma le goccioline d'acqua fredda continuarono a scendere, si infiltrarono nei miei pori e viaggiarono lungo il mio viso, senza provocare alcun danno, ma al contrario, stavano guarendo il mio corpo cocente. Dopo, le nuvole oscure si mossero e fui in grado di inclinare il mio rigido collo e di aprire la bocca. La pioggia toccò la mia lingua e ingoiai le goccioline d'acqua lungo la mia gola assetata, le quali presero il posto della sabbia e mi rimisero in forza. E risi, risi intensamente nel deserto che urlava con tuoni prodigiosi per quanto fosse bello essere di nuovo vivi.

Così era come ci si sentiva ad amare Rose.

E proprio in questo momento, avevo l'onore di danzare con lei sotto la pioggia. Era qualcosa di indescrivibile, quello che io provavo per lei e quello che io sapevo lei provasse per me. Ne avevamo passate tante insieme in questi ultimi mesi, e nonostante ciò, era stato il periodo più bello della mia vita. E pensavo ci fosse qualcosa di bello in questo. Non lo so, forse aveva qualcosa a che fare questa notte, questo posto, ma era fottutamente bello stare con lei. E sapevo che mi stavo comportando come una femminuccia riguardo a tutto ciò, con i pensieri colmi d'amore che correvano nella mia mente, ma non potevo farci niente. Però, c'erano anche altri tipi di pensieri che passavano nella mia mente. Pensieri in cui la svestivo e la facevo sdraiare difronte a me.

Non riuscii a tenere a bada questi pensieri, mentre la guardavo muoversi nei suoi stretti jeans e nella sua striminzita t-shirt.

Così ballammo un altro po', per poi pensare che fosse meglio allontanarci dalla animata folla.

Lei era poggiata sul mio petto con la lenta canzone che era appena giunta tra la confusione. Sorrisi e la lasciai ferma così per un po' prima che le mie labbra sfiorassero il guscio del suo orecchio. "Rose," mormorai.

Alzò la testa per guardarmi.

Indicai l'uscita e non potei fare a meno di sogghignare. "Dovremmo andare, non trovi?"

"Probabilmente dovremmo," concordò.

E l'espressione sul suo viso mi fece capire che lei sapeva quali fossero le mie intenzioni. Mi voltai in direzione dei tavoli e iniziai a dirigermi verso di essi, con Rose dietro di me. "La stanza per i cappotti," dissi tra me e me.

"Cosa?" Chiese Rose, saltellando accanto a me. Alzai la voce.

"Sicuramente qualcuno avrà lasciato il portafoglio nel cappotto."

"Secondo te c'è né una? Una stanza per i cappotti intendo?" Domandò. "Non ho visto nulla del genere quando siamo entrati."

"Io sì," dissi, girando la mia testa in direzione dell'entrata. Una piccola porta verso destra, ecco dov'erano i cappotti.

Chaotic [h.s.] (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora