Panico... cap 15

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Claudio
Vado avanti ed indietro con le mani in testa, infine sprofondo sul divano... dannazione... quella ... quella... come devo chiamarla.?.. Alice ha combinato un casino... non me lo sarei mai immaginato.. eppure dovevo immaginarlo visto la sua sbadataggine... cronica... quando mi disse... "sai che faccio? Inizio a prendere la pillola, cosi è meglio.."
Dovevo saperlo che prima o poi se la sarebbe dimenticata... dovevo dirgli... "eh no cara mia.. continuiamo ad usare anche il preservativo, che è meglio. "
Forse sono stato duro, ma mi ha dato una mazzata in testa.... e se l' avesse fatto apposta? E per che cosa? Stiamo insieme... va tutto bene.. bastava che me lo dicesse che voleva un figlio... gli avrei detto.... che gli avrei detto? Di aspettare ancora... ecco... fare un altro po' di rodaggio... per cosa? E che ne so per cosa? Per vedere se stiamo bene insieme... un figlio è per sempre... non è che lo possiamo mandare indietro se non andiamo d' accordo. Finora siamo andati d' accordo... beh non proprio d' accordissimo... spesso abbiamo avuto opinioni diverse... posizioni diverse... sul lavoro come nel personale... ma alla fine abbiamo sempre trovato un punto d' incontro.... vabbuo' incontro... all' inizio lei ha subito le mie scelte per stare con me...poi però ho ceduto anch' io... stavamo cosi bene... avevamo raggiunto un equilibrio perfetto.... beh quasi perfetto... le sue cose sempre in giro... la sua distrazione... la sbadataggine... non so quante volte mi ha sporcato la tovaglia ed il divano... mi ha rotto il fornetto e qualche bicchiere.. siamo pronti per avere un figlio? Credo di no... e non credo che un figlio vorrebbe dei genitori come noi... beh Alice sicuramente l' amerebbe da pazzi, forse anche troppo , ma sarebbe capace di curarlo, visto che non sa neanche avere cura di se stessa? Ed io? Che per accettare di amarla ci ho messo secoli... per non parlare di quanto ci è voluto per dirle ti amo... sono chiuso, musone, permaloso, egoista e con un ego immenso... riuscirei a pensare ad un altro che non sia io? Già pensare ad Alice credevo fosse abbastanza... e invece ora mi capita questa sorpresa tra capo e collo... quest' esserino che non ha chiesto di venire al mondo... no... non credo che l' ha fatto apposta... significherebbe che non ho capito niente di lei, non l' avrebbe mai fatto, non avrebbe rischiato di perdermi... ed io l' ho mandata praticamente al diavolo.... lei mi guardava con quegli occhioni sgranati... disperata... ed io l' ho lasciata lì... da sola... sono uno str...o... il solito str...o di sempre..
E ora? Che faccio? Che c' è da pensare? Il piccolino c' è ed è figlio nostro, anche se è capitato.... voluto o non voluto c' è... e lei ha bisogno di me... io mi reputo un uomo tutto d' un pezzo... e poi... alla prima occasione scappo... come un vigliacco... certo ho paura... non sarà per niente facile... ma avrò nove mesi per abituarmi, no? Forse otto credo... ora lei dove sarà? La chiamo... chissà se mi risponde... infatti non mi risponde... che faccio? Dove potrà essere? Da Silvia? Non ho il numero e poi ha cambiato casa ultimamente. Ma che scemo... sarà andata a casa sua, dalla pazza... ora mi staranno facendo a fette... metaforicamente parlando. Continuo a chiamarla ma non risponde, provo ad andare là, tanto non riuscirei a dormire... e credo neanche lei. Inizio a bussare e mi apre la Malcomess... con un piglio da strega...
"Che vuoi?"
"Parlare con Alice, che altro?"
"Già hai fatto abbastanza oggi."
E mi sbatte la porta in faccia... a me! L' ho detto che questa è pazza...

Alice
"Chi era?"
dico piangendo... sto singhiozzando da quando sono arrivata, non ho neanche mangiato... sto bevendo quest' intruglio di tisana... Cordi dice che è rilassante...
"Quel cretino di Conforti."
"Claudio é qui?"
"Te l ho detto, ma non preoccuparti, l' ho mandato via."
Oddio... chissà che voleva...
"Bisogna farlo soffrire, così tornerà come un cagnolino."
"Sei sicura? A te non è andata bene."
"È vero... ma io non sono incinta."
E giù di nuovo a piangere... le lacrime escono da sole... saranno gli ormoni.... poi sento il citofono... è lui... non se ne è andato... poso la tazza e corro ad aprire... mentre Cordi mi urla dietro di non aprire... se è venuto.... è per chiedermi scusa, no? Mica per lasciarmi? Mi fermo davanti alla porta... non sarebbe venuto qua per lasciarmi no? Lui continua a suonare imperterrito... ora mi chiama anche...
"Alice apri, lo so che sei li."
Non è una cosa che farebbe uno che ti vuole mollare... e apro la porta... me lo trovo davanti tutto scapigliato... con la camicia stazzonata... lui sempre tutto perfettino...
"Non volevi tempo per pensare?"
Dico tutto di un fiato...
"Mi è bastato, non mi fai entrare?"
Lo faccio entrare in camera mia, vedo Cordi un tantino schizofrenica... mi asciugo meglio gli occhi e mi siedo sul letto... mentre lui rimane in piedi..
"Allora, che hai tanto di urgente da dirmi?"
Non so quale forza mi mantiene così fredda...
"Scusami."
"Cosa?"
Ho sentito bene? Mi ha chiesto scusa?
"Mi spiace, ho reagito male.. non me l' aspettavo."
"Non è una giustificazione, mi hai trattato veramente male."
"Lo so... scusami... perciò sono venuto, mi sento uno stupido."
"Ehi ho sentito bene? Nella stessa frase scusa e stupido?"
"Hai sentito bene... ora che vuoi fare? Stai qua o vieni da me?"
"Mi pare che stanotte volessi stare da solo."
"Mmmmm ho cambiato idea."
"Sei stato veramente uno str...."
"Ma tu potevi stare più attenta."
"Ehi, ricominciamo?"
"No... ma non è una semplice dimenticanza, ora è un bambino. "
"Lo so."
"E allora puoi capire perché sono andato nel panico."
Conforti nel panico, non lì avrei mai pensato... sono stata capace di destabilizzare il caro dottore... ma ora è qui... e mi è venuto a prendere... e mi viene da sorridere...
"Che sorridi? Facciamo pace?"
Io faccio si con la testa... lui mi viene vicino, mi alza dal letto e mi abbraccia... poi mi alza il viso con un dito e mi bacia... ed io mi aggrappo a lui... come una cozza allo scoglio... anche se non dovrei... una vocina mi dice che non dovrei perdonarlo così velocemente... sarà Cordelia?
"E il bambino?"
Balbetto quando stacca le labbra dalle mie...
"Il bambino cosa? "
"Lo vuoi il bambino vero?"
"Certo che lo voglio... non credevo di essere pronto, ma lo voglio. "
Allora lo bacio di nuovo...
"Questo significa che vieni da me?"
"Si.. si e poi si.."
"Guarda che ti ho chiesto una cosa sola... "
Che cretino... ma un giorno di questi sono sicura... quasi sicura che mi chiederà di vivere a casa sua... preparo il borsone e ce ne andiamo sotto lo sguardo inceneritore di Cordi.
"Sei sicura? L' hai perdonato troppo in fretta."
L' avevo detto che la vocina era la sua... comunque le confermo di si ed andiamo da Claudio.
"Hai mangiato qualcosa?"
"Veramente no, non avevo fame."
"E ora?"
"Mi è venuta."
"Ti faccio un piatto di pasta, sicuro non ti darà fastidio."
Nel frattempo mi siedo sul divano....
Credo che nonostante la sua stronzaggine e i suoi trascorsi sarà un bravo papà... anche se ora non ce lo vedo con le pappine e i pannolini.
"A che pensi?"
"Che sarai un bravo papà... poi abituato alle autopsie non ti daranno fastidio i pannolini o i rigurgiti."
"Credo di no, vedremo..."
Gli sistemo i capelli scompigliati.. ribelli senza gel... lo amo da morire.. vorrei un bambino coi suoi meravigliosi occhi ...in cui perdermi.... ed i suoi capelli... in cui affondare le mani. Il tempo di qualche bacio e deve alzarsi... altrimenti la pasta scuoce.
"Hai chiamato per l' ecografia?"
Mi chiede dopo.
Mi era completamente passato di testa...
"No, devo trovare il numero della mia ginecologa. "
"Dille di pomeriggio tardi... sperando che non chiamino per un sopralluogo. "
"Vieni?"
"Certo.. non ti libererai di me sacrofano. "
E io che credevo di averlo perduto... ma è stato solo un momento di panico come ha detto lui... spero che non ce ne saranno più... intanto andiamo a letto... dove è molto dolce... mentre mi stringe a lui... dice..
"Ti ho fatto piangere..."
Non è una domanda, è un affermazione, se ne è accorto...quando è venuto da Cordi... io resto in silenzio e lui continua...
"Non succederà più... te lo prometto."

L'allieva 1 La mattina dopo il congressoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora