Abbiamo scopato ovunque

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Nella mano destra aveva il bilancere da 14 kg che alzava e abbassava davanti allo specchio. Jungkook guardava le piccole gocce di sudore che scivolavano lungo le vene delle braccia. Cazzo se gli piacevano i suoi arti superiori, in realtà amava tutto il suo corpo. Si trovava sexy ed erotico, soprattutto in quel momento, soprattutto nell'immagine doppiata davanti a lui.

Osservò le sue ciocche umide e appiccicate sulla fronte e la pelle della faccia lucida e arrossata dallo sforzo dato da tutti quegli esercizi fatti. Guardò attentamente la curvatura delle spalle e la porzione pelle che fuori usciva dalla canottiera, facendo fare capolino anche ai capezzoli, quando allargava le braccia con i bilanceri stretti nei pugni.

Adagiò il peso in terra e con la mano si issò la maglia, per poter vedere gli addominali scolpiti e la piccola V dell'inguine e si, si trovava dannatamente sexy.

Potreste pensare, bhe che novità è mai questa? Lui è Jungkook dei BTS, lui è una bomba sessuale già solo quando cammina. Mi dispiace darvi questa delusione, perchè in realtà il signor Jeon Jungkook, fino a che non aveva trovato l'amore del suo collega, non si era mai visto così. Esatto, Jungkook non si vedeva né sexy né tanto meno erotico. Nella sua testa era solo un ragazzino. Quindi dobbiamo ringraziare il suo ragazzo che lo aveva fatto sentire finalmente uomo, finalmente davvero desiderato.

Questo pensiero si realizzò nella mente del Maknae, improvvisamente, mentre si trovava sotto la doccia, con la mano insaponata che scendeva lungo la linea del collo, che Taehyung amava stringere e scese più giù, verso i pettorali che il maggiore marchiava come suoi, succhiando e incidendo avidamente ogni singola parte di pelle. La corsa delle sue dita, si soffermò sui capezzoli, andando a stuzzicarli con la punta del pollice un paio di volte. Continuò quella letale e peccaminosa discesa verso gli addominali ed ebbe un brivido, ripensando a tutte le volte che Taehyung delimitava i muscoli con le dita. E scivolò ancora più in basso, circondando il sesso che era diventato duro e per fortuna a quell'ora della sera in palestra era presente solo lui. Il massaggio sull'asta prese lento, arrivava alla base e con delicatezza spostava la mano sino alla punta gonfia.

La sua mente prese a vagare in tutti quei cassettini pieni di ricordi, aprendone il primo.

Questo ricordo risaliva alla seconda volta che fece sesso con il maggiore, dopo quella famosa notte alla Villa. Si trovavano in camera del minore, uno a sedere sopra la scrivania e il maggiore in piedi, con la schiena che aderiva al muro dietro di sè. Il minore osservava curioso la testa bassa del maggiore e quel labbro inferiore che veniva mangiucchiato nervosamente, lo umettava e ci affondava di nuovo i denti. Nella penombra della camera constatò quanto Taehyung fosse nervoso come effettivamente non lo era stato la notte della loro prima volta. Arrossì intenerito dal rgazzo che aveva di fronte. Quella notte alla Villa il maggiore era più che sfrontato, più che audace, era immerso nel puro senso di perdità di lucidità. Invece, adesso, lo aveva li davanti cosi imbaranzato e con le guance arrossate dalla vergogna. Cosi dannatamente carino, pensò il minore, mordendosi l'angolo delle labbra, con un sorriso sghembo sul volto.

Anche sotto il getto d'acqua il minore stava sorridendo come un ebete, con la mano che si muoveva ancora lenta su tutta la sua lunghezza, soffermandosi sulla cappela rossa accarezzandola con il pollice, facendo cerchi improvvisati, facendolo ansimare profondamente.

Ed ecco che balenò un altro ricordo di quella sera. Gli tornò in mente il fatto che fu lui a fare il primo passo verso l'amato Taehyung. Si tolse la maglia rimanendo a petto nudo e si avvicinò con piccoli passi al maggiore che rimase inerme e con un'espressione di stupore sul volto. Appena gli fu a un cenimetro scarso dalla bocca, vide chiaramente i muscoli delle braccia che si contraevano e avrebbe potuto scommetterci che Taehyung avesse stretto talmente tanto i pugni, da lasciare nei palmi delle mani, i segni delle unghie. Ma cos'era quella nuova sensazione? Che il moro si stesse trattenendo?

La Villa (kth, jjk)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora