Mi spiace tantissimo di non aver pubblicato la settimana scorsa, ma, dopo il matrimonio di mia cugina, ho cominciato una nuova FF e ho deciso di riconsiderare un po' cosa farne di questa!
Quindi... Non so se riuscirò a pubblicare ogni settimana, ma ci proverò, davvero!
Quindi, ecco a voi il nuovo capitolo, spero vi piaccia!!!!!!

Niklaus si accucciò sulle anche, guardando perplesso cosa stesse facendo il bambino di fronte a lui. Stava, presumibilmente, costruendo una capanna con rametti e foglie che aveva trovato in giro, ma era un lavoro talmente approssimativo che, forse, il bambino stava solo facendo un lungo verme contorto di rametti. Non ne era sicuro. I suoi fratelli avevano fatto cose simili, ma erano sempre state costruzioni a cui avevano partecipato anche Finn o Elijah, aiutandoli a renderle quantomeno identificabili. Quello che stava facendo Brage non assomigliava a nulla che i suoi fratelli minori, Kol, Henrik e Hilda, dato che Rebekah anche da bambina non aveva mai amato giocare con lo sporco, avevano creato.

"Cosa stai costruendo?" chiese alla fine, dopo aver cercato di identificare la struttura. Il bambino lo guardò come se fosse una persona molto stupida, "Barca" rispose tirando fuori la lingua dalla bocca mentre applicava una foglia su quella che poteva, o forse no, essere la prua della barca.
"Davvero?" domandò perplesso Nik, "Allora perché è curva?"

"Niklaus! Non puoi aspettarti che sappia costruire una nave perfetta! È ancora piccolo" rise Tatia. Quello che avrebbe voluto dirle Nik era che perfino un cane sarebbe riuscito a mettere in fila dei bastoncini e che i suoi fratelli, alla stessa età di suo figlio, sarebbero riusciti a fare un lavoro sicuramente migliore, ma sapeva che un simile commento lo avrebbe fatto cacciare subito fino a quando lui non fosse tornato, strisciando preferibilmente, da lei con delle scuse ineccepibili sulla lingua.

Così alzò le spalle e cercò di spostare alcuni ramoscelli in una posizione più appropriata senza farsi vedere da lei o dal bambino.

Gli piaceva passare il tempo con Tatia, ma non particolarmente quando c'era anche il bambino. Per prima cosa Tatia si concentrava più su suo figlio che su di lui e secondariamente, non si lasciava toccare alla presenza di Brage. Aveva sperato di passare un bel pomeriggio, ad amoreggiare e magari a conoscersi meglio, non a giocare con un bambino che non riusciva a fare una linea semi dritta nemmeno quando gli si faceva notare che era storta.
Non era che i bambini non gli piacessero, aveva passato innumerevoli pomeriggi a giocare con i suoi fratelli quando erano piccoli, ma gli piacevano i bambini intelligenti, quelli che imparavano alla svelta. Forse il figlio di Tatia era un po' imbecille ? Lo guardò di sottecchi, si, decisamente.

Probabilmente era quello. Non credeva che i suoi fratelli fossero particolarmente intelligenti, quindi era il bambino di Tatia a cui mancava qualcosa.
Si spostò in una posizione più comoda, gli si stava addormentando un piede a stare così accucciato, e cominciò a raccogliere ramoscelli e foglie per conto suo. Forse se gli avesse mostrato come farlo, il bambino avrebbe capito. Dopo poco la riproduzione di una piccola Faering, una nave con due line di remi stava orgogliosamente alla fonda sul terreno, in attesa di piccoli omini che la portassero al mare per andare a razziare piccoli villaggi. Solo che Brage non stava prestando minimamente attenzione.

Nik fece un sospiro sofferto. Sapeva che se avesse voluto conquistare Tatia avrebbe dovuto anche tollerare, se non proprio accettare, suo figlio, ma gli riusciva difficile affezionarsi a lui. Era così diverso dai suoi fratelli! Con loro il legame era stato istantaneo, non appena li aveva visti aveva capito che erano parte della sua famiglia, che li avrebbe amati e che li avrebbe sempre protetti. Con il figlio di Tatia si stava sforzando per riuscire anche solo a raggranellare un minimo di quell'interesse che invece era stato preponderante con i suoi fratelli.

Forse non era colpa del bambino, anche se dimostrava di non avere nemmeno metà dell'intelligenza che avevano mostrato Kol o Henrik alla stessa età, forse era che il legame che aveva instaurato con loro era partito dalla consapevolezza che fossero la sua famiglia, il suo sangue.

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