Capitolo 4

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HARRY'S POV

Mi svegliai la mattina dopo prima del sorgere del sole, ma non ero del tutto sveglio. I miei sogni sparirono e aprii gli occhi all'indaco dell'alba, gli uccelli svolazzavano intorno. Sembrava essere mattina presto; ma io non mi sentivo sveglio. Non riuscivo a gestire nulla. Era stata una di quelle notti schifose e irrequiete che ti facevano girare e rigirare, in grado di cadere in uno stato di incoscienza. E nonostante il mio corpo esausto, non ero riuscito proprio a riposare.

Per di più, faceva fottutamente freddo. Il mio corpo era stato costretto a svegliarsi dai brividi e dai fiocchi di neve che cadevano sulla mia pelle già ghiacciata. L'inverno era spietato e il freddo si era depositato dentro il mio petto. Così quando aprii gli occhi non mi sentivo sveglio, poiché non pensavo neanche che avessi dormito.

O stavo ancora dormendo?

Non ne ero certo. Provai a sedermi, usando tutti i muscoli del mio corpo rigido. E ipotizzai di essere sveglio, poiché in qualche modo riuscii a sedermi. Mi strofinai gli occhi, cercando di ottenere un po' di nitidezza. Riuscii ad intravedere l'erba ghiacciata attorno le coperte, e solo per un istante, mi ero dimenticato della ragazza distesa su di esse. Girai immediatamente la testa, trovandola accanto a me. C'erano state altre volte in cui l'avevo vista dormire, il suo volto libero dalle preoccupazioni, le sue labbra rosse e i suoi bellissimi capelli neri che mi facevano ricordare Biancaneve.

Ma questa non era una di quelle volte.

Il mio cuore si fermò in petto e il respiro si bloccò in gola. Oh mio Dio.

Mi chinai immediatamente sul suo corpo tremante, le mie mani coprirono entrambi i lati del suo viso. "Rose," dissi, il suo nome venne fuori con molta più preoccupazione di quanto avessi voluto.

Non aprì i suoi occhi. C'erano diversi fiocchi di neve intrappolati nei suoi capelli, creando un sottile strato di brina. La sua pelle era più pallida del solito, quasi abbinandosi al colore della neve. Il suo corpo stava tremando così intensamente che si sentivano i suoi denti sbattere. E le sue labbra. . . le sue labbra erano viola.

"Rose," domandai questa volta, inclinando la sua testa verso di me.

Provò a dire il mio nome, le sue labbra si mossero mentre si sforzava di respirare, ma la sua vacillante voce non glielo permise.

"Sh, va tutto bene," le dissi dolcemente.

Non volevo che il calore delle mie mani lasciasse il suo viso, ma dovevo prendere qualcosa in grado di coprirla ancora di più. Presi la mia coperta e la distesi sulle mie gambe, scuotendola per togliervi la neve. Era bagnata in qualche punto e non era esattamente l'ideale, ma era meglio di niente.

Dopo mi chinai e avvolsi le mie braccia attorno a Rose. La misi sui miei fianchi insieme alla coperta con la quale era ingarbugliata. Avvolsi le mie lenzuola attorno al suo corpo e la strinsi forte, cercando di generare un po' di calore.

"Dammi le tue mani, Rose," supplicai.

Fece come l'era stato detto di fare, portando lentamente le sue mani tremanti vicino le mie labbra. Ripetei le stesse azioni della scorsa notte, soffiando su di esse e tenendole strette con le mie. Erano così fredde.

"Stai bene, piccola. Va tutto bene," cercai di calmarla.

Continuai a strofinare sulle sue gambe, sulle sue spalle, cercando di consentire al suo sangue di scorrere. Baciai un paio di volte la sua pelle, le sue mani, la sua guancia, il suo collo, le sue labbra. Soprattutto le sue labbra, sperando che il viola sparisse. Anche se le mie mani non erano molto pià calde delle sue, continuai a strofinarle lungo la sua pelle. I suoi occhi si chiusero, come se acquistasse e perdesse i sensi ripetutamente, ma continuai lo stesso.

Chaotic [h.s.] (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora