Pov's Arianna
È il mattino seguente, e io sono in bagno della cella a truccarmi un po'.
Stamattina mi sono svegliata più stronza che mai.
Ciro deve capire che con me deve abbassare la testa.
Altrimenti lo farò io con le forze.
È ora di usare gli artigli.
E di combattere.
Sto mettendo un rossetto rosso fuoco e eyeliner.
La direttrice ha dato consenso a noi ragazze di farci portare da casa, i trucchi.
Ed è anche un segnale per far capire a Ciro che sto ripartendo più forte di prima.
Come outfit ho messo un jeans nero, con una maglietta rosa con le maniche che arrivano all'avambraccio.
E infine ho legato i miei capelli in uno chignon.
"Lievt stu russett" sento dire improvvisamente dietro di me.
Mi giro e lo guardo sorpresa.
Ha anche la bella faccia tosta di comandarmi?
Ma chi cazzo si crede di essere?
"No" dico per poi girarmi verso lo specchio.
Lui avanza verso di me e prende il mio polso stringendolo.
"Agg itt lievt stu russett" ringhia vicino a me.
Mi avvicino alla sua faccia e lo sfido.
"Ho detto di no" ringhio.
"Azz t si arripigliat eh?" Dice facendo un sorriso spaventoso.
Mi tolgo con violenza dalla sua presa, per poi uscire dal bagno.
Vedo che si appoggia allo stipite della porta con le braccia incrociate.
"Solé nun mo fa ripetr lievt stu cos a facc" ringhia rimanendo sempre appoggiato.
Non lo rispondo.
Lo ignoro.
Oggi devo farlo arrabbiare.
È solo la base della mia vendetta.
Il peggio deve ancora venire.
"solé" ringhia.
Non rispondo.
Deve esplodere.
Improvvisamente avanza verso di me pericolosamente e mi butta al muro con violenza.
"M RISPUNN SI O NO?" urla.
Non rispondo ancora.
No no e no.
"C SFACCIMM" urla incazzato per poi prendere a calci il tavolo e le sedie.
Sorrido alla sua rabbia.
Sto avendo quello che mi merito.
La vendetta.
Si avvicina a me e preme la sua mano sul mio labbro.
"T'AGG ITT LIEVT STU RUSSETT" urla premendo sul mio labbro.
Non rispondo ma cerco di togliermelo da dosso.
Mi aggrappo alle sue mani e cerco di toglierle.
Toglie la mano e se le mette entrambe nei capelli.
"MA S PO SAPÉ C TIEN?" chiede urlando disperato.
Non rispondo devo farlo morire.
Si alza e mi fronteggia.
"Solé p favor me risponnr" dice implorandomi.
"P favor" dice tristemente.
Lo guardo con disprezzo per poi uscire dalla cella.
"Stu strunz" ringhio.
Adesso fa anche quello geloso?
Prima faceva lo stronzo e adesso quello geloso.
Secondo me si prepara dei copioni su come far impazzire le persone.
Mi avvio verso la mensa dove vedo Naditza e Silvia.
Serena non c'è.
Non so perché.
"Amo" si alza Naditza e mi abbraccia.
Ricambio l'abbraccio.
"Comm staij?" Chiede.
"Molto meglio rispetto a ieri" dico
"Over?" Chiede.
"Si amo aggià ripartí natavot, nun c pozz chiagnr semp nguoll a sta cos" dico nervosa.
Lei senza rispondere mi abbraccia.
"Sono fiera di te" dice lei.
La stringo più vicino a me.
Gli voglio bene.
"Weee bella" dice Silvia.
"Buongiorno bellezza" dico dandogli un bacio sulla guancia.
"We e comm maij stammatin stai bon?" Dice Silvia ridendo.
"Aggià ritornà chell è na vot" dico sedendomi sulla sedia.
"Brav amo" dice Naditza dandomi un bacio sulla testa.
Improvvisamente vedo Ciro entrare.
Si mette al solito posto e inizia a mangiare in maniera incazzata, senza nemmeno aver rivolto una parola ai suoi "amici".
Deve pagarla.
Non me ne frega nulla.
"NUN M SCASSÀ O CAZZ" urla improvvisamente.
Rido sotto i baffi.
"We ma c ce fatt a Ciro?" Chiede Naditza sgranando gli occhi.
"Nulla, lo sto ignorando. Facile facile" faccio spallucce con un leggero sorrisino.
"Marò amo sij tropp fort" dice Naditza sorridendo.
Gli mando un bacio.
Ciro mi sta guardando in maniera cattiva.
Cosa vuole farmi?
nulla ecco perché io farò peggio.
Improvvisamente Ciro si alza con i suoi scagnozzi e si avvicina al nostro tavolo.
Io e le ragazze ci giriamo e vediamo che ci guardano male.
"C vulit?" Chiede Naditza mettendosi vicino a me.
Improvvisamente Ciro spinge Naditza a terra, facendola cadere mentre Tano e Totò prendono Serena e Silvia e le tengono ferme.
"NADÍ NO" urlo andandogli vicino.
Ma Ciro mi prende e mi carica sulle spalle a mo di sacco di patate.
"NO CIRO LASCIAMI NO" gli do tanti pugni sulla schiena.
"NADITZA" urlo a squarciagola.
"SOLÉ" la tiene ferma Pino.
Usciamo dalla mensa
Ma che vuole fare?
"CIRO DEVI LASCIARMI" urlo.
"STATT ZITT" mi da un pizzico sulla gamba.
"AH" urlo dal dolore.
"CIRO LASCIAMIII, AIUTOOOOO" urlo con tutta la voce che ho in corpo.
"STATT ZITT AGG ITT" urla
Arriviamo dentro il laboratorio e mi fa scendere dalle sue spalle.
Mi allontano pericolosamente da lui.
"MA SI ASCIUT PAZZ?" urlo arrabbiata.
"PKE A STAMMATIN NUN M STAIJ PARLANN? S PO SAPÉ CHE PASSAT?" Urla anche lui.
"TIEN PUR O CURAGGIJ E MO DICR? T SI SCURDAT E CHELL C ME FATT?" Urlo arrabbiata.
Ma questo sta male.
Ha anche il culo di dirmi perché non gli parlo.
Non sono così stupida da dargli soddisfazione.
"P chella cos eh?" Chiede
Giro la testa per non far vedere la mia frustazione.
"RIC È P CHELLA COS?" urla questa volta.
"EH SI" ringhio piangendo.
"TU E STRONCAT A VITA MIJ. O MALE C ME RAT NUN O SACC SPIEGÀ" dico piangendo.
È vero mi ha rovinato la vita.
"Solé" dice.
"NO CIRO, E SCUS NUN M BASTN A NU CAZZ. ME FATT PRUÀ L'INFERN" urlo piangendo a singhiozzo facendomi colare il trucco sulle guance.
"guardm nattim" si avvicina a me e mette le sue mani sulle mie spalle.
"No lassm" dico cercando di togliermelo da dosso.
"NO MO ME UARDÀ" dice urlando.
Alzo lo sguardo e lo vedo finalmente negli occhi.
Sono bellissimi davvero.
Ma non posso accettare di ricadere nella trappola.
"T l'agg fatt pkke ma obbligat mio padre a nome dei valletta" dice facendomi sgranare gli occhi.
"Ah sì? Quindi si patt ric iett abbasc, tu o faij?" Ringhio.
"M'accir è divers" dice
"No nun è over, è tuo padre nun o facess maij Ciro. M staij ricenn nata strunzat, e tu e i valletta m facit schif"
Ringhio per poi sorpassarlo con una spallata.
Cerco di aprire la porta ma è chiusa.
"No tu nun iesc a ca, fin quand nun chiarimm" dice lui triste.
"Ma c vuò chiarí eh? Nient Ciro nient, vuij uommn sit tutt quant o stess, nun cagnat maij" ringhio nervosa.
Adesso si vuole giustificare?
Eh no.
Perché ci sono già caduta una volta,e per la seconda no.
"Ij m scus, o sacc ca t'agg fatt suffrí ma ramm na possibilità p cagnà" dice venendo vicino a me.
"No" dico solamente.
"P favor solé, una sol" dice mettendosi ancora di più vicino a me.
"No m servn e fatt p capi ca overament t dispiac" dico vicino a lui.
Improvvisamente mi prende per i fianchi, mi tocca il gluteo e con la gamba mi spinge vicino al muro.
Poggia le labbra sulle mie e inizia a muoverle sensualmente.
Mi palpa la gamba e mi tiene i fianchi, stringendoli.
Mi stacco subito e lo spingo.
Lui mi guarda.
"Chest t bast?" Dice affannato.
Lo guardo e non rispondo.
Questo bacio è stato... Bellissimo.
Davvero ho provato tanti sentimenti assieme
Quando l'ho baciato mi sono sentita un po' strana, come se avessi le farfalle nello stomaco. È stato di pochi attimi, ma importanti secondi e quando ho staccato dolcemente le mie labbra dalle sue, ho capito che è stato un momento indimenticabile.
Non so che fare, mi ha baciata..
Ma l'altro ieri è stato crudele.
Non so che fare.
"Solé"dice d'un tratto.
Lo guardo negli occhi.
"M rispiac overament" dice triste.
Forse è davvero dispiaciuto.
Cavolo sono in un fascio di nervi.
Non so se credergli o meno.
Sto impazzendo.
Abbasso la testa tristemente.
"Ciro fammi uscire" dico sussurrando.
Lui apre la porta e si sposta dall'uscita, ma prima che potessi farlo
"Sappi ca ij nun t'avess maij vulut fa del male" dice Ciro dispiaciuto.
Non rispondo e esco.
Piango a dirotto, sto malissimo.
Mi ha baciata ed è stato davvero incredibile.
Le sue labbra calde e umide, erano così buone.
Ma non posso perdonarlo così facilmente.
Mi ci vorrà un po' di tempo.
Devo riacquistare la sua fiducia.
Non so che fare.
Sono confusa in questo momento.
Ho paura di farmi prendere di nuovo per il culo.
io cosa ne so.
"Solé vien ja andiamo nella sala, Naditza sta suonando il piano" dice Liz.
"Ciro?" Chiede.
"Sta per uscire" dico tristemente.
"Ti ha fatto qualcosa?" Mi prende per il braccio.
"No"dico triste andandomene via.
Mi avvio con le lacrime agli occhi, fino ad arrivare nella sala.
Entro e mi posiziono sulla poltrona.
Tutti mi hanno guardata, ma a me non frega.
Sono troppo persa nei miei pensieri adesso per pensare alle persone.
Vedo Naditza venire verso di me, dati che vicino al pieno si è messo un altro ragazzo.
"Amo" viene e si siede vicino a me.
"Pkke chiagn?" Chiede triste
"Amo non c'è la faccio più" dico mettendo una testa sulla sua spalla.
"C ta fatt chillu strunz?" ringhia sottovoce
"No amo questa volta nulla, to giur. T raccont tutt aropp" dico triste per poi mettendo la testa sul suo petto e abbracciandola.
Lei mi avvolge le sue mani attorno alle mie braccia e appoggia la sua testa sulla mia.
Improvvisamente vedo entrare Ciro.
Ha uno sguardo triste e perso ed è davvero mortificato.
Si siede vicino a Edo dove quest'ultimo lo consola, abbracciandolo.
Vedo che gli inizia a piangere per poi sedersi.
Edo lo abbraccia consolandolo.
"Adesso Met canterà per voi una canzone che ha fatto commuovere il mondo intero. Naditza se puoi farmi il favore di suonare il piano, mentre Edoardo deve registrare un video." Dice Beppe.
Guarda caso Edo stava con Ciro, e con me c'era Naditza.
"La canzone in questione è Unconditionally di Katy Perry" dice Beppe.
Questa canzone è stupenda.
Ma in questo preciso momento vorrei tanto non ascoltarla, dato che già sto male.
Detto questo Naditza si alza, e si posiziona al piano, mente Edo inizia a riprendere.
Naditza inizia a premere le dita sul piano, sentendo già quella canzone nella mia mente.
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NON LASCIARMI MAI|🐻❤
RomanceSoleil Terranova è una ragazza di 17 anni figlia di uno dei boss più pericolosi della zona. È una ragazza molto impulsiva, irascibile, e antipatica. Cresciuta in una famiglia di camorristi, ha solo imparato cosa vuol dire la parola violenza. Vive a...