2. Cambiamenti

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Nicole rammentava il terrore negli occhi di sua madre, quello che aveva fatto le riaffiorò nella mente come se stesse succedendo tutto nuovamente.
Il padre, il coltello, la madre che urlava e subito dopo tutti quei vetri infranti e il corpo del padre sul pavimento. Rivivere quelle immagini nella sua mente le faceva nuovamente ribollire il sangue nelle vene, come aveva potuto suo padre compiere un gesto così avventato e stupido, poi le venne in mente a come fosse riuscita a rompere ogni singolo vetro, non riusciva a spiegarselo.
Si guardava intorno e si rese conto che iniziò a piovere, corse per trovare un posto al riparo dalla pioggia, si fermò difronte alla Trinity Church, era una delle chiede più maestose che avesse mai visto, non ci era mai entrata, sentiva come se qualcosa dentro di lei le impedisse di varcare quella soglia. Dovette combattere con quella sensazione per potersi riparare dalla pioggia, oramai era abbandonata da tanto tempo e lo si intuiva dagli strati di polvere di cui era tappezzata la chiesa.
"Magnifica" ecco cosa si disse appena alzo gli occhi al soffitto, rimase ancora più stupida dalla immensa vetrata che sovrastava l'altare. Fece un giro su se stessa ancora ammaliata da quella chiesa stupenda, quasi le venne un infarto quando posò gli occhi su una panchina tra le prime file, una signora era seduta in silenzio e guardava dritto difronte a se. La ragazza giurò che non ci fosse nessuno quando entrò, dopotutto chi veniva a pregare in una chiesa abbandonata. Cautamente si avvicinò alla signora, "signora stà bene?" , chiese lei con voce dolce. Ma tutto quello che ricevette fu del silenzio, arrivò vicino alla signora e le richiese se stesse bene. Ora che le era vicino si accorse del suo aspetto, sarà stata una donna sulla novantina, le rughe le segnavano il viso con dei solchi profondi e due grandi borse sotto agli occhi come se non dormisse da tanto tempo, le mani erano ben curate nonostante l'età avanzata della signora. "Mi scusi signora, sta bene?", la signora si voltò verso di lei e le fece segno di sedersi accanto a lei, Nicole titubante la guardò e si sedette affianco a lei senza distogliere lo sguardo, "non dovresti essere qui, non dovresti trovarti in questo luogo abbandonato da Dio, loro ti potrebbero trovare e Dio solo sa cosa ne farebbero di te", quelle parole spezzarono il silenzio che oramai si era creato, la signora si voltò verso di lei e continuò a dire che non avrebbe dovuto trovarsi li. "Signora e dove dovrei andare e poi perché qualcuno vorrebbe farmi del male", "oh dolce bambina tu non hai la minima idea di ciò che sei in grado di fare, tu sei l'arma più potente che tuo padre potesse mai creare, ma ricorda una cosa non lasciare mai che nessuno possa cambiarti", la donna la fissava con tale gentilezza che Nicole non ne era abituata, nemmeno sua madre la guardava così, sua madre...le tornò in mente la donna che amava guardarla con terrore e disprezzo... "ehi lo so a cosa stai pensando, ma quello che hai fatto l'hai fatto per salvare la donna che ti ha cresciuto come fossi sua", le giovane rimase stupita da quelle parole, come faceva a sapere di suo padre e cosa voleva dire con come se fossi sua.

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