9. Kamikaze

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“Per chi ama le emozioni forti! Sono gli scivoli più alti: dislivello spettacolare e tuffo finale in immensa piscina.”

Jeannemary e Isaac non potevano salire sui Kamikaze. Se avessero potuto, di sicuro ci sarebbero andati, ma non potevano perché troppo piccoli e allora la ragazza si mise in coda da sola.

Esaminandosi le mani in attesa del suo turno, si rese conto che sui palmi aveva dei segni insanguinati a mezzaluna. Doveva esserseli fatti nella piscina mentre sentiva Ianthe.

Aveva detto si sarebbe divertita, ma fumava di rabbia ed essa forse sarebbe diminuita solo mollando un pugno a Ianthe tale da spaccarle il naso.

Qualcuno bussò alla sua spalla. Si girò e vide Camilla.

«Ti vedevo abbastanza arrabbiata e credevo volessi compagnia.» disse la ragazza.

«Non hai lasciato Harrow con quelle due, vero? Mi fidavo a venire qua con te a controllare la situazione.»

«Stai tranquilla, è con Palamedes.»

Si sarebbe fidata più a lasciare Harrow con Magnus che Palamedes, ma almeno non era sola con loro.

«Ianthe sta esagerando. È così gelosa che sarebbe pronta ad ucciderti per avere Harrow.»

«L’ho notato.» disse Gideon procedendo e guardando di nuovo le mani, per poi leccarsi il palmo per togliere il sangue.

Camilla le prese l’altra mano. «Dopo cerchiamo qualcuno in infermeria.»

«Ma figurati, passa subito.»

Poi Gideon alzò lo sguardo e vide Ianthe dirigersi verso di loro a passo deciso, il braccio prostetico attaccato al suo corpo. Quando arrivò davanti a lei disse: «Salgo io con te sul kamikaze.»

«Non per insultarti più di quel che vorrei, ma è per persone che sanno nuotare.» rispose Gideon sentendo la sua pazienza diminuire.

«Chi scende più velocemente si prende Harrow.» la interruppe Ianthe.

«Quale parte di “deve volerlo anche lei e non è tra noi due” che non ti è chiaro?»

«Tu continui a metterti in mezzo.» ringhiò la bionda.

«Ianthe, se continui ad insistere chiamo qualcuno per farti buttare fuori.» li interruppe Camilla. «Ti stai comportando da stalker e da persona ossessiva.»

Ianthe cercò di mollarle uno schiaffo con il braccio prostetico e Gideon la tirò indietro prima che lo ricevesse. Dopo diede le spalle alla bionda e salì le scale per gli scivoli.

«Ehi! Non ho finito di parlare con te!» urlò la bionda.

«Non me ne frega un cazzo, io non ti voglio più sentire!» urlò Gideon di rimando.

Ianthe non la pensava allo stesso modo e quando furono il loro turno spinse indietro Camilla e salì sulla pedana con la rossa. Ella la fissò e si mise sullo scivolo di sinistra, quello più veloce dei due.

Si diede la spinta e quando prese il salto, si ritrovò a volare e si sentì serena per un istante. Percepì Ianthe urlare di paura, il che fu piacevole da sentire, poi finì in acqua e non sentì più nulla. Riemerse e allora ricevette un pugno in pieno volto da Ianthe senza che riuscisse a vederlo.

Ebbe appena il tempo di togliersi l'acqua dagli occhi che la bionda si accanì contro di lei con rabbia e Gideon non poté che parare i colpi, consapevole che se avesse risposto sarebbe stata cacciata. Intravide però Camilla scendere dal suo scivolo, mettersi a volare quando prese il salto, e quando atterrò nella piscina si precipitò a fermare Ianthe mentre arrivavano rinforzi dallo staff.

La bionda venne portata via e Gideon venne scortata da un bagnino in infermeria. Aveva il labbro spaccato, il naso sanguinante, ed era coperta di graffi e lividi già in via di formazione.

Fu Camilla ad avvisare gli altri, così tutti insieme andarono da lei a trovarla, persino Corona.

«Che ti è successo?!» chiese quest’ultima preoccupata.

«Chiedilo a tua sorella. La troverai fuori dal parco, dove è stata scortata dopo aver aggredito Gideon in piscina.» rispose Camilla al posto della rossa.

Lei sbiancò e se ne andò. Rimasero gli altri, che guardavano Gideon mentre lei fissava il muro senza dire nulla.

«Griddle, perché non ti sei difesa?» chiese alla fine Harrow, ponendo la domanda che tutti volevano farle.

«Perché l'avrei uccisa se avessi iniziato.» rispose l'altra immediatamente, poi aggiunse: «E poi sarei stata bandita dal parco e non ci tenevo.»

«Ti ha quasi rotto il naso.» protestò Abigail.

«Io le avrei rotto il braccio buono e tutte e due le gambe. Mi sono dimostrata migliore di lei, ma se la becco fuori le causo un trauma cranico.»

«Noi copriremo ogni traccia che sia stata tu.» disse Palamedes con una serie di cenni affermativi da parte di tutti.

«Mi sa è il momento di tornare a casa allora…» disse Magnus con un sospiro triste.

«Tornare a casa? Neanche per sogno, non ancora. Prima c'è la corrente da fare.»

Si alzò ed ebbe un capogiro. Quando il mondo smise di girare disse: «Ultima attrazione, poi possiamo tornare a casa.»

Parco Acquatico || Gideon la NonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora