<<È pronta la cena!>> annuncia mia madreVado in camera di mio fratello e lo incito a scendere le scale insieme a me per andare a mangiare.
Per cena mamma ha fatto i fagioli al forno . Un piatto tipico del cosiddetto New England. Cucina molto bene però preferisco di gran lunga il cibo italiano. Forse perché è la mia terra natia ma un giorno, quando finirò gli studi e avrò un lavoro, vorrei tanto ritornarci. Se dovessi immaginarmi tra qualche anno, mi vedo in Italia con uno splendido marito e 3 figli. Questo è il mio sogno, può darsi che si avvererà come può anche non succedere. Mi piace credere che un giorno anche io sarò felice.
Felice di vivere.
Ora non so neanche io descrivere ciò che sento. Non posso dire di essere triste tutto il tempo ma non posso dire neanche che la mia vita è stupenda. Ho perso i miei e genitori, le persone che amavo di più al mondo, non abbiamo mai incontrato nonni o zii, perché a detta di mia madre e mio padre non avevano buoni rapporti con la famiglia. Non sono nemmeno andata al funerale, perché ero in ospedale. Avrei tanto voluto che non fosse accaduto niente quel giorno. Quel maledetto 22 dicembre. Ho passato un Natale orrendo e anche quelli che sono venuti in seguito. Avrei voluto essere piccola come Dylan, per poter dimenticare o semplicemente per non capire cosa stesse succedendo.
Arriviamo a tavola e iniziamo tutti a mangiare, così decido di dire ai miei genitori che sarei uscita stasera.
<<Stellina, ti vedo pensierosa oggi. Va tutto bene?>> papà mi chiama così sin da quando mi hanno adottato. Mi ha detto che sono la sua luce, che anche se non brillo più, ricomincerò a farlo e brillerò più di prima.
<<Va tutto bene papà. Volevo solo avvisarvi che stasera esco con i miei nuovi amici di scuola e andrò in un pub insieme a Olivia la mia nuova amica che verrà qua verso le 9 per preparasi insieme a me.>>
<<Esci? Perché? Poi ritorni vero?>> mi chiede subito Dylan preoccupato
<<Certo che torno piccolino, non ti lascio, non lo farò mai>> rispondo io dandogli una piccola carezza e un bacio sulla guancia.
<<Va bene però state attenti per favore che girano persone poco raccomandabili la sera. Qualsiasi cosa succeda dimmelo che ho pronte le manette e la pistola>> mi "ordina" mio padre scherzano. Lui è un poliziotto quindi è molto severo su queste cose nonostante io ormai abbia 20 anni.
Mamma non dice niente ma mi sorride e basta. Probabilmente è più contenta di me che io abbia fatto nuove amicizie e che stasera esca.
Finita la sera salgo in camera e mi faccio una doccia al volo e intanto mi asciugo i capelli, in modo da essere pronta per l'arrivo di Olivia.
Sono felice, perché è la mia prima vera uscita. Quando ero piccola non ho mai avuto amici, forse per la mia timidezza o forse perché per loro ero strana, ero diversa. A me non interessava truccarmi, essere la ragazza più popolare della scuola o stare con il ragazzo più bello. A me bastava trovare il vero amore, quello che ti sconvolge la vita. Quella persona che quando la guardi negli occhi pensi solo a quanto tu la ami, gli altri non contano, il tempo, lo spazio, non sono niente in confronto a quell'amore così vero e così potente in grado di abbattere tutti anche solo con una stretta di mano, con un abbraccio, con un bacio. Il vero amore. Tutti lo sognano. Quel principe che ti salverà dalle grinfie della regina cattiva. Ho 20 anni e non ho mai avuto un ragazzo, non ho mai dato il primo bacio, non sono mai stata toccata da nessuno.
Io non l'ho mai permesso, volevo che questa parte così intima e importante di me la dessi solo a chi se lo sarebbe meritato, a chi avrebbe davvero dimostrato di amarmi nonostante tutto.
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𝐼𝑛 𝑠𝑝𝑖𝑡𝑒 𝑜𝑓 𝑒𝑣𝑒𝑟𝑦𝑡ℎ𝑖𝑛𝑔
ЧиклитAllie De Santis è una ragazza di origini italiane che con il suo fratellino Dylan vive in orfanotrofio a seguito della morte dei suoi genitori. Con il passare degli anni vengono adottati da Liam e Layla Wilson, bisognosi di dare e ricevere amore. Al...