Forza.

34 2 0
                                    

Era mattina e mi svegliai verso le 6:30, Edward dormiva ancora su quella brandina scomoda.
Ero scombussolata e speravo fosse un incubo, mi pizzicai il braccio per svegliarmi, ma no era la realtà.
Uscii e chiesi alla prima infermiera che trovai dov'era un bagno, sembravo un panda avevo tutto il trucco colato e i capelli scompigliati.

Mi guardai allo specchio e cercai di aggiustare alla bene meglio i capelli e mi sciacquai il viso.

Arrivai davanti alla stanza di Riccardo,
Tentennai prima di aprire, poi presi coraggio
Nell' aria c'era uno strano odore di medicinali
Lo guardai, aveva botte ovunque ed era pieno di lividi.
Gli presi la mano tiepida, e l'accarezzai dolcemente.
Poi a voce bassa "Riccardo" dissi
Lui se ne stava li inerme, con la testa adagiata sul cuscino e i capelli morbidi biondi scompigliati.

Mentre gli tenevo la mano mi vennero in mente tante cose, quando ci eravamo incontrati e la figuraccia che avevi fatto davanti a lui per colpa della prof.
La sua voglia di scherzare e il suo altruismo.
Mi scese lentamente una lacrima che mi rigò la guancia.
Non può finire così, mi ripetei.

Era lui il mio chiodo fissoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora