"È il mio stupido sogno l'unica cosa importante"

126 3 1
                                    

La sveglia suonò, la presi tra le dita tentata a spegnerla e tornare a dormire.
No, dovevo svegliarmi per domani avrei dovuto fare un tema e poi esporlo in classe.
Mi avviai verso le scale ciondolando, di malavoglia andai in cucina presi una tazza dal mobiletto appeso al muro poi aprii il frigo, presi il latte e lo vuotai nella tazza poi lo misi nel microonde.
Mi appoggiai lentamente al piano cottura e stropicciai gli occhi con le dita quando sentii il campanello suonare, "Oddio" dissi a voce alta, ero ancora in pigiama!
Andai alla finestra spostai la tenda e vidi Daniela che mi salutava con un grande è stupefacente sorriso, era la mia migliore amica.
Corsi alla porta e appena le aprii mi saltò in braccio appena sveglia non avevo molto equilibrio e caddi all'indietro.
Appena ci fummo riprese dalla botta scoppiammo a ridere senza fermarci.
Stemmo lì a parlare per un oretta del più e
del meno, erano ormai le 11 passate e lei doveva andare ci demmo un bacio e se ne andò.
Dopo una ventina di minuti il cellulare vibrò lo presi, sbloccai lo schermo era lui ...
"Ti passo a prendere fra 30 minuti"
Rimasi paralizzata tipo per 10 minuti.
Poi corsi su per le scale aprii velocemente la doccia e accesi l'acqua e ci entrai.

Asciugai velocemente i capelli e mi truccai sbadatamente ormai era tardi così andai davanti al l'armadio presi una canottiera preferita coma scritto sopra CALIFORNIA in nero e sullo sfondo le palme poi presi un paio di shorts mi guardai allo specchio, i capelli erano ancora bagnati 'che scocciatura' pensai, non avrei il tempo di fare altro quando sentii il clacson suonare. scesi di corsa infilai le mie Vans preferite e uscii.

"Ciao Anna" mi disse con un sorriso solare
"Ciao" risposi guardandolo negli occhi.
"D-dove andiamo?" Aggiunsi timidamente.
"Ti porto al mare" sorrise furbo
In un attimo mi balenarono in mente mille momenti, avrei dovuto pulire casa, fare la lavatrice e sopratutto scrivere il tema!
Senza accorgermene mi uscì un "si!"
Lui mi guardò e scoppiò a ridere per il modo in cui l'avevo urlato, lo guardai e feci una linguaccia.
Lui distolse lo sguardo da me e accese la macchina partendo.

Durante il viaggio accesi la musica alta e inizia ad alzare le braccia e a cantare a squarcia gola mentre lui non la piantava di ridere, avrei passato anche tutta la giornata in macchina mi bastava lui, solo lui al mio fianco.

Appena arrivammo scesi e mi sgranchii le gambe, sbadigliando.
Appena vidi la grande spiaggia illuminata dal caldo sole primaverile, lanciai un' occhiata furtiva a Edward e mi sfilai le scarpe, mi misi a correre verso il mare, mi girai e lui mi stava guardando, sorrideva.

Era lui il mio chiodo fissoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora