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TSUKISHIMA POV.

Tornai in stanza che erano circa le 16.30. Quel giorno avevo avuto le lezioni pomeridiane ed ero stato costretto ad usufruire delle mensa a causa degli orari molto ravvicinati delle lezioni.

Entrai all'interno del dormitorio e, una cosa che mi stupì molto fu trovare il completo silenzio. La cucina era completamente vuota, così andai a controllare direttamente in camera, dove trovai un Kuroo dormiente. Si trovava sul mio letto. Mi sedetti di fianco a lui e notai, forse per la prima volta, la bellissima espressione che aveva quando dormiva. Ma cosa andavo a pensare?!

Lo guardai meglio, facendo scorrere lo sguardo sopra i disordinati capelli corvini, scesi poi a gli occhi, ora nascosti dalle palpebre. Notai che aveva delle lunghe ciglia, tanto da formare una piccola ombra. Il mio sguardo scorse poi alle labbra, sottili e rosee. Mi chiesi in quel momento che sapore avrebbero potuto avere. Se fossero state amare o dolci. A vederle sembravano molto soffici. Poggiai una mano sopra la guancia del ragazzo e spostai il pollice sopra il suo labbro inferiore. Erano molto soffici, come avevo immaginato. Mi sporsi leggermente in avanti senza neanche accorgermene. I nostri nasi si sfioravano ed io sentivo il respiro caldo del corvino. Spostai nuovamente lo sguardo ai suoi occhi che però, trovai intenti a guardarmi. Non mi spostai.

Kuroo:" fallo...se vuoi, perché io voglio"
Disse non distogliendo lo sguardo dai miei occhi.

Kei:" non ti meriti una persona violata. Ti meriti il meglio ed io sono uscito difettoso"
Risposi.

Lasciai una carezza sul labbro inferiore, poi mi alzai e uscì.

KUROO POV.

Ma cosa cavolo avevo detto?! Però era vero....io volevo che mi baciasse. Lo avevo trovato carino sin dal primo giorno. Mi aveva intrappolato nella sua tela.

Portai le mani tra i capelli per poi tirarli leggermente. Sospirai e controllai al mio orologio l'ora. Erano le 17.15. Mi alzai, raggiungendo la cucina e ripensando alle ultime parole che il biondo mi aveva rivolto....

Non meriti una persona violata...

...io sono uscito difettoso.

Cosa significava? Perché si definiva difettoso? Forse questo c'entrava con il suo passato. Ne avrei parlato poi con gli altri.

Alle 19, Kei rientrò in casa e, dopo aver cenato insieme, ci andammo a preparare per la festa. Uscimmo contemporanea, io dal bagno e lui dalla cabina armadio.

 Uscimmo contemporanea, io dal bagno e lui dalla cabina armadio

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Kuroo:" wow

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Kuroo:" wow...stai benissimo"
Dissi guardandolo meglio.

Kei:" anche tu"
Rispose distogliendo lo sguardo.

Sentimmo poi il clacson di una macchina. Uscimmo e raggiungemmo la macchina di Ushi.

TSUKISHIMA POV.

All'interno della macchina c'erano Akaashi, Bokuto, Ushijima e quello che pensai fosse Tendou. Aveva i capelli a punta, rosso vivo, con sopracciglia di un colore corrispondente, grandi occhi rivolti verso il basso che gli davano un'espressione assonnata. Le sue iridi erano piccole e rosso scuro, mentre le estremità della sua bocca si curvano in un leggero sorrisetto, abbastanza inquietante.

 Le sue iridi erano piccole e rosso scuro, mentre le estremità della sua bocca si curvano in un leggero sorrisetto, abbastanza inquietante

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Tendou:" Tendou Satori. Tsukishima Kei giusto?"
Chiese girandosi dietro, visto che affiancava Ushijima.

Annuì e dopo di che partimmo.
Per tutto il viaggio, Tendou cantò una canzoncina snervante, e io mi ritrovai svariate volte, sull'orlo di una crisi di nervi. Mi sto ancora chiedendo come diamine sia possibile che Ushijima non l'abbia ancora lasciato... sono come il fuoco e il ghiaccio.

Tendou:" Baki Baki ni ore,
Nani wo?
Kokoro wo da yo
Konagona ni kudake
Nani wo?
Seishin won da yo"

Giuro che lo tiro fuori dal finestrino della macchina se continua!

Ushijima:" bene ragazzi siamo arrivati a destinazione"
Disse il castano-oliva.

Scendemmo dalla macchina e ci ritrovammo davanti ad un'enorme casa, completamente addobbata e piena di ragazzi. Mi guardai intorno e mi accorsi di essere rimasto da solo con Kuroo.

Kei:" dove sono finiti tutti?"
Chiesi sorpreso di non vedere più i nostri amici intorno a noi.

Kuroo:" sono entrati. Dai andiamo anche noi, la prima tappa sono i proprietari di casa"
Disse nel mentre che mi prendeva per il polso e mi trascinava in mezzo alla mischia.

Mi sottrassi al suo tocco con uno scatto e, solo in un secondo momento, il corvino si rese conto di ciò che aveva fatto.

Kuroo:" scusa Kei, non lo faccio apposta. Dai andiamo"
Disse porgendomi gentilmente la mano.

Kei:" potremmo evitare di passare dal posto più affollato?"
Chiesi tremando nel mentre che il mio sguardo era rivolto alla marmaglia di persone.

Kuroo:" non ci sono altre entrate, dai Kei. Non ti farà niente nessuno. Ti proteggerò io!"
Disse con un sorriso sulle labbra.

Kei:" e chi proteggerà te?"
Chiesi con le lacrime a gli occhi, riportando la mente al passato.

Akiteru:" lo ha fatto anche a te, vero?"
Chiese preoccupato.

Io annuì solamente. Ero seduto in un angolino della camera con le ginocchia al petto e le braccia a coprirmi il volto. Avevo solo 11 anni.

Akiteru:" sta tranquillo ti proteggerò io"

E così fece. Quando poteva mi proteggeva sempre, nessuno però... proteggeva lui.

Kuroo:" stai tranquillo Kei. Dai andiamo"
Disse sempre con il sorriso e alzando un altro pochino la mano che ancora mi porgeva.

Presi titubante la sua mano e piano piano ci addentrammo all'interno della casa. C'erano ragazzi che ballavano, si baciavano e si spintonavano cercando di passare. Ogni volta che qualcuno mi toccava o sfiorava, io stringevo maggiormente la mano al corvino. Dopo circa 5 minuti, raggiungemmo la cucina della casa dove trovammo un ragazzo castano chiaro e uno moro intenti a limonare.

Il castano chiaro era appoggiato sopra al top della cucina e teneva le mani sopra le guance dell'altro che si trovava intrappolato tra le sue gambe.

Kuroo:" sempre a limonare state voi due"

Ciò Che Non Mi Ha Ucciso Mi Ha FortificatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora