3. Scivoli Toboga

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“Sono i tre spettacolari Toboga del Parko. Tre scivoli a serpentone per discese emozionanti, con tuffo finale in piscina. I blu dedicati agli animi più tranquilli e il giallo per i più spericolati.” 

Gli scivoli che voleva fare Gideon prevedevano un tappetino blu mezzo ammuffito e due salite: una ai tappetini, messi sulla strada per le attrazioni, e una particolarmente in piedi per arrivare alle docce e poi alle scale per i tre scivoli.

Quando finalmente raggiunsero le docce (che si trovavano davanti ad ogni attrazione, probabilmente per non trascinare dietro sporco), Abigail aveva il fiatone. Gli altri tre erano compagni di palestra e scherma, lei no.

«Signore santissimo.» fece appoggiandosi al muro. «È fatta per uccidere, questa salita.»

«Ne varrà la pena, vedrai.» disse Gideon con un sorriso e un pollice alzato.

Camilla la fissò, poi tirò un pugno al pulsante per la doccia e il getto d'acqua prese la rossa in pieno.

Gideon strillò, sottraendosi al getto. «Hect, ma che hai oggi?! In cinque anni che ti conosco mai una volta mi hai fatto scherzi.»

«Fare scherzi a te mi sembra estremamente divertente.» disse Magnus. «Ora girati e prosegui, è diminuita la fila.»

Gideon salì qualche gradino, poi guardò le altre persone in attesa e si accorse che due ragazzini la stavano fissando. Insistentemente.

Alzò una mano in saluto e loro parvero emozionarsi.

«Gideon? Chi stai salutando?» chiese Abigail, alzandosi in punta dei piedi per vedere oltre il muro del pianerottolo d'attesa per gli scivoli. Azione un po' inutile, essendo senza occhiali.

«Ci sono lì due bambini che continuano a guardarmi.» rispose lei, perplessa quanto loro.

«Voi che scivolo volete fare?» chiese Magnus.

«Tutti lo stesso, no?» rispose Abigail.

«Due blu e un giallo. Facciamo a sandwich? Blu, giallo, blu?» propose Gideon.

«Allora partiamo dal blu a sinistra. C'è meno coda.»

Si accodarono quindi a sinistra. I due bambini, ora visibili a tutti e quattro, erano in coda all'altro blu.

«Ho idea tu stia loro simpatica.» commentò Camilla vedendo che continuavano a guardare e indicare Gideon mentre sussurravano tra di loro. 

«Mi sa anche a me.»

Diversi minuti dopo, Gideon appoggiò il tappetino in mezzo all'acqua dello scivolo e si sedette, in attesa che la sbarra si alzasse, dandole il via della partenza.

Camilla le bussò su una spalla. «Il bagnino dice di togliere gli occhiali da sole.»

Gideon sbuffò e li tenne in una mano, mentre l'altra stringeva il tappetino blu. Poi la sbarra si alzò e lei si diede la spinta finché l'acqua non iniziò a trascinarla con sé.

Non le parve molto entusiasmante. Era lento e tranquillo, almeno per i suoi standard di persona che amava scivoli più veloci e violenti.

Atterrò nella piscina in piedi, gli occhiali da sole di nuovo sul naso, e nuotò fino alle scale per uscire. Una volta contro la ringhiera attorno alla piscina, attese gli altri.

Il ragazzo del duo finì in acqua mentre ancora aspettava Camilla. Si tirò su, si sfegò gli occhi, poi la vide e parve emozionarsi come quando l'aveva salutato.

La ragazza arrivò con Camilla. L'amico saltellò fino da lei e indicò Gideon. La raggiunsero come razzi, prima ancora di Camilla stessa.

«Ciao!» esordì il ragazzo, agitato.

«Buongiorno a voi.» rispose Gideon, perplessa.

I due tacquero un momento e si guardarono, poi la ragazza chiese, a voce così bassa che quasi lei non la sentì: «Hai dei muscoli enormi. Sono veri?»

Gideon scoppiò a ridere. «Ma certo che sono veri, mica mi faccio di steroidi!»

«Posso toccarli?» chiese la ragazza. La rossa annuì e la bambina si arrampicò sulla ringhiera per essere alla sua altezza. I suoi muscoli le fecero luccicare gli occhi.

Era un bel passo avanti rispetto alla maggior parte degli sguardi che riceveva in palestra, visto che era più muscolosa di molti uomini che la frequentavano.

Camilla li raggiunse e disse: «Me lo aspettavo più veloce.»

«Ah, Cam. Sì, pure io pensavo meglio.»

«Ma voi avete fatto quello lento, di scivolo.» esclamò il ragazzo ridendo. «Quello è per vecchi! Il giallo e il blu veloce sono mooolto meglio.»

Gideon guardò Cam e disse: «Hai scelto tu.»

«Sei tu che vieni qui di solito.» ribatté lei.

«Come vi chiamate?» chiese la ragazza, ancora con le mani sui bicipiti di Gideon.

«Io sono Gideon, lei è Camilla.» disse la rossa. Guardò poi Abigail cadere nella piscina con un urlo e aggiunse: «E quella là è Abigail.»

«Io sono Jeanmary, lui è Isaac. Dopo vieni con noi a fare quegli scivoli paralleli?»

Indicò cinque piste azzurre che terminavano in quella stessa piscina, poste accanto agli scivoli.

«Io prima voglio fare tutti gli scivoli, sennò non c'è gusto.» rispose Camilla prima di andare ad aiutare Abigail ad uscire. Senza occhiali entrambe dubitavano riuscisse anche solo a riconoscere lei e gli scalini.

«Ecco, sì, prima si fanno questi, poi ci sto a fare quelle piste.»

I due sorrisero felici. «Veniamo con voi allora?»

Con un urlo, Magnus cadde nella piscina. Gideon lo indicò e disse: «Lui è Magnus. Gli altri del gruppo sono sotto gli ombrelloni.»

«Fico! Andiamo di nuovo allora, dai!»

Fecero di nuovo la salita, stavolta in sei. Stavolta andarono tutti a fare il giallo, i due bambini a sandwich con Gideon in mezzo, Camilla per prima e Magnus e Abigail per ultimi. Stavolta Abigail volle restare ultima, così che Magnus potesse prenderla al volo quando fosse caduta in acqua.

Quello fu molto più veloce come scivolo e quando atterrò in acqua Gideon ne riemerse con un ghigno sul volto di chi era pronta a ripetere anche venti volte l'esperienza. Camilla aveva lo stesso sorriso, e Gideon nel vederla fradicia non poté che trovarla maledettamente attraente.

Un pensiero che non si trovava così spesso in mente, fortunatamente, ed era una sorpresa visto che la vedeva in quel modo ogni volta che andava in palestra.

Abigail invece non approvò lo scivolo, e anche se i due ragazzini le ripeterono molte volte che l'altro blu non era veloce come il giallo, preferì attendere alla ringhiera il loro arrivo. Magnus le rimase accanto, anche se Gideon lo vide poi in coda dietro a loro a massaggiarsi la testa appena. Era certa Abigail lo avesse spedito per non rovinarsi il divertimento per colpa sua.

Anche quello fu divertente e Gideon cadde nella piscina quasi capovolta per aver tentato di sistemarsi sul tappetino durante le curve.

Una volta arrivati tutti, Camilla chiese insolitamente eccitata: «Facciamo ancora?»

«Non avevate detto che sareste venuti con noi a fare gli scivoli paralleli?» chiese Jeanmary con un piccolo broncio.

Anche Gideon avrebbe preferito fare altri scivoli, ma cedette. «Va bene, marmocchi. Io vengo con voi. Voi continuate pure gli scivoli, ci becchiamo in piscina.»

Così seguì i due ragazzi verso un'altra scalinata.

Parco Acquatico || Gideon la NonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora