Capitolo 10

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Ecco a voi il capitolo 10, l'ultimo (finora) postato da Natalie. Ora dobbiamo aspettare che lei aggiorni per postare il prossimo, quindi siate pazienti anche se sarà un po' difficile dopo questo capitolo. . .

Comunque, volevamo ricordavi , che potete seguirci anche su altri social network (sempre se vi va ovviamente):

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Buona lettura! x

GRANT'S POV

•Harry Styles:

Ventidue anni, nato il primo Febbraio del 1930, rinchiuso al Wickendale per la prima volta all'età di dodici anni per aver bruciato suo padre vivo, in seguito condannato per avere spellato tre donne.

•Rose Winters:

Ventuno anni, nata il 20 Novembre del 1931, ex dipendente dell'istituto; dopo aver iniziato una relazione con Harry Styles aveva cominciato a mostrare sintomi di pazzia. Era diventata confusa e il suo comportamento violento, di conseguenza era stata rinchiusa nell'istituto.

Avevo studiato bene questi casi. Avevo studiato le loro registrazioni e avevo letto tutti i file personali possibili che ero riuscito a rovistare il primo giorno che mi era stato assegnato questo caso. Ma non sapevo nulla su questa Rose e su questo Harry, non come persone. Non conoscevo il modo in cui si comportavano, le loro motivazioni, cosa li distingueva dagli altri, elementi indispensabili per questo caso. Così iniziai con la direttrice.

Il mio pugno bussò sulla porta del suo ufficio. Aspettai un minuto ma non sentii nulla, così provai di nuovo.

"Venite," disse una voce poco accogliente, le parole soffocate attraverso la porta di legno.

Entrai lentamente, prendendo tutto il mio tempo per aprirla e dirigermi verso la scrivania. Esaminai la stanza. C'erano dei libri su un piccolo scaffale sulla parete sinistra. Accanto ad esso, c'erano dei cassetti, e una specie di armadio dalla parte opposta. Due sedie marroni erano posizionate di fronte ad una scrivania elegante, con sculture e disegni impressi sulla superficie. I miei occhi finirono sulla pila di documenti vicino al mogano, e poi, infine, sulla donna alla quale essi appartenevano. Era una donna appariscente, ma non in senso positivo. I suoi capelli erano di un biondo biancastro e aveva un paio di occhi blu che erano quasi ostili.

"Salve, Linda Hellman, sono il detective Grant," dissi, allungando la mia mano per stringerla con la sua. Lei non lo fece.

"Mi chiami solo Signora Hellman," rispose, alzando lo sguardo su di me mentre sfogliava alcuni fogli sulla sua scrivania.

"Mi scusi, Signora Hellman." C'era una leggera tensione nella mia voce, avevo già capito che questa donna non mi piaceva. "Mi è stato recentemente assegnato il caso dei vostri tre fuggitivi."

Si lasciò sfuggire un lungo sospiro e allineò alcuni documenti sulla scrivania. Si prese il suo tempo per sistemarli ancora, aspettando diversi secondi, prima di rivolgermi la sua attenzione. "Beh, non è che sia ancora un caso dal momento che sono tutti morti, o mi sbaglio?"

"Mi scusi?"

"I pazienti," disse. "Nessuno è mai fuggito dal mio istituto. C'è una rupe che circonda la parte posteriore di questa proprietà." Mi stava completamente guardando ora, dritta nei miei occhi. "È impossibile che siano potuti andare così lontano. Posso quasi garantire che loro siano morti."

"Quasi garantire. Ma non lo sapete per certo," chiarii.

"Beh ne dubito altamente -"

"Signora, capisco che questo luogo significa molto per voi. So che avete una reputazione immacolata e che non volete che si venga a sapere della loro fuga, ma dobbiamo investigare a fondo. Non c'è ancora nessuna prova che dimostri qualcosa, così apprezzerei davvero se voi lavoraste con me su questo caso."

Chaotic [h.s.] (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora