Virginia, Anno 2060
"Nonna! No! Lei non ha fatto niente di male!" Urlai, mentre quegli uomini portavano mia nonna via da me.
Perchè stava succedendo?
In quel momento pensavo a tante cose, ma la cosa più importante, era aiutare mia nonna.18 ore prima:
Mi avvicinai lentamente a mia nonna, cosa era appena successo? E perchè?
Mi inginocchiai accanto a lei e l'abbracciai, avrei voluto poter aiutarla, ma non potevo farlo.
Guardai mio nonno, perchè gli avevano fatto del male?
Iniziai a piangere e abbracciai ancora più forte mia nonna, non riuscivo a crederci.
"Nonna.." Iniziai, ma lei mi fermò "No, non voglio parlare adesso." Le sue parole mi ferirono, ma potevo capirla, avevano appena ucciso suo marito.
Si alzò velocemente e andò in cucina senza dire niente.
Cosa aveva intenzione di fare?
Dopo qualche minuto tornò nella stanza con una coperta in mano.
La stese a terra e poi si rivolse verso di me "Mi aiuti, si o no?" Annuii e poi continuò "Adesso spostiamo il cadavere sulla coperta e poi nascondiamo il corpo nella foresta." Cosa? Perchè voleva farlo? Qual'era il motivo per cui doveva nascondere il corpo di mio nonno nella foresta?
Avevo tante domande da farle, ma decisi di chiedergliele al momento giusto.
Feci quello che mi aveva detto, e quando il corpo fù totalmente coperto, uscimmo dal retro della casa e camminammo verso la foresta.
Dopo circa 30 minuti arrivammo nella foresta.
Mentre cercavamo un luogo buono dove nascondere il cadavere, decisi di porle qualche domanda, dovevo sapere il motivo dell'omicidio di mio nonno.
"Adesso puoi dirmi cos'è successo? O almeno perchè?" Chiesi a bassa voce, così che nessuno potesse sentirmi.
Lei fece un respiro profondo e poi rispose "Degli uomini sono entrati in casa nostra mentre dormivamo e tuo nonno per proteggermi li ha aggrediti e loro gli hanno sparato." Rimasi abbastanza scioccata dalle sue parole, ma mi ripresi subito e continuai a camminare.
Aspettai la seconda risposta, ma lei non parlò, quindi decisi di porle di nuovo la domanda "E perchè è successo?" Lei mi guardò per qualche secondo, come se non era sicura se dirmelo o no. Ma alla fine rispose "Io..io non lo so. Penso che avessero intenzione di rubare qualcosa, ma quando tuo nonno li ha aggrediti avevano paura e quindi l'hanno ucciso." Potrebbe essere vero, ma indossavano delle divise e quindi non saranno di sicuro dei ladri. Decisi di non dirglielo per non farla arrabbiare, ma un'altra domanda mi balenò in testa e gliela chiesi "Allora perchè stiamo nascondendo il suo corpo in questa foresta?" Mi lanciò uno sguardo strano, non riuscivo a decifrarlo.
Abbassò lo sguardo e continuò a camminare, mi stava ignorando.
Mi fermai e lei fece lo stesso, mi guardò con sguardo interrogativo. "Rispondi alla mia domanda altrimenti vado via." La minacciai, lei si guardò intorno e si avvicinò a me.
Aprì la bocca, ma la chiuse di nuovo. Volevo una risposta e l'avrei ricevuta al più presto.
"È questo il modo di parlare a tua nonna? Ti ho cresciuta per 18 anni e tu mi ripaghi così?" Era abbastanza arrabbiata con me.
Feci cadere la coperta con il corpo di mio nonno a terra e corsi via.
Arrivata alla fine della foresta, camminai a lungo fino ad una barriera. Non ero mai andata lì, avevo sempre visitato un'altra barriera.
Mi avvicinai per guardare oltre, non c'era nessuno nell'altro lato.
Mi sedetti sotto un albero e rimasi lì a pensare per più di due ore.
Speravo di incontrare qualcuno dell'altro lato, ma non c'era nessuno.
Dopo aver pensato, decisi di tornare a casa.
Non sapevo cosa mi avrebbe aspettata, ma di sicuro una nonna abbastanza arrabbiata.
Appena arrivata a casa andai in cucina, non c'era nessuno.
Feci tutto il giro della piccola casa, ma non trovai nessuno.
Dov'era? Le era successo qualcosa?
"Nonna! Nonna dove sei?" Urlai, ma non aveva senso, nessuno era lì.
Mi feci coraggio e andai nella foresta, sperando di trovarla.
Anche lì non c'era nessuno.
Tornai a casa e andai in camera mia, mi stesi sul letto e chiusi gli occhi.
Quanto avrei voluto poter viaggiare anche di pomeriggio, mi serviva in momenti come quelli.
"Dicci dov'è!" Qualcuno urlò, un uomo. Mi alzai velocemente dal letto e aprii la porta per uscire fuori dalla mia stanza.
Qualcuno stava piangendo, una donna.
Andai nella cucina e lì c'era mia nonna, due uomini la mantenevano per le braccia mentre gli altri tre rovistavano nei cassetti.
Chi erano quegli uomini e perchè erano in casa nostra?
"Chi è lei?" Chiese un uomo con una divisa nera addosso, a mia nonna.
Anche gli altri indossavano una divisa nera, ma ognuno aveva uno stemma diverso dipinto sopra.
Mia nonna mi guardò e rispose alla domanda "Lei..lei è Kendra." "Tua nipote? Lei ha fatto l'intervento?" Chiese lo stesso uomo, il cui nome era Karl. Lo avevo scoperto grazie al nome scritto sullo stemma.
Mi feci coraggio e risposi "Si, ho fatto l'intervento qualche giorno fa. Qual'è il problema? Perchè siete qui?" Non mi aspettavo una risposta, ma un ragazzo abbastanza giovane rispose al posto dell'uomo "Il problema sono i tuoi nonni, anzi, è tua nonna. Tuo nonno ormai l'abbiamo ucciso. Comunque, non ha fatto l'intervento e si rifiuta di farlo."
Cosa? Quindi loro erano gli assassini che avevano ucciso mio nonno? E solo perchè non avevano fatto l'intervento li volevano uccidere?
"Forza, andiamo! Prendiamo anche la ragazza!" Urlò uno degli uomini e due di loro si avvicinarono a me.
"Kendra scappa! Non ti preoccupare per me, vai via e basta!" Urlò mia nonna, con le lacrime agli occhi.
Corsi nella mia stanza e aprii la finestra per saltare fuori.
Saltai fuori e continuai a correre, non sapevo dove andare, ma dovevo nascondermi.
Corsi nella foresta, era molto buio ma erano solo le 17:00.
Mi nascosi su un'albero, vidi gli uomini avvicinarsi al mio nascondiglio.
"Tu vai a destra, io vado a sinistra." Ordinò il più giovane e l'altro corse via.
Il ragazzo si avvicinò all'albero e si arrampicò sopra.
Mi avrebbe vista, dovevo scendere da lì sopra, ma non potevo farlo.
Rimasi immobile e mi coprii la bocca con la mano per non urlare.
Il ragazzo si avvicinò lentamente a me e alzò le mani, non aveva nessun'arma.
"Non preoccuparti, non ho intenzione di farti del male. Però devi venire con me, dobbiamo andare alla centrale." Sussurrò e quando eravamo a pochi centimetri di distanza, smise di camminare.
Tolsi la mano dalla bocca e iniziai a parlare "Non puoi lasciarmi andare via? Nessuno saprà che mi hai trovata."
Fece un sospiro e abbassò lo sguardo, dopo qualche secondo lo rialzò e parlò "Questo distretto è piccolo, ti troverebbero subito e ti uccideranno. Se vieni con me non succederà." Dovevo fidarmi? Ma infondo poteva solo far finta di essere dolce, forse mi avrebbe ucciso subito dopo.
Indietreggiai e caddi a terra, facendomi male.
La schiena e la testa mi bruciavano. Vidi del sangue a terra, era il mio.
Mi toccai la testa e guardai la mano con cui l'avevo fatto, c'era del sangue.
La mia testa stava sanguinando.
Chiusi gli occhi e quando li aprii, il ragazzo era in piedi davanti a me.
"Fa così male..la mia testa...aiutami. Ti p-prego, aiutami." Mormorai e chiusi gli occhi.
Sentii il ragazzo dire "Non preoccuparti, andrà tutto bene." e svenii.
*****
Aprii lentamente gli occhi, era tutto sfumato.
Ero stesa su un letto bianco, un letto simile a quello dell'edificio dove avevo fatto l'intervento.
Forse era proprio lo stesso, si, era lo stesso.
Mi alzai lentamente dal letto, tutto mi faceva male.
Indossavo un grembiule bianco come quelli degli ospedali, ma questo non era un ospedale.
Andai nel bagno della stanza e mi guardai allo specchio.
Una benda bianca era avvolta intorno alla mia testa, era sporca di sangue.
"Oh, sei sveglia.." Una voce mi fece saltare dallo spavento, era quel ragazzo.
"Scusa, non volevo..io..volevo solo controllare se era tutto a posto." Disse con voce dolce.
Gli sorrisi e uscii dal bagno.
"Beh, sto bene, o almeno penso di stare bene." Dissi e mi stesi sul letto, la testa mi faceva male.
Dopo qualche minuto di conversazione, lui andò via e mi lasciò da sola.
Quando provai ad addormentarmi, sentii delle grida dal corridoio.
Corsi verso la porta e vidi mia nonna dal vetro, due uomini la mantenevano.
"Vi prego lasciatemi vedere mia nipote per l'ultima volta, poi potete fare quello che volete!" Urlò lei, stava piangendo.
Diedi dei pugni sulla porta per farmi notare, lei mi guardò e si avvicinò alla mia porta.
Provai ad aprire la porta, ma non ci riuscii.
Uno degli uomini che la mantenevano, aprì la porta e appena lo fece lei mi abbracciò.
"Tesoro devi andare via di qui, promettimi che cercherai di scappare, promettimelo!" Disse e una lacrima rigò il mio viso.
Asciugai la lacrima e parlai "Te lo prometto nonna, te lo prometto. Grazie, grazie per tutto. Ti voglio bene e.." Venni interrotta da uno degli uomini che disse "Bene, adesso basta. Andiamo."
Lo guardai e poi guardai mia nonna, cosa le avrebbero fatto? E cosa mi avrebbero fatto?
"Nonna! No! Lei non ha fatto niente di male!" Urlai, mentre quegli uomini portavano mia nonna via da me.
Perchè stava succedendo?
In quel momento pensavo a tante cose, ma la cosa più importante, era aiutare mia nonna.
Rimasi da sola nella stanza.
Cosa avrei dovuto fare? Non avevo nessuno, ero da sola.
Mi stesi nel letto e chiusi gli occhi, non sapevo che ora era, forse sarei andata sull'isola.
La cosa migliore in quel momento era dormire, così non avrei pensato a tutte le cose che mi erano successe quel giorno.
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Another World;
Bilim KurguAvete mai pensato che ci sia un altro mondo? Avete mai pensato che i sogni succedano davvero? Beh, è tutto vero.