CAPITOLO 9

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"Nothing is permanent in this wicked world – not even our troubles"

Il suono della sveglia fece svegliare i due ragazzi, che, seppur controvoglia, si alzarono dal letto e iniziarono a prepararsi. Quel pomeriggio avevano organizzato un'uscita con gli altri ragazzi. Da quando avevano iniziato a partecipare alle conferenze e a vivere insieme nel dormitorio Shinso si era aperto con loro, ma soprattutto aveva iniziato a limitare l'uso degli auricolari. Kaminari era felice del fatto che il viola facesse finalmente parte di un gruppo di amici, così come era felice del fatto che questi aveva iniziato a parlare di più.

I sei si incontrarono all'entrata del dormitorio e, date le temperature elevate, optarono per un ristorante di sushi. Durante il tragitto i ragazzi parlarono dei dettagli riguardanti la prossima missione a cui avrebbero dovuto partecipare. Da un lato erano entusiasti ed eccitati all'idea di fare esperienza sul campo, mentre dall'altro erano terrorizzati dal fatto di dover affrontare di nuovo i villain che avevano fatto irruzione all'USJ. Il fatto che non ci fossero stati molti attacchi non era una cosa positiva, significava che i villain stavano elaborando un piano e le soffiate di Touya, o meglio Dabi, come si faceva chiamare dall'unione, erano sempre minori. Todoroki non lo dava a vedere, ma era il più preoccupato nel gruppo. Durante l'ultimo tratto del tragitto i sei incontrarono i Big three, ragazzi che come loro stavano partecipando a quella missione: , e . Quei tre erano molto più esperti di loro, essendo al terzo anno avevano partecipato a più missioni sul campo e gli avevano dato molti consigli importanti nelle missioni precedenti. Non appena notarono i tre Kirishima, che partecipava al tirocinio con Tamaki, chiese loro di unirsi al gruppo. I tre, pensando che fosse un'occasione di elaborare una strategia, accettarono.
Arrivati a destinazione presero posto ad un tavolo nascosto da occhi indiscreti, per non far sentire a disagio Tamaki.
Dopo che tutti ebbero ordinato, Mirio aprì il discorso chiedendo ai ragazzi quali fossero i dubbi e le incertezze che li preoccupavano. Todoroki parlò per primo, raccontando del fratello maggiore del quale non aveva notizie da giorni. Appena Kaminari sentì il racconto di Todoroki strinse istintivamente la mano del viola, che era seduto accanto a lui. La paura di perderlo si faceva sempre più intensa, ma ogni volta che questo pensiero si faceva spazio nella sua mente veniva istantaneamente scacciato. Il biondo voleva godersi il tempo con il viola e voleva restargli al fianco per quanto più tempo il possibile. Escludendo questo, il pranzo fu piacevole e non fu difficile trovare una strategia adatta e che valorizzasse i quirk di ognuno, permettendogli di poterlo utilizzare al massimo delle proprie capacità.

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Il ragazzi stavano lasciando il ristorante quando sentirono il rumore di un'esplosione, seguito da una nuvola di fumo che si stava alzando dall'altra parte del quartiere. Presero i costumi da Hero e si precipitarono sul luogo. Quello che videro fece gelare loro il sangue nelle vene. Un Nomu, un essere umano geneticamente modificato in modo da contenere più di un quirk, stava attaccando i cittadini. Su uno dei palazzi Shigaraki e il resto dell'unione guardavano compiaciuti la scena. Quello che più preoccupava i ragazzi in quel momento non tanto era l'attacco, quanto il mancato avviso di Touya. La situazione era più complicata del previsto e nessuno dei presenti avrebbe mai immaginato che quello scontro sarebbe stato una vera e propria guerra.

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