La prima a vederlo fu Rebekah: stava uscendo dal pollaio con il cesto di vimini saldamente agganciato al braccio, quando vide un uomo cavalcare che tirava altri due cavalli. Il sole era appena sorto, donando un caldo bagliore alle foglie rugiadose e ai capelli dell'uomo. Strizzò gli occhi e si portò la mano a ombreggiare la vista prima di riconoscerlo, appoggiare il cesto a terra e corrergli incontro. Magari Finn non era il suo fratello preferito, ma di sicuro era felice di rivederlo! "Sei tornato!" esclamò felice mentre agguantava troppo bruscamente le redini della cavalla, facendola scartare bruscamente di lato. "Piano, sorella! Ho percorso abbastanza strada senza farmi un graffio, non vorrei che il primo incidente sia a causa tua!" la rimproverò affettuosamente facendola ridacchiare imbarazzata.

"È andato tutto bene? Hai venduto tutto? Hai trovato quello che ti ho chiesto? Mi hai portato un regalo?" continuò sempre più eccitata mentre continuava a camminare verso casa tirando la cavezza per far muovere più velocemente cavallo e cavaliere.

Finn non tentò nemmeno di rispondere a una delle domande che lei gli stava contro senza quasi prendere fiato. Probabilmente Hilda avrebbe chiesto le stesse cose, così come il resto dei fratelli, e lui preferiva rispondere una volta sola anziché dover ripetere tutto diverse volte.

Non appena arrivarono vicino alla loro casa smontò da cavallo con un gemito soddisfatto. Si era accampato appena oltre il bosco che circondava il loro villaggio, vicino a una curva del fiume che passava nella loro zona ed era partito prima ancora che le stelle sparissero dal cielo notturno. Era stanco di mangiare carne secca e mele della stagione precedente. Aveva bisogno di un vero pasto, un bagno con del sapone e cambiarsi gli abiti luridi che indossava, era quasi certo di aver visto una pulce saltellargli addosso, la notte prima! "Va' a chiamare i nostri fratelli, che mi diano una mano a scaricare i cavalli" le disse mentre cominciava a togliere i finimenti alla giumenta su cui aveva cavalcato. Le diede diverse pacche sul collo mentre la accarezzava e la coccolava un po'.

Era una vecchia cavalla, non adatta a nient'altro che a viaggi lenti, ma aveva una falcata dolce, era esperta nello scegliere i percorsi più facili ed era sempre calma. Gli altri due cavalli erano meno intelligenti di lei, ma perfetti per portare carichi pesanti. Insieme formavano un buon gruppo, con la cavalla in testa che conduceva gli altri due sui percorsi più facili e sicuri e i due cavalli maschi che portavano anche la soma che sarebbe toccata a lei. Il momento della sua morte avrebbe portato una grossa perdita per la famiglia

Finn le tolse di dosso la pesante sella di legno e cuoio prima di darle uno schiaffo deciso sul posteriore e indirizzarla verso la stalla. Non appena i suoi fratelli fossero arrivati a una mano avrebbe indirizzato Kol a occuparsi dei cavalli. Era quello che più andava d'accordo con le loro bestie.

Elijah, Niklaus e Hilda uscirono velocemente dalla capanna, tutti con sorrisi enormi mentre lo vedevano. Nik si stava ancora sistemando la cintura di pelle mentre gli si avvicinava, ma la prima a raggiungerlo fu la sorellina che, con uno scatto di corsa, gli si avventò addosso, stringendogli le braccia intorno alla vita e tirandogli un'involontaria testata all'addome che quasi lo fece piegare in due. "Immagino che io ti sia mancato, o anche tu vuoi chiedermi se ti ho portato un regalo?" le disse mentre le accarezzava i capelli non ancora intrecciati.

Elijah sorrise mentre guardava il fratello maggiore cercare di staccarsi di dosso la sorellina, senza molto successo. Negli ultimi tempi era diventata più appiccicosa della pece con i fratelli maggiori. Elijah sperava segretamente che fosse una fase della crescita e che presto avrebbe smesso di trattarli come sue bambole di pezza. Non ricordava che Rebekah si fosse comportata nella stessa maniera a quella età, ma forse era solo che non ci aveva fatto molto caso. In compenso era sicuro che Henrik non lo avesse abbracciato in modo simile da quando aveva, forse, cinque anni e si era spaventato per un'aquila che era scesa in picchiata per cercare di rubargli un fazzoletto con cui stava giocando in un prato.

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