Era ormai tardi, io ero distrutta in camera mia, mi stavo mettendo lo smalto
"Anna" sentii
Mi girai di scatto, non c'era nessuno.
Andai alla finestra, la mia testa aveva riprodotto la voce di Edward.Ero già a scuola, ero arrivata in largo anticipo e andai alle macchinette e presi una cioccolata calda, suonò la campanella e io svogliatamente mi avviai verso la mia classe.
Vidi Riccardo mi stava sorridendo e mi salutava con la mano, ricambiai il saluto e andai a sedermi, alla prima ora avevamo matematica, il prof ovviamente mi chiamò alla lavagna e palesemente feci la mia solita figura da sfigata che non sa fare nemmeno 2+2.Finalmente quelle ore finirono, mi stavo avviando verso l'uscita della scuola quando vidi Edward, mi aveva preso per il braccio fermandomi.
"Cosa c'è" gli dissi sgarbata
"Scusami" rispose
"Troppo tardi" lo guardai negli occhi.
Mi girai per continuare per la mia strada ma lui mi bloccò ancora.
"Perché mi rifiuti?" Disse
"Non m'importa niente di te" gli dissi fredda.
Vidi un cambiamento di espressione drastico sul suo viso, era avvelito e abbattuto.
Lo guardai negli occhi, mi girai e lo lasciai alle mie spalle.
Era rimasto lì, immobile solo, con il suo dolore.