La porta del motel sbatté dietro di noi come lo sparo di un fucile, come quello che dà l'avvio ai corridori impazienti di correre. I nervi e il panico si scatenarono dentro di noi attraverso un'elettricità allarmante, ma non stavamo correndo verso un traguardo per ricevere una medaglia; stavamo solo cercando di sparire da quel posto.
L'aria frizzante era tagliente mentre mi inghiottiva, aggiungendosi al mio panico. Una volta che fummo abbastanza lontani, Rose diede voce ai miei pensieri.
"Chi cavolo era quella?" Era calma anche se il suo tono scioccato la portò ad urlare.
Scossi la mia testa, la mascella serrata. Ero furioso. "Sua zia, la sua fottuta zia. Deve essere una specie di scherzo del cazzo e di cattivo gusto." Volevo urlare, ma continuai a parlare con dei sussurri. "Cazzo, merda, dannazione."
"Credi che stesse parlando con la Signora Hellman? Al telefono?" Chiese Rose.
"Posso quasi garantirlo," cercai di mandar via il panico e di ricordarmi la conversazione. Stava parlando di James, di questo ero certo. L'istituto, gli 'orribili criminali' che lo avevano ucciso, di chi altro avrebbe potuto parlare?
E ciò non era nemmeno la parte più spaventosa. La cosa peggiore era che stava parlando con la Signora Hellman. Avevamo corso per miglia e miglia, avevamo fatto attenzione, eravamo stati prudenti. Avevo pensato che ci fossimo persino sbarazzati di lei, anche se solo per un po'.
Ma ovviamente il Wickendale continuava a perseguitarci. Se io e Rose avessimo parlato, se quella donna ci avesse prestato più attenzione, sarebbe stata la fine per noi.
E ben presto si sarebbero sparse ancora più di più voci. Presto avrebbero scoperto che io e Rose non fossimo morti, e presto le nostre foto sarebbero state dappertutto. E la gente ci avrebbe riconosciuti. E poi sarebbero stati ad un passo più vicino per rinchiuderci di nuovo.
Cazzo, merda, dannazione.
ROSE'S POV
I lineamenti di Harry erano rigidi, pensieri spaventosi stavano correndo nella sua mente. E sapevo su chi fossero. Sfortunatamente anche i miei erano simili ai suoi. Avevamo appena incontrato la zia dell'uomo che avevamo ucciso, e lei neanche lo sapeva. Il pensiero era terrificante, ma ancora più terrificante era il fatto che, in un futuro non tanto lontano, lei ci avrebbe potuto riconoscere e sarebbe potuta andare dritto dalla Signora Hellman.
Eravamo entrambi silenziosi mentre camminavamo sul marciapiede della città apparentemente affollata. Forse era solo la mia mente paranoica, o forse stavamo raggiungendo il centro della città, ma sembrava che quest'ultima fosse diventata più movimentata. Mentre camminavamo, iniziarono ad apparire dei palazzi, decine di persone che uscivano o entravano in essi. Uomini che andavano a lavoro, una mamma che camminava con i suoi due bambini. A differenza di ieri, era come se oggi tutta la città avesse deciso di uscire fuori.
Non c'erano foreste o vie di fuga; solo dei palazzi vicino ai marciapiedi. L'area urbana era piena di attività, gente normale con vite normali. Sperai soltanto che nessuno di loro ci avesse riconosciuti.
Ma ogni macchina parcheggiata accanto ai marciapiedi, ogni persona che apriva la porta di un negozio, il ragazzo che vendeva i giornali all'angolo, sembravano osservare me ed Harry un po' troppo a lungo. Come se avessero una specie di sospetto.
Ma scacciai via questo pensiero. Anche io avrei fissato qualcuno se questo qualcuno stesse indossando qualcosa di strano o avesse qualche tratto particolare. E non avrei pensato che loro fossero dei fuggitivi. Tipo come il giornalaio. Era senza dubbio innocente, ma catturò comunque la mia attenzione. Qualcosa in quello che stava dicendo. All'inizio non riuscii a capire chiaramente cosa, a causa dei rumori della città, ma alla fine ci riuscii.
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Chaotic [h.s.] (italian translation)
Fanfiction"La pazzia è contagiosa." A Psychotic Sequel.