Jungkook partecipava a molte feste, soprattutto con gli Idol della sua età, con musica alta che faceva da padrona e fiumi di alchool che scorrevano in quei corpi sudatticci e sempre in movimento.
I locali che frequenatava erano per lo più club di Itaewon, pieni di occidentali e ragazzi come lui, intenti a farsi qualche bevuta o a rimorchiare qualche turista.Ritrovatosi a varcare la soglia di quella grande villa in periferia, il primo pensiero che gli balenò in testa fu "dove cazzo sono capitato", non era proprio la sua idea di "festa".
Tutto sapeva di antico e tutto non coincideva con l'idea del Maknae di un ipotetico party, ma la sua voglia di seguire Taehyung era più forte di tutto il resto.
Taehyung invece si sentiva a casa, finalmente libero di poter tirare fuori la parte più selvaggia e animalesca del proprio se. Si voltò verso il più piccolo, ancora con lo sguardo titubande stampato in volto, mentre osservava ciò che lo circonadava e un piccolo sorriso nacque sulla sua faccia.
In tutti questi anni, il moro, sentì crescere dentro di sè un agrovigliamento di sentimenti rivolti al suo Maknae. Sentimenti che non riusciva a spiegare ne a parole, ne tanto meno a fatti. L'unico a conoscenza di quel piacevole fardello era il suo migliore amico che lo incitava costantemente a fare un passo in più verso Jungkook. Non si sarebbe mai immaginato che quel passo lo avrebbe fatto attraversando insieme a lui la soglia di quella peccaminosa casa che lui tanto bramava nei giorni più cupi e stressanti.
Jungkook si scontrò con le iridi nere e troppo profonde del suo hyung che lo stavano fissando. Quel bastardo sguardo pieno di eccitanento e aspettative che gli fece perdere un battito.
Si ritrovarono a fissarsi e la mano di Taehyung si alzò in automatico per cercare quella del giovane. Il Maknae abbassò lo sguardo sulle dita affusolate del maggiore e si passò la lingua sul labbro inferiore incosapevolmente. Nella sua testa trovava tutto eccitante. Il non sapere perchè l'amico andasse tutti i Martedì in quella villa, le labbra carnose e, sicuranente, morbide piegate in quel sorriso rettangolare che non si stancava mai di vedere, quel collo fine che avrebbe voluto baciare e quelle dita sottili che avrebbe voluto avere su tutto il corpo.
Quegli ultimi pensieri arrestarono il corpo di Jungkook, immobilizzandolo sul posto. Come poteva aver avuto simili idee sul suo hyung? Come poteva guardarlo in faccia, mentre la sua si colorava di un rosso vermiglio?
Un tocco leggero, una pelle morbida, combaciò perfettamente calzante alla sua mano. La sua testa si alzò nuovamente e Taehyung non aveva ancora smesso di sorridergli. Lo tirò delicatamente verso di se e lo porto nella grande sala, piena di persone.
Giovani uomini e giovani donne, Idol, personaggi televisivi, attori, attrici, modelle e modelli, chiaccheravano fra di loro sorseggiando quello che a Jungkook sembrò dello Champagne.
Vari personaggi si unirono a loro due, salutando calorosamente il maggiore, cosa che fece capire al Maknae che era un parteciapante assiduo di quel tipo di festa.
Si avvicinò a loro un cameriere che porse un vassio con sopra dei calici, offrendoli uno a Taehyung e uno a Jungkook."Kookie, ti sta piacendo per ora la festa?" Chiese il maggiore sorseggiando quel liquido color paglierino pieno di microscopiche bollicine.
"C'è solo un mucchio di gente che beve" rispose sorridendo nervoso a quella domanda. Il moro fece una risata e gli pose sulla spalla una sua mano stringendola impercittibilmente, gesto che fece bloccare il Maknae dal continuare a bere, rimanendo con il bicchiere in alto e le labbra premute sul bordo.
Era solo un lieve tocco, un lieve sfiorarsi ma il cervello di Jungkook andò in tilt. Un assurdo caldo, si fece strada sulla sua epidermide, rendendola bollente e delle piccole gocce di sudore iniziarono a scendere sull sua schiena. Cosa cazzo gli stava succedendo? Non era mai stato così con il suo hyung? Mai stato agitato, mai stato nervoso, mai stato... eccitato? Scosse la testa per zittire tutti quei pensieri che ronzavano inesorabili.
"Hyung vado un attimo al bagno. Me lo puoi indicare?"
"Certo Kookie. È oltre la sala, passata la porta gira a destra e trovi il bagno"
Si inchinò rispettosamente e si voltò ma la presa della mano di Taehyung sul suo braccio arrestò ogni suo movimento.
"Piccolo, se mai dovessero affrirti della droga, rifiuta, mi raccomando" con quella pacata calma che lo contraddistingueva, gli aveva appena lanciato una bomba fra le mani.
"Hyung, droga?" Non poteva credere che il suo hyung facesse uso di stupefacenti, non credeva possibile che quella festa fosse quel tipo di "festa". Chiuse gli occhi e allontanò il più veloce possibile quell'immagine che aveva avuto di Taehyung.
"Si Kookie. È probabile che te la possano offrire. Lo hanno fatto anche con me delle volte, ma basta che rifiuti. Nessuno obbliga nessuno a fare quello che non vogliono fare" Si sentì rincuorato da quelle parole, l'immagine del maggiore non era stata intaccata.
Si avviò verso il bagno e si sciacquò la faccia con vigore, cercando di cancellare quei pensieri peccaminosi che aveva commesso in quei soli cinque minuti di permanenza in quella dannata villa.
Quando si ritrovò di nuovo nel salone, non riuscì a trovare Taehyung da nessuna parte. Preso dal panico iniziò a vagare per tutte le stanze del piano terra ma di lui non vi era traccia. Passarono i minuti, ma sembrava volatilizzato nel nulla e poi sentì un rumore, seguiti da altri provenire dal piano superiore e si diresse verso le scale.
Al primo gradino un gemito seguito da un altro lo fece arrestare sul posto.
Ma che diamine di luogo era quello?
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La Villa (kth, jjk)
Cerita PendekStoria breve scritta in un momento di noia. Taehyung ha un modo singolare di sfogare il suo stress ogni Martedi sera, che Dio lo fulmini. Cosa succede se uno di quei misteriosi Martedi venisse affiancato dal Golden Maknae per eccellenza? Cosa può su...