Storia n°14 ~ Ouija

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La tavola Ouija, chiamata anche 'tavola degli spiriti', sarebbe uno strumento utilizzato nei secoli per contattare gli spiriti e i demoni.

Molti credono che con la tavola Ouija, si possia entrare in contatto con i propri cari ormai senza vita.

Altri sono sicuri che la tavola metta in contatto solo con spiriti malvagi o, peggio, demoni.

E poi, come sempre, c'è chi non ci crede affatto ai poteri di questa tavola.

E dato che la società è un grande miscuglio di questi tipi di persone, queste si incontrano, si conoscono e decidono di fare una seduta, avendo paura o meno delle conseguenze.

Se vero o meno il potere della tavola, ancora non si sa per certo: ci sarà sempre qualcuno che non ci crederà assieme ad una grande massa di persone.

Poi, coloro che la hanno provava, iniziano a crederci tremendamente, spesso ad averne una grande paura.

Un episodio, davvero inquietante e sconvolgente, ha cambiato l'impressione sulla tavola magica da parte di molte persone. Tant'è vero che i soggetti che credono che la tavola metta in contatto solo con i demoni e gli spiriti malvagi, sono aumentate, facendo quasi sparire la massa che credeva al contrario.

Era il 1979 quando i tre orfani Elisa, Marco e Stefania, di sedici, venti e dieci anni, decisero di utilizzare la tavola per contattare i rispettivi genitori defunti.

Tutti e tre li avevano conosciuti e persi ad un'età in cui li avrebbero ricordati a vita.

Elisa perse i suoi genitori in un incidente stradale dove solo lei sopravvisse: aveva solo dodici anni.

Marco li perse per overdose a diciotto anni.

Stefania li perse lo stesso anno, era la più fragile psicologicamente, durante la seduta.

Quella seduta non portò nulla di positivo.

Andarono tutti e tre nel cimitero dove riposavano le tre donne e i tre uomini, tutti e sei sepolti con la propria dolce metà.

Il becchino non si fece problemi a farli entrare, se ne fregava, bastava solo che non toccassero nulla e non disturbassero le anime dei defunti. Ma la tavola Ouija serve proprio a quello.

Cosa successe nessuno lo sa di per certo, ma elisa dovette rivolgersi ad un esorcista dopo la seduta. Ma non per lei: per Marco.

E Stefania? Stefania durante la seduta, da ciò che racconta Elisa, iniziò a rigirare gli occhi e parlare al contrario, dicendo cose davvero senza senso. Squoteva velocemente la testa verso ogni direzione, come se si fosse staccata e un tornado la muoversi attorno al suo collo.

I ragazzi si impaurirono della bambina, e la tavola, dopo essere andata dal 9 allo 0 disegnati sopra, iniziò a comunicare. Venivano scritte cose come morirete, oppure sono proprio davanti a voi.

Dopo un minuti buono, Stefania si ferma, sguardo verso l'alto, bocca spalancata, occhi girati. Poi casca a terra come un peso morto e da occhi, naso, bocca, orecchio, addirittura unghie, inizia ad uscire sangue. Il corpo si irrigidisce, come se si stesse stirando, le dita si allargano fino a strapparsi l'una dall'altra. Si iniziano a formare ematomi ovunque, il naso si rompe, la mascella si stacca se non dalla pelle. I capelli cascano, eppure la bambina non fiata e gli altri due sono paralizzata dal terrore.

Poi un ultimo respiro da parte di Stefania: "Mi ha detto che solo così li avrei rivisti.".

Poi nulla, Stefania muore. Stefania riportò nell'autopsia ematomi, lesioni cerebrali, rottura della colonna vertebrale e del collo, il cranio era ridotto in pezzi microscopici, sembrava gelatina al tatto, il cervello era letteralmente combustionato, bruciato.

Inizialmente Elia e Marco vennero indagati, ma il netturbino non sentì urla o rumori strani, e Stefania non aveva assunto alcuna droga, farmaco o sonnifero per non farla urlare a botte tanto violente. Per di più non c'era alcuna traccia di resistenza, nessun frammento si unghia o pelle, nel corpicino di Stefania. E non c'era un punto delle frattura in cui si potesse trovare uno strumento che le abbia ridotto le ossa in quello stato. Niente poteva letteralmente spappolarle il cranio in quel modo, in frammenti di più o meno le stesse dimensioni, senza lividi esterni.

Elisa e Marco erano, quindi, legalmente innocenti, ma Marco, poco tempo dopo, stando a quanto raccontava Elisa, impazzì.

La ragazza disse all'esorcista che Marco vedeva Stefania, i suoi genitori e dei mostriciattoli alti circa cinquanta centimetri, neri come ombre, con ali cinque volte piu grandi di quelle di uno struzzo.

L'esorcista decise di intervenire quando Elisa disse lui della tavola, di Stefania e di Marco che parlava da solo, al contrario, è scriveva cose allo specchio con il suo stesso sangue.

Marco non dormiva più, non mangiava e vomitava strane cose, come ossa, bestioline morte, occhi umani o lingue.

L'esorcista ha sempre ammesso che il caso di Marco era pura possessione satanica, e non esisteva più Marco: ormai lui era negli inferi e quello nel nostro mondo era un corpo con dentro demoni di ogni tipo.

Marco venne ucciso quando scappò di casa e, correndo come un lupo su tutte le gambe, venne abbattuto da una pattuglia della polizia.

Stava mangiando animali e oggetti e, durante la sparatoria, aveva in mano un bambino di pochi mesi, pronto a ucciderlo e mangiarlo.

Gli spararono più volte, ma solo tre spari in testa lo uccisero.

Che fine fece Elisa? Iniziò a scrivere ogni giorno cosa vedeva, sentiva e percepiva, le sue paure etc etc.

Morì nel 1983, dopo che scrisse che Stefania si fece uccidere da Satana per vedere i propri genitori, che Marco si fece convincere da Satana di fare determinate cose, e scrisse che lo stesso Satana le aveva fatto vedere i genitori e le aveva detto che era felice che lo avesse evocato con la tavola.

A fine lettera scrisse:
Forse sembrerò matta, forse molti non mi crederanno, ma quella tavola ha fatto solo del male. Ora Satana mi ha convinto: devo andare anche io e chiedere scusa a Marco e Stefania per averli convinti ad evocarlo. Non usate niente di spirituale, il passato è il passato, chi è morto per mano di Dio non deve essere richiamato. Ma loro sono morti per mano mia e non posso sopportarlo.

Nessuno si ricordò di loro, ma tutti si ricordarono della tavola Ouija.

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