Capitolo 7

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Come vi avevamo detto ieri, il capitolo era quasi pronto, quindi eccolo quaaaa!

Prima di lasciarvi alla lettura volevamo dirvi alcune cose che avevamo intenzione di dirvi da molto.

In quasi tutti i capitoli di Hidden o Psychotic ci sono dei riferimenti ad After o Dark; premettiamo che After è stata la prima ff in inglese che abbiamo letto e la amiamo. Quello che volevamo dirvi è che non solo Harry e Tessa fanno sesso, non solo Harry e Tessa litigano, non solo l'Harry di After ha un passato difficile, non sono Harry dà le sue maglie a Tessa, non solo l'Harry di After dice 'fottuto'. Gli inglesi utilizzano SEMPRE la parola 'fucking', non è come se l'avesse inventata Anna Todd appositamente per Trevor! Inoltre, la scrittrice di Psychotic non ha mai letto After quindi qualsiasi cosa simile a quest'ultima è semplicemente puro caso! Durante le scene intime ci sono frasi uguali/simili ma questo non vuol dire che si copino tra di loro, è solo che certe cose(tipo il sesso) si fanno così e basta, non ci sono altri modi!

Okay dopo questo discorso, vi auguriamo buona lettura.

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Raggiungemmo facilmente il motel dopo circa una mezz'oretta; sarebbe stato difficile non notarlo. Una grande insegna era illuminata da una luce rossa, sostituendo il sole, che stava già affondando dietro l'orizzonte. Ma anche nell'oscurità crescente, capii che si trattava di un edificio trasandato ed economico. Era di un unico colore, e solo alcune auto erano parcheggiate nel piccolo parcheggio. Riuscivamo a sentire le scariche elettriche provenire dal cartello elettrico sopra di noi.

"Ashbury Motel," lesse Harry. "Deve essere il nome della città in cui ci troviamo."

Scossi le spalle. "Mai sentito."

Guardò dietro di lui, verso la strada deserta. "Sembra che non ci abiti molta gente," disse distrattamente. Si prese il suo tempo per esaminare le strade silenziose e oscure in cerca di qualcuno che camminava o passava con la sua auto. Ma non c'era nessuno.

Per cui attraversammo le porte del posto in cui saremmo rimasti. Un campanello suonò mentre entravamo nella hall scarsamente illuminata. Beh, se si poteva chiamare così. Più che altro era una piccola stanza con la reception e l'ascensore. C'erano porte di vetro sulla destra, senza dubbio contenevano dozzine di stanze. Le pareti erano di un blu marino che non si abbinava al legno chiaro della reception.

C'era un uomo lì, la sua testa scattò verso di noi quando entrammo. Si abbinava perfettamente all'atmosfera del posto. Sembrava avere circa trent'anni, con un viso rasato e pungente come se stesse cercando di farsi crescere la barba. I capelli scuri della sua testa troppo piccola avevano una brillantezza grassa.

"State cercando una stanza?" Ci chiese.

"Si, grazie," disse Harry mentre ci avvicinavamo a lui.

Ma l'uomo non l'aveva chiesto a lui. Invece guardava me, un po' troppo da vicino. Mi guardava in un modo che non era soltanto un educato contatto visivo.

Gli occhi di Harry seguirono lo sguardo dell'uomo, spostandosi tra me e lui. "Solo per stanotte," disse Harry, alzando leggermente il tono.

L'uomo lo guardò soltanto per un momento, per poi abbassare lo sguardo verso il blocchetto che giaceva sulla scrivania. "D'accordo . . . una notte vi verrà a costare 5 pounds," parlò. Quando alzò lo sguardo, lo alzò verso di me. Sulle mie labbra, poi sul mio petto e poi di nuovo sul mio viso. Furono occhiate veloci, ma Harry si irrigidì. Le aveva notate.

"I miei occhi sono qui, coglione," sputò Harry, mettendosi lentamente davanti a me, come se volesse farmi da scudo per proteggermi da questo uomo che non era affatto pericoloso.

Chaotic [h.s.] (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora