6. 𝑃𝑎𝑟𝑡𝑦

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Quei due fantomatici giorni passarono molto velocemente. A scuola tutti ne parlavano continuamente. Ogni argomento era centrato sulla festa. Era come un virus che aveva contagiato tutti.. Eccetto me. Non mi importava nulla di quella stupida festa. A detta di Nick, era soltanto una scusa per bere senza limiti e per fare pazzie, e io non avevo il carattere per divertirmi. Non avevo il carattere da festa.
Aprì gli occhi e scesi dal letto. Ci misi qualche abbondante minuto per svegliarmi e scendere al piano di sotto. Ma alla fine lo feci.
“Emiliaaa! Buongiorno!” mi disse mia madre.
“Buongiorno..” dissi con uno sbadiglio in bocca.
“Se non sbaglio.. Quella festa di cui mi hai parlato è oggi. Dico bene?”
La fissai con uno sguardo annoiato. Anche lei si era fissata con la festa.
“Si. È oggi.”
“Ci andrai, giusto?” sorrise.
“Mi hanno costretto, quindi si. Ci andrò.”
“Vai con i tuoi amici?”
“Si. Con Victoria e Nick.”
“Capisco..” mi guarda “Sarà divertente.”
“Non sai quanto..”
Afferrai dei biscotti e salì in camera. Dopo pochi minuti uscì di casa e andai verso la Hilltown. Il cielo era grigio e pieno di nuvoloni che non accennavano nulla di buono. In fondo.. Io adoravo quel tempo. Guardai le nuvole passarmi velocemente sopra la testa e arrivai finalmente a scuola. L'entrata era pressoché vuota. In quel momento mi stupì, solitamente brulicava di studenti e di professori, ma stavolta era vuota. Feci spallucce ed entrai. Venni investita da risate e schiamazzi, come sempre. Mi avvicinai all'armadietto e ci ficcai la testa dentro. Stava diventando un rifugio.
“Ehm.. Emilia? Va tutto bene?”
Sentii una voce maschile provenire da dietro di me. Uscì dal nascondiglio di latta e guardai il ragazzo.
“Si, stavo solo.. Beh..” dissi impacciata.
“Anche io lo facevo. Quindi tranquilla. Ficcare la testa dentro gli armadietti non è poi così strano.”
Mi sentii sollevata e sorrisi.
“Comunque cara Emilia, ti senti pronta per oggi?”
“No. Sento troppa pressione sulle spalle. Non sono pronta.”
“Puoi sempre stare a casa eh, nessuno ti obbliga a venire.”
“Nessuno eh?” risi “Neanche una certa Victoria?”
“Vicky è fatta così. Vuole a tutti i costi legare con i novellini. Di lei puoi fidarti. Non ti tradirebbe mai.”
“Lo terrò a mente.”
Presi dei libri e chiusi lo sportellino. Guardai Nick e senza dire niente avanzai verso la classe. Per qualche motivo mi sentivo gli occhi addosso. Era una sensazione opprimente, volevo urlare verso quei ragazzi che mi stavano fissando. Forse quella classifica era complice. Cazzo.
“Guarda lì, la numero uno!” disse qualcuno sottovoce.
“È da urlo, amico. Walker non mentiva.” disse qualcun'altro.
Ora ne avevo la certezza. Quella lista mi aveva messo al centro dell'attenzione. E io odiavo profondamente essere al centro dell'attenzione. Mi voltavo continuamente a destra e a sinistra per vedere chi mi stesse fissando.. Ma lo stavano facendo tutti. Tutti mi stavano spogliando con gli occhi. Mi sentii morire da dentro. In quel momento mi sentivo giudicata solo per il mio aspetto esteriore. Congratulazioni Ryan Walker.
Nonostante tutto entrai in classe ma anche lì venni squadrata dalla testa ai piedi. Notai Vic venirmi incontro.
“Ehi! Tutto bene?”
“A te sembra che vada tutto bene?” risposi irritata “Tutti mi stanno addosso!”
“Qualcuno ha reso pubblica quella cazzo di classifica. Tutta la scuola ne è a conoscenza. Mi dispiace Emi.”
Il sangue mi si gelò nelle vene. Ero in punto di esplodere. Sentii una mano toccarmi la spalla. Un tocco molto leggero.
“Emilia, quello stronzo di Ryan ha reso pubblica la lista.”
“Sei arrivato tardi Nicky. Sa già tutto.”
Le loro voci erano ovattate. Il sangue mi ribolliva. Stavo per urlare o forse lo feci veramente perché tutti mi fissarono di colpo. Vic mi strinse tra le sue braccia. Esplosi in lacrime. La mia fiducia vacillò sotto tutti quegli sguardi. Li sentivo sulla pelle. Fu in quel momento che l'intera squadra di football entrò in classe. Davanti a loro c'era lui. Ryan.
“Walker! CHE CAZZO TI PASSA PER LA TESTA?!”
Sentii Nick urlare a squarcia gola.
“Che succede amico?” disse ridendo.
“Tu e la tua lista del cazzo! Perché l'hai resa pubblica?”
“Morgan, tutta la scuola concorda sul fatto che la tua amichetta ha un bel culo. Non puoi negarlo.”
“CHIUDI QUELLA FOTTUTA BOCCA!”
“Non ti scaldare.” disse ridendo.
Mi staccai dalle braccia di Vic e fissai Ryan. Avevo gli occhi gonfi di lacrime e rabbia.
“Ed ecco la numero uno.” disse ridendo.
Lo fulminai con lo sguardo e mi avvicinai.
“Perché l'hai fatto?” dissi sottovoce.
“Perché l'ho fatto? Beh, conosci già la risposta.”
“Perché. L'hai. Fatto.” lo fissavo intensamente.
“Ascolta bellezza, non ho tempo per queste cazzate.” si sedette sulla sedia “E non fissarmi.”
Andai fuori di testa.. Afferrai lo zaino da terra e uscì a razzo dalla classe. Sentivo qualcuno chiamarmi ma ero accecata dalla disperazione e dalla rabbia. Spintonai con forza la porta principale e mi lascia andare in un pianto incontrollato. Urlavo a squarcia gola. Tutto sembrava in slow motion. Ad un tratto sentii un mano afferrarmi da dietro e sollevarmi da terra. Continuai ad urlare quando di colpo smisi e mi guardai intorno.
“Emilia, posso rimetterti a terra?”
Era una voce bassa e calda. Era sicuramente Nick. Annuì e poco dopo mi ritrovai con i piedi appoggiati sull'asfalto.
“Non sai quanto mi dispiace..” sospirò “È un pezzo di merda.”
Non risposi. Fissavo la strada sotto i miei piedi senza muovere un muscolo.
“Ti prego.. Dimmi qualcosa.”
“Grazie.” dissi a bassissima voce.
Mi allontanai con la sguardo fisso a terra. Volevo stare da sola.
“Dove stai andando? Emilia!”
Non mi girai nemmeno. Continuai a camminare finché sparì nella nebbia. Dopo qualche minuto arrivai al solito boschetto e mi sedetti sull'erba. Feci dei lunghi sospiri e mi calmai. I miei pensieri erano fissi sulla festa. La voglia di andarci era sotto zero. Non avevo nessun motivo per farlo ma decisi di partecipare lo stesso. Volevo mostrarmi forte. Anche se poco prima ero vacillata sotto tutta quella pressione. Mi misi in piedi e iniziai a gironzolare per Hilltown. Non potevo tornare a casa. Misi le cuffiette e mi calmai completamente. La musica era la mia migliore amica, c'era sempre per me. Mi sentivo bene in sua compagnia. Sentii il telefono vibrarmi nella tasca. Lo tirai fuori e lessi il messaggio che mi era appena arrivato:
Vic: Emi! Nicky mi ha detto che te ne sei andata da scuola. Per favore cerca di lasciare perdere quei coglioni🙄, purtroppo hanno un cervello troppo piccolo per capire la gravità delle loro azioni. Comunque.. Nick vuole parlarti prima della festa, dice che è importante.
Ci vediamo stasera❤️❤️
Fissai lo schermo per qualche secondo.. Cosa voleva dirmi Nick? E perché proprio prima della festa. Speravo solo che non fosse grave. Infilai il telefono in tasca e prosegui il piccolo giretto per la città. Dopo qualche ora tornai a casa e al solito trovai mia madre ad aspettarmi.
“Tesoro! Come è andata oggi?”
“Bene. Sto facendo nuove amicizie e mi sto ambientando.” dissi sorridente.
“Sono così felice.. Finalmente hai la possibilità di iniziare a vivere per una seconda volta!”
“Comunque, mi servirà una mano col vestito. E ho bisogno di te.”
“Ma certo. Dimmi quando sei pronta che ti raggiungo in camera.”
“D'accordo mamma.” salì le scale.
Il mio finto sorriso si spense appena varcata la porta della mia stanza. Non avevo fatto amicizia e ne tanto meno mi stavo ambientando. Mia madre sembrava così fiera di me, ma le stavo solo mentendo spudoratamente. Quella maledetta lista..
Mi buttai sul letto e fissai il soffitto per un lungo periodo. La mia testa viaggiava continuamente.. Non riuscivo a calmarmi completamente e con il party dietro l'angolo la situazione non faceva che peggiorare. Iniziavo a costruirmi delle scene puramente inventate dove cercavo di simulare l'incontro tra me e i giocatori di football, compreso Ryan. Andavano a finire sempre male. Avevo una paura matta, Walker era un tipo imprevedibile e soprattutto era uno stronzo. E poi c'era anche l'incognita di Nick.. Cosa doveva dirmi di così importante. Sospirai e chiamai mia madre. In un attimo era già in camera mia.
“Allora tesoro, mostrami i vestiti.”
Aprì l'armadio e tirai fuori alcuni vestiti: uno nero con dettagli in oro, uno azzurrino leggermente attillato, uno rosa anch'esso attillato e uno meno formale bordeaux. Li gettai sul letto e guardai mia madre.
“Sono tutti bellissimi. Tu quale vorresti indossare?”
“Non lo so.. Quello azzurro e quello bordeaux mi piacciono di più rispetto al resto. Tu che dici?”
“Beh.. Non credo che questa festa sia di classe” rise “Quindi ti consiglio di andare su qualcosa di semplice.”
“Concordo. Allora vada per il bordeaux.”
“Dai provatelo. Ti aspetto io.” si sedette sul letto.
Andai in bagno e lo indossai. Mi guardai allo specchio e per una volta nella vita mi sentii carina. Sorrisi e raggiunsi mia madre.
“Sei incantevole.” mi sorrise “Ti sta benissimo.”
Sospirai e sorrisi a mia volta. Mia madre mi guardava con una strana luce negli occhi.. Finalmente stava vedendo quella bambina triste e solitaria trasformarsi in una ragazza normale. Lo credeva davvero.
“Bene, il mio lavoro qui è finito.” rise e uscì dalla stanza.
Mi guardai allo specchio. I miei occhi sembravano felici una volta tanto. Finalmente iniziavo ad apprezzarmi.. Che sensazione strana. Mi sentivo pronta ad affrontare quello stronzo. Quasi non mi importava più di quella classifica, era passata in secondo piano. Mi cambiai nuovamente e stesi il vestito sul letto quando sentii il telefono vibrare. Era di nuovo Vic:
Vic: Tu non rispondi mai ai messaggi vero? Comunque cara mia Emilia, tra tre ore mi trovi davanti casa tua. Voglio arrivare al party con la ragazza più interessante del momento. Mi immagino già le loro facce davanti alla tua bellezza😂. Ci vediamo dopo. Baci baci😜😜
Fissai lo schermo ridendo. Vic non smetteva di dirmi che ero interessante.. Non capisco cosa abbia di così speciale una ragazza come me. Mi avvicinai alla finestra e mi misi ad osservare le nuvole passarmi sopra la testa, continuando a pensare a Nick. Mi metteva ansia e non sapevo nemmeno il perché.
Le ore passarono molto in fretta.. Ero già vestita quando notai Vic sul vialetto di casa, era passata veramente. Scesi come un fulmine al piano di sotto, salutai mia madre e uscì di casa. Vic mi venne incontro a bocca aperta.
“RAGAZZA STAI DA DIO!” mi disse urlando.
“Grazie..”
“Diventerei lesbica solo per te.” disse ridendo “Sei bellissima. Veramente.”
“Grazie Vic.. È la prima volta dopo tanto tempo che mi vesto così.. Ed è strano.”
“Nicky uscirà fuori di testa non appena ti vedrà.” mi prese per mano “Andiamo su. Ci sta aspettando.”
Iniziò a trainarmi verso la festa. Non faceva che ripetermi 'sei bellissima'. Ero felice.. Felice di aver incontrato una persona così. Ci voleva proprio nella mia vita. Cominciai ad avvertire la musica, eravamo ancora lontane ma si sentiva veramente forte. Passò qualche minuto quando finalmente arrivammo in prossimità della casa. Restai immobile per qualche secondo ad osservare la scena: un immenso giardino si estendeva per tutta la villa, i bassi della musica mi penetravano nelle ossa.
Ero ad una festa. Una vera.
“Emilia! Ci vediamo dopo!” mi urlò.
“D'accordo!”
Scomparì nella folla e io restai da sola.. Mi sentivo completamente a disagio. Mi sfregai ripetutamente le mani quando udì una voce da dietro le mie spalle.
“Hai intenzione di accendere un fuoco?” disse ridendo.
Mi voltai di scatto e sorrisi.
“Nick. E-ehi..” lo fissai.
“Sei incantevole. Devo dire la verità.”
Sentii le guance scoppiarmi e abbassai lo sguardo.
“Seguimi.”
Mi offrì la mano e senza perdere un secondo la afferrai. Mi portò leggermente più in là della casa, dove eravamo completamente soli.
“Devo dirti una cosa.”
“Ti ascolto, Nick.”
Prese un bel respiro e mi guardò dritta negli occhi.
“Devo trasferirmi a Los Angeles. Mio padre è stato assegnato lì.”
Il cuore saltò un battito. Lo fissai senza muovere un muscolo.
“Credo che tornerò il prossimo anno.. Questa è la mia ultima sera qui a Hilltown.”
“N-Nick..” le parole mi morirono in bocca.
“Mi dispiace così tanto..” mi poggiò la mano sul volto “Ti prometto che tornerò.”
“Ho bisogno di te..” lo guardavo intensamente.
“Prendi questa.”
Affondò una mano nella tasca e tirò fuori una scatolina nera. La aprì e la luce lunare fece brillare una collanina a forma di mezza luna.
“Così ti ricorderai di me.”
Sentii le lacrime uscirmi dagli occhi. Dopo mia madre, nessuno mi aveva mai regalato qualcosa.. Si misi alle mie spalle e agganciò le due estremità con un click. Il ciondoli si posizionò perfettamente in mezzo al seno.
“Ecco fatto.” mi sorrise “Ti sta bene.”
“Grazie Nick..” mi fiondai tra le sue braccia.
“Va tutto bene..” mi strinse “Adesso andiamo a fare baldoria.”
Mi afferrò la mano e tornammo in un attimo alla festa. Fece spazio tra la folla di studenti completamente ubriachi e ci ritrovammo dentro. Quella villa era enorme: immensi pilastri in marmo dominavano la scena, così come la scala che portava al piano superiore. Era semplicemente fantastica.
“Vuoi da bere?” urlò.
“Non bevo! Te l'avevo già detto!"
“Hai ragione! Avranno pur qualcosa di analcolico. Aspettami qui, torno subito!”
E anche Nick scomparì nella folla lasciandomi da sola. Mi guardai intorno e decisi di seguirlo. La musica era talmente forte da stordirmi. Mi feci spazio tra la folla e arrivai al piccolo angolo bar ma di Nick nessuna traccia. Notai un ragazzo con una birra in mano seduto su uno dei sgabelli. Incrociai il suo sguardo e mi sorrise e lo stesso feci io. Mi avvicinai a lui.
“Ehi! Hai per caso visto un ragazzo passare da qui?”
Mi guardò per qualche secondo e mi rispose.
“Si, ha preso due gin e si è allontanato”
“Dov'è andato? L'hai visto?”
“Verso l'entrata.”
“Grazie mille!”
Feci per voltarmi quando mi ritrovai Ryan con i suoi compari davanti gli occhi. Il sangue mi si gelò nelle vene.
“Signori e signore! Ecco a voi i due novellini!” rise.
Mi voltai verso quel ragazzo. Era uno nuovo anche lui?
“Con la piccola eccezione alla regola, ovviamente.” mi guardò “Prendi una birra.”
Mi passò la bottiglia. L'afferrai restando in silenzio.
“Sei già alle prese con il tipo nuovo? Datti una calmata, ragazzina.” guardò il ragazzo “Te la sei scelta bene. I miei più sinceri complimenti.”
“WALKER!”
Era Nick. Si avvicinò come una furia i con i drink in mano.
“Ohoh, caro Nicholas, a cosa devo questa visita?” disse ridendo.
“Levati di torno. Adesso.”
“Non vedi che sto conversando con la signorina?”
“Sei sordo per caso? Vattene!”
“D'accordo d'accordo..” mi fissò “Noi due ci divertiremo.”
Si allontanò velocemente.
“Stronzo..” fece per passarmi il drink e mi fissò “È una birra quella?”
La bottiglia tremava sopra le mia mani. Avevo lo sguardo fisso a terra.
“Ehi.. Vuoi prendere una boccata d'aria?”
Feci cenno di no e sorseggiai quel liquido dal sapore amaro. Faceva proprio schifo.
“Grazie Nick.. Non so come farò senza di te..”
“C'è sempre Vic.” mi sorrise e guardò oltre le mie spalle “Ehi, tu dovresti essere Dylan. Dico bene?”
Mi voltai verso il ragazzo e gli sorrisi. Si alzò e venne verso di noi.
“S-si. Sono Dylan. Dylan Cooper. Piacere.”
“Sono Nick Morgan, piacere mio.”
Lo guardai e sorrisi.
“Sono arrivato ieri in città ed eccomi qui.. Ad una festa. Io odio le feste.”
Nick mi fissò e si mise a ridere.
“Sai Dylan, hai davanti una persona che la pensa come te.”
Scoppiai a ridere e abbassai lo sguardo.
“Siete una categoria a parte voi. Incredibile.”
Guardai Dylan quando una mano mi afferrò per la spalla.
“Eeemi! Eccoti qua. Ti ho cercata dappertutto.”
“Vic.”
“Oh, ehi Dylan!” si rivolse al ragazzo sorridendo.
“Vicky, ho trovato due esemplari della stessa razza.” disse Nick.
Lo guardai ridendo.
“Oddio Nicky.. Ma è incredibile. Meglio lasciarli da soli..”
Si allontanarono guardandomi. Mi sentivo in imbarazzo e non facevo altro che guardami intorno.
“E-ehi.. Anche tu sei nuova quindi?”
“Si. Anche io sono nuova.”
“Quel Ryan è un vero stronzo.. Mi ha anche chiesto di votare per quella classifica.”
“E hai votato?”
“Certo che no. Non ho nemmeno visto chi ci fosse su quella lista. Non mi interessava.”
“Beh.. Adesso sai chi è la vincitrice..” dissi sarcastica.
“Credi veramente che mi importi? Hai due occhi stupendi e a me basta solo quello. Non una stupida lista." disse ridendo.
Abbassai lo sguardo e sorrisi. Era un complimento super sincero. Arrossai tantissimo e cercai di coprirmi in qualsiasi modo.
“Probabilmente frequentiamo le stesse classi. Ti ho vista qualche giorno fa nei corridoi.”
“Mi troverai spesso li.” dissi ridendo.
“È bello non essere da solo..” si bloccò “C-come ragazzo nuovo.”
“Avevo capito.” lo guardai.
“Ti va di fare un giro? Questa casa è un labirinto.”
“D'accordo. Ci sto.”
Iniziai a seguirlo per tutta la villa. Molti ragazzi erano accasciati ai muri ubriachi marci. C'era anche del vomito sparso su qualche parete. Dopo qualche minuto uscimmo in giardino che sembrava un vero e proprio bosco talmente era grande. Andai verso un'altalena appesa ad un albero e iniziai a dondolarmi. Dylan si appoggiò al tronco a sorseggiare la sua birra. E io facevo lo stesso. Sembrava così tranquillo e spensierato.
“Allora Emilia, ho sentito alcune cose sul tuo conto..” fece una pausa “Sulla tua famiglia..”
“Che hanno detto?”
“Loro sono morti in un incidente stradale.. Vero?”
Annuì e guardai in basso.
“Scusa.. Sono un coglione. Non dovevo chiedertelo.” sospirò.
“Tranquillo.. L'hai chiesto in modo gentile. Mi basta questo.”
“Davvero Emilia.. Scusa.”
“Dai tranquillo.” sorrisi “Che mi dici di te?”
“Vengo da Londra e sono qui con mio padre e mia madre.”
Notai i suoi occhi spegnersi di colpo. Qualcosa non andava.
“Va tutto bene?”
“Sono qui a Hilltown perché Katherine, mia sorella, è morta di overdose..” fece un lungo respiro “Si è suicidata.”
“Oh cazzo..” scesi dall'altalena e gli afferrai la mano “Mi dispiace così tanto..”
“Aveva solo 19 anni. È morta perché la sua vita faceva schifo e io non sono riuscito a cogliere i segnali.. Non sono stato in grado di salvarle la vita..”
Restai in silenzio pensando al mio tentativo.. Lo stavo per fare veramente quella notte. Stavo per ammazzarmi in preda alla disperazione.
“N-non so che dire.. I-io..” mi bloccai completamente.
“Non dire nulla. Solo.. Non dirlo in giro. Per favore.”
“Non lo farei mai. Mai.” lo guardai.
“Grazie..” sospirò “D'accordo. Basta.”
Sentii la musica rallentare drasticamente. Avevano messo un lento. Uno di quelli romantici da far vomitare per la troppa dolcezza. Cercai di fare qualche passo avanti ma barcollai. La birra aveva già fatto effetto..
“Ehi.." mi tese la mano.
"Sto bene. Sto bene.”
" Ehm.. Non so se si fa così in giro per il mondo e non so nemmeno se qualcuno lo fa ancora ma mi stavo chiedendo se ti andrebbe di ballare." disse tutto d'un fiato.
"Mi lusinga signor. Cooper. Accetto."
Mi sorrise poggiando la birra a terra e mi prese per mano portandomi in casa. Erano tutti riuniti in cerchio al centro del salone. Guardai Dylan fermo davanti a me come un sasso e sorrisi. Il ragazzo si guardò intorno notando che tutti tenevano il proprio partner per il fondoschiena. Fece una smorfia di disaccordo e si avvicinò.
“Ehm.. N-non so come si fa.” scoppiò a ridere “Ma ci proverò.”
Mi afferrò dolcemente dai fianchi e io misi le braccia attorno al suo collo. Eravamo entrambi impacciati da far schifo. Ma andava bene così. Non mi ero mai avvicinata così tanto ad un ragazzo.. Era la prima volta in assoluto.
Ondeggiavamo a ritmo di musica.. Non staccava mai le mani dai fianchi. Tutti i miei pensieri erano spenti in quel momento. C'eravamo solo noi due e quel pezzo lento. Stavo iniziando a godermi quel party. Detto da me suonava strano.
“Ehi piccioncini, vi state divertendo?” disse Vic ridendo.
C'era anche Nick con lei.
Guardai entrambi e annuì. Mi alzarono i pollici e si allontanarono.
“Erano i tuoi amici?”
“Si.”
“Sono una frana a ballare..”
“Non dirlo a me. È la prima volta che lo faccio.”
“Non ti ho ancora pestato i piedi.. La considero come una vittoria.” rise.
“Concordo.” sorrisi.
Incrociai il suo sguardo. Mi fissava con dolcezza.. Sentivo che era diverso dagli altri. Ma non strano. Unico.
"È così strano sentire un lento ad una festa del genere." disse Dylan.
"Concordo. È molto rilassante devo dire."
"S-si, è vero."
Sentivo le sue mani aggrapparsi saldamente ai miei fianchi senza che compiessero qualche strano movimento. Il lento finii e di colpo tutti iniziarono ad applaudire. Non capì bene perché ma lo feci anche io. Vidi Ryan salire accanto al DJ e prendere un microfono.
“Salve a tutti, spero che vi stiate divertendo! Come sapete bene, questa non è una semplice festa ma è la fottuta FESTA DEI NOVELLINI!” urlò e tutti applaudirono “E loro sono qui. In mezzo a voi. Vi prego di fare un passo avanti.”
Ci fissarono tutti. Mi sentii in totale imbarazzo. Lo stesso Dylan. Avanzai di qualche passo verso Ryan.
“Ed ecco la prima! Fate un po' di chiasso per Emilia Scott! La nostra prima novellina!”
Si alzò un coro di urla e schiamazzi.
“Ehiehi ne manca uno! Fatti avanti.”
Notai Dylan fare qualche passo in avanti fino a raggiungermi.
“Si! Eccolo qui! Dylan Smith!” sorrise “Prego, salite pure.”
"È Cooper." mormorò.
Sospirai e seguita da Dylan raggiunsi Ryan.
“Vi do ufficialmente il benvenuto alla Hilltown High, ragazzi!”
Ancora urla seguiti da applausi.
“Ragazzi ragazzi, mi stavo dimenticando di una cosa importante. Qui abbiamo la capolista.” mi fissò “E lo è solo grazie a voi. Quindi chiedo alla vincitrice di spendere due parole.”
Guardai Ryan con uno sguardo assassino e afferrai il microfono. Vidi dei telefoni alzarsi in aria.
“Volevo solo dire.. Fanculo a voi e alla vostra classifica del cazzo! È una stronzata!” dissi sorridendo.
Buttai il microfono a terra e fissai Walker che applaudiva. Mi voltai e scesi dal piccolo palco. Avevo gli occhi addosso.
“Complimenti.” mi disse qualcuno.
Scappai da quella folla e andai fuori.. Mi ricordai di Dylan.
“Cazzo..”
“Emilia, tutto bene?”
“Ehi Nick..” sospirai “Si. Tutto bene.”
“Quello stronzo di Ryan..”
“Mi fa uscire fuori di testa. Non lo sopporto.” sospirai “Me ne torno a casa.”
“E Dylan?”
“Non voglio restare ancora qui.”
“Emilia, domani sarà il mio ultimo giorno di scuola. Ti prego, devi esserci.”
“Certo che ci sarò.. Mi mancherai.” gli sorrisi.
“Anche tu.. Su vai. Torna nel tuo universo.”
“Mi manca già.”
“Te lo saluto io Dylan.” alzò una mano “Buon viaggio Emilia.” sorrise.
Mi allontanai molto velocemente e sparì dopo pochi minuti. La strada era deserta e faceva freddo. Ero quasi arrivata a casa quando un auto iniziò a seguirmi.
“Ehi! Cosa ci fai qui tutta sola?”
“Non ci posso credere.. Cosa cazzo vuoi ancora?”
“Quanta ostilità. Stavo solo chiedendo.”
“Ryan, lasciami in pace.” aumentai il passo.
“Sto andando da un mio amico, ti va di sballarti? Ho roba buona qui.” mi sorrise.
“Credi forse che sia la tua troietta?”
“Ehi! Adesso mi hai stancato!”
Scese dall'auto e mi afferrò violentemente il polso.
“LASCIAMI! RYAN!”
“Devi imparare a stare al tuo posto, ragazzina.”
Mi portò dentro l'auto e chiuse la portiera alla mie spalle.
“EHI! CHE VUOI DA ME?!”
Mi si avvicinò al volto.. Sentivo il suo respiro sulla pelle.
“Non sei la reginetta della scuola. Sei una fottuta orfana in cerca di qualche scappatella. Che mi dici di Nick o di Dylan? Eh?”
“Sono miei amici.”
“Tuoi amici.. Si certo.”
“Voglio andare a casa!”
“Tu non andrai da nessuna parte..”
Mi accarezzò il volto ridendo.
“LASCIAMI IN PACE!” gli tirai un pugno dritto in faccia e scesi di corsa dall'auto.
Mi raggiunse in un attimo e mi buttò a terra con uno spintone. Rotolai per qualche secondo sulla strada e rimasi a terra. Il cuore mi stava scoppiando nel petto.
“Dove volevi andare eh!”
Era vicino a me che mi guardava dall'alto verso il basso. Era completamente ubriaco e probabilmente anche fatto. Non riuscivo quasi a distinguere il suo volto.. Quella bottiglia di birra mi aveva mandato fuori di testa. Mi afferrò dalle mani e mi tirò su. Mi guardava con uno strano ghigno poi ad un tratto mi afferrò il vestito e tirò con tutta la forza che aveva in corpo. Restai immobile per qualche lunghissimo secondo. Sentivo il freddo farsi strada tra gli strappi.
“Adesso porta questo bel culetto in macchina.” mi spogliava con gli occhi.
“Vaffanculo!”
Con un rapido scatto gli tirai un altro pugno e iniziai a correre lontano da lui.
“DIVERTITI DOMANI A SCUOLA! PUTTANA!” mi urlò contro.
Corsi fino a svenire e quando mi girai lui non c'era più. Ripresi fiato e il telefono iniziò a vibrare nella borsetta. Non smetteva più. Lo presi e fissai lo schermo. I messaggi scorrevano sotto i miei occhi come un fiume.
È stato bello farlo con il capitano della squadra? Devi avere standard molto alti!.
Poi un altro messaggio.
Ti sei fatta scopare eh. Lo sapevo.“
E un altro.
”Ci avrei scommesso. La solita ragazza nuova che punta subito in alto. Sei solo una stupida troia.“
Mi accasciai a terra mentre il telefono continuava a vibrare per via dei messaggi. Quel bastardo aveva detto una cazzata.. Ma chi mai poteva credermi? Adesso era solo la troietta di turno che si scopa i capitani delle squadre di football. Mi aveva appena rovinato la carriera scolastica con un solo messaggio. Grazie mille Ryan. Tu sei il primo ad avermi condotta alla rovina.
Mi alzai da terra e mi trascinai fino a casa. Non avevo più lacrime da versare.. Mi sentivo solo a pezzi. Tutta la scuola credeva alla versione di Ryan. Non sapevo che fare o con chi parlare.
Il vestito era completamente andato. La scollatura praticamente non esisteva più. Mi sentivo morire.




















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