"Portami al mare, portami dove non serve sognare"

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Lo vidi venire verso di me con un plaid in mano io lo guardai con aria di sfida e lui iniziò a correre verso di me, scappai ridendo verso l'acqua bagnandomi le gambe ancora biancastre del ' inverno, lui ridendo beffardamente mi schizzava l'acqua e io cercavo inutilmente di coprirmi con le mani.
Mi prese la mano e mi riportò sull'asciutto stese il plaid e ci coricammo sopra esausti.
"Sai vorrei che domani non fosse già lunedì" dissi con aria malinconica
"Io vorrei che non finisse questo momento" rispose facendo dei cerchi con le lunghe dita sulla sabbia.
Poi di scatto mi guardò sorridente "ci vediamo domani?"
"Non lo so dovrei studiare Edward" risposi con gli occhi tristi.
"Beh non c'è problema ti aiuto a studiare" disse facendomi l'occhiolino.
Gli sorrisi.

Stavamo passeggiando per la spiaggia quando lui con aria imbarazzata "Anna ma tu vivi con i tuoi?" Mi chiese
"No, mia madre è m-morta... Quando ero piccola"
Lui mi guardò negli occhi venne verso di me e mi abbraccio forte, lo ammetto avrei voluto morire in quel abbraccio, era il migliore che avessi mai ricevuto, poi mi prese la mano incrociando le nostre dita, stavo tremando.

Ormai erano le nove ed eravamo ancora in spiaggia faceva freddo ed eravamo coperti con il plaid a guardare le stelle uno di fianco all'altro.
"Forse dovremmo andare a mangiare qualcosa" disse
"Si ho una fame!" Guardandolo
Ci avviamo verso la macchina, mi portò all'American graffiti il mio fast-food preferito!
Sgranocchiammo in velocità i nostri panini e esausti ci avviammo verso casa.

era ormai l'1 di mattina passate quando arrivammo davanti a casa mia, io stavo barcollando per il sonno e lui spense la macchina e mi accompagnò in casa,
"Benvenuto nella mia umile dimora" dissi scherzosa
"Beh ma me non dispiace come dimora" sorrise
"Vuoi dormire qui?" Risposi ridendo
"Siiii" disse a voce alta
Ridemmo entrambi, ma si eravamo troppo stanchi per fare un altro passo, così lui avrebbe dormito sul divano al piano di sotto,
"Accomodati, fai come se fossi a casa tua" dissi con voce debole per la stanchezza
Lui mi guardò e fece un cenno con la testa positivo.
Salii lentamente le scale, andai in bagno e mi struccai per quel poco trucco che mi era rimasto da quella giornata impegnativa ma piena di meravigliose emozioni.
Mi misi il mio pigiamone e scesi giù per dargli la buonanotte.

Appena mi vide mi sorrise "sei tenera con quel pigiamone" disse alzandosi dal divano venendo verso di me.
"Smettila di prendermi in giro" gli risposi ridendo
"Non sto scherzando scema" sorrise.
Mi guardò negli occhi e mi mise le mani intorno alla vita "buonanotte" mi sussurrò dolcemente all'orecchio.
"Notte Edward" gli risposi stampandogli un bacio sulle guance rosee.

Era lui il mio chiodo fissoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora