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TSUKISHIMA POV.

Appena finimmo di mettere a posto le nostre cose, qualcuno bussò alla porta. Ad andare ad aprire fu Kuroo. Entrò all'interno della stanza un ragazzo con occhi rotondi color oro e capelli a punta bianco-grigi con striature nere, mi ricordava vagamente un gufo cornuto.

 Entrò all'interno della stanza un ragazzo con occhi rotondi color oro e capelli a punta bianco-grigi con striature nere, mi ricordava vagamente un gufo cornuto

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Abbracciò il corvino.

Kuroo:" Bro! Quanto tempo!"
Disse abbracciandolo e sorridendo.

Bokuto:" anche tu mi sei mancato Bro"
Rispose l'amico. 

Quando si accorse anche della mia presenza, il gufo si staccò dall'altro e mi guardò.

Bokuto:" oh, quest'anno non sei più da solo. Piacere Bokuto Kōtarō. Tu sei?"

Kuroo:" è inutile Bro, non l'ha detto nemmen-"

Kei:" Tsukishima Kei"
Risposi, rivolgendo un sorrisetto al corvino. Quando volevo, sapevo essere un vero stronzo.

Kuroo:" sei un bastardo lo sai?"
Disse con un broncio offeso.

Kei:" ne sono lusingato"
Risposi strafottente.

Appena mi girai per tornare in camera, vidi con la coda dell'occhio, Bokuto fare uno scatto fulmineo verso di me e, di riflesso, mi accucciai a terra con le braccia a difendermi. Vidi poi, attraverso i buchi lasciati liberi dalle braccia, Kuroo afferrare l'amico per una spalla e spingerlo verso di lui, facendoselo cadere addosso.

Mi rialzai velocemente e mi chiusi in bagno.

Dovevo calmarmi. Sapevo che non era lui, allora perché mi faceva così paura il solo pensiero che delle mani mi toccassero?

Mi sciacquai velocemente la faccia e mi guardai allo specchio. Vedevo solamente un ragazzo in lacrime, che ormai non mostrava più i sentimenti. Un guscio ormai vuoto. Pensai poi a come si sarebbe potuto sentire lui al mio posto, in quel determinato momento. Come aveva fatto a superarlo? Perché io non ci riuscivo?

Come a rispondere alle mie suppliche, il display del mio cellulare si illuminò. Sullo schermo un nome. 

Akiteru

Presi titubante il cellulare e risposi.

-Pronto Akiteru-
Dissi con la voce ancora leggermente rotta.

-ehi Kei, cosa è successo? Perché piangi?-
Chiese con un tono dolce. Come al solito a lui non riuscivo a nascondere nulla.

Ciò Che Non Mi Ha Ucciso Mi Ha FortificatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora