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KUROO POV.

Mi alzai e lo guardai accuratamente. Bruciature di sigaretta, cicatrici di tagli e ebrasioni.

Quella visione però non cambiò l'idea che mi ero fatto di lui. Io lo trovavo bellissimo e anche adesso lo era, forse ancor di più di prima.

Ci mettemmo poi seduti sul letto in silenzio. Uno di fronte all'altro con le gambe incrociate.

Kuroo:" per favore girati"

E così fece. Si girò, dandomi le spalle. Sfiorai lentamente ogni sua cicatrice, sentendo sotto i miei polpastrelli la pelle liscia e rialzata, tipica delle rimarginazioni. Mi abbassai e lasciai un bacio su ognuna di esse. Con la coda dell'occhio notai che le lacrime aveva riniziato a scorrere sopra il volto di Kei e così mi fermai.

Kuroo:" mi dispiace che tu non crederai a questa mia frase, ma lascia che io te lo dica comunque....sei bellissimo biondo"

Un sorriso comparve sulle labbra del ragazzo e così, decisi di fare una delle cose migliori della mia vita...lo baciai.

Un bacio casto, puro. Non avevo alcuna intenzione di spaventarlo, e finché non avessi saputo il suo trascorso, non gli avrei mai fatto niente che avrebbe portato ad andare oltre al bacio.

Ci staccammo e così, non sentì più quelle soffici e sottili labbra che sapevano di fragola, sopra le mie.

Dopo ciò ci mettemmo a dormire abbracciati e per la seconda notte di fila il biondino non ebbe incubi.

La mattina dopo, alle 5 la mia sveglia suonò, un'ora e mezza prima rispetto al normale. Quel giorno avevo la mattina all'ospedale e il mio turno iniziava alle 6 in punto.

Dopo essermi lavato e preparato, andai in cucina a preparare la colazione sia per me che per il ragazzo che sarebbe arrivato dopo.

Feci il tutto più silenziosamente possibile e dopo di che tornai in camera a prendere il mio borsone che solitamente usavo per fare i turni all'ospedale.

Mi avvicina al biondo e non appena fui abbastanza vicino mi abbassai per poterli lasciare un bacio sulla fronte ma, quando fui a poco centimetri, lui alzò di scatto la testa, lasciandomi un bacio sulle labbra.

Kei:" ci vediamo oggi pomeriggio"

Kuroo:" ciao biondo"
Risposi piacevolmente sorpreso di quel saluto.

La giornata passò molto velocemente e finalmente alle 14 potei tornare al dormitorio.

Ad aspettarmi c'era Kei. Stava cucinando ed era quindi di spalle. Notando che non si fosse accorto della mia presenza, camminai quatto quatto fino a dietro di lui, e dopo di che gli poggiai le mani sui fianchi e il mento su una spalla. Sentì poi un brivido attraversarlo ma cercai di non farci troppo caso. Se volevo che superasse la sua paura, questo era l'unico modo.

Kuroo:" cosa cucini biondo?"

Lo sentì fare un respiro profondo. Non parlò subito ed io non li misi fretta. Era comprensibile che avesse ancora paura.

Kei:" riso con maiale in agrodolce"

Kuroo:" mh...ho una fame. Non sai quanto fanno schifo i pasti ospedalieri"
Dissi iniziando a ondulare e trascinandomi dietro l'occhialuto, siccome tenevo ancora le mani sui suoi fianchi.

Kei:" oh fidati...lo so bene invece. Gli ho dovuti mangiare anche per troppo, a parer mio"
Disse con una punta di amaro nella voce.

Kuroo:" mi spiace"

Kei:" non preoccuparti. È pronto!"
Disse fiero del suo operato.

Mangiammo e notai che oggi il biondo sembrasse più sciolto...non so, più se stesso.

Il resto del pomeriggio passò abbastanza velocemente. Fino alle 16 l'occhialuto studiò, per poi passare il tempo a giocare a carte e a shanghai. Le partite a quest'ultimo gioco le persi tutte, scoprendo che il mio avversari avesse una mano molto più ferma della mia.

Alle 18, uscimmo entrambi di casa. Io a bordo della mia fidata kawasaki verde e nera, mentre Kei fu venuto a prendere da un suo vecchio amico.

Raggiunsi il locale che mi aveva indicato il figlio maggiore della famiglia Tsukishima e, dopo aver parcheggiato, entrai.

Mi aveva detto che avrei potuto trovarlo al tavolo 11 e così mi avviai.

Mi ritrovai davanti un ragazzo dai capelli biondo sporco e gli occhi marroni.

Mi ritrovai davanti un ragazzo dai capelli biondo sporco e gli occhi marroni

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(posso assicurarvi che è Akiteru)

Arrivai di fronte al tavolo e, quando lui si accorse di me, si alzò in piedi per poi porgermi la mano.

Akiteru:" mi ripresento. Akiteru Tsukishima"
Disse sorridendo.

Kuroo:" Kuroo Tetsurou"
Risposi prendendo e stringendo la sua mano.

Ci sedemmo al tavolo e dopo aver ordinato qualcosa iniziammo a parlare.

Akiteru:" allora...di cosa volevi parlarmi?"

Kei:" ecco...non è facile da iniziare come discorso. Vorrei sembrare tutto for che impiccione. Come ti ho già detto sono il compagno di dormitorio di tuo fratello ma, diciamo che per me lui è più di un amico e, Kei, quando faccio quei piccoli gesti che potrebbero fare intuire qualcosa...diciamo che non scappa, anzi. Non so sei hai capito che intendo"
Dissi in imbarazzo e portandomi una mano dietro la nuca.

Akiteru sorrise dolcemente.

Akiteru:" finalmente ha trovato qualcuno. Fammi indovinare, le prime volte che lo hai toccato improvvisamente, ha avuto una specie di attacco di panico e durante la notte fa degli incubi?"

Io annuì abbassando lo sguardo.

Kuroo:" non solo. Si è fatto vedere da me senza maglia e....non so davvero che dire"

Akiteru:" se si è fatto vedere da te senza maglia vuol dire che si fida davvero. Pensa che non voleva più farsi vedere nemmeno da me. Comunque, tu sicuramente sarai qui per capire, giusto?"

Io annuì.

Akiteru:" non posso dirti tutto quello che è successo a mio fratello, è una sua scelta se rivelartelo o no...ma posso raccontarti la storia in linea generale"
Disse, ed io iniziai ad ascoltare molto attentamente.

Ciò Che Non Mi Ha Ucciso Mi Ha FortificatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora