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Pov's Arianna
"E quindi chillu strunz a fatt tutt chest?" Chiede Naditza arrabbiata.
Annuisco facendo su con il naso.
Naditza si avvicina e mi fa mettere la testa sul suo petto e mi accarezza i capelli.
"Amo qualsiasi cosa non avere paura mai di niente. Mia mamma diceva sempre che la casa è il paradiso, ma poi quando esci da là arriva la giungla. La giungla è tutto questo..." Dice facendomi alzare la testa
"Il male" dice con la voce rotta dal pianto.
"Non mel'aspettavo da lui" dico piangendo.
"È semp stat accussij. Nun e maij cagnat, tutti quanti lo hanno accettato. Solo tu no" dice lei triste.
"Si pke pens ca o pozz cagnà, po quand vec ca ten sti sfuriat, cagn completament ideij" dico in modo triste.
"Ce la farai ij n so sicur" dice baciandomi la fronte.
Metto la testa sulle sue gambe e Naditza mi accarezza la testa.
Cosa mi hai combinato Ciro!

Pov's Ciro.
Sono dalla direttrice e mi sta rimproverando in modo molto aggressivo per quello che ho fatto a Totò.
Ma che cazzo vuole?
Io l'ho fatto perché ha dato un bacio alla mia Soleil, e nessuno deve toccarla nemmeno un fiore.
È mia e basta.
Ma perché nessuno lo capisce?
"ALLORA CIRO MI STAI ASCOLTANDO?" urla la direttrice.
"si" dico solamente.
Peccato che devo essere per forza un ragazzo educato, altrimenti già sarebbe morta stecchita questa stronza.
"NO NON VEDO" dice lei battendo il bastone a terra, senza farmi saltare.
Un bastone non mi ferma
Al massimo glielo faccio ingoiare.
Vedo che chiude gli occhi e sospira.
"Ciro per favore, cercherò di essere più calma possibile. Posso sapere perché l'hai fatto?" Chiede calma
"Avete un marito?" Chiedo improvvisamente.
"E questo cosa c'entra?" Chiede stizzita.
"P favor rispondetemi" gli dico.
Io Ciro Ricci che imploro una donna?
Ma quando mai l'ho fatto.
Solo per farla arrivare al mio scopo.
"avevo" dice solamente.
"si nu cumpagn ro marit vuost v'avess rat nu bacij, o marit vuost c'avess fatt?" Chiedo nervoso facendola arrivare alla mia risposta.
"Ciro posso sapere perché mi stai dicendo questo? Adesso stiamo parlando di te e non di me" dice stizzita.
"No no rispondetemi" ribatto.
Lei mi guarda e sospira.
"Beh sicuramente la reazione non sarebbe stata positiva" dice facendo spallucce leggermente.
"Ecco ci siete arrivata da sola direttrí" dico appoggiando la schiena sulla sedia.
"Non positiva vo ricr ca si sarà sicuramente incazzato o no?" Dico arrabbiato
Lei mi guarda e abbassa lo sguardo.
"Si" annuisce.
"Si è così" e alza la testa.
"Esatt e ij l'agg fatt ca nammurat mij. La amo è tutt cos p me" dico con sincerità.
Si è vero la amo.
Non posso accettare di perderla.
È un dono dal cielo.
È l'unica cosa che ho.
"Ciro questo non giustifica il comportamento irascibile che hai avuto verso Totò. In isolamento non ti metterò di nuovo, tanto non cambierà niente. Rimarrai così, poi giudicheremo al processo" dice esausta.
Annuisco deluso.
Pensavo di averla fatta ricredere.
"Vabbuò" mi alzo.
"Ma sappiate una cosa direttrí. Ij nun vulev chest, a Soleil la amo e facess tutt cos p ess" dico
Mi appoggio con le mani sulla scrivania e avvicino la testa.
"Non tutt chell ca pensat è over" dico per poi girarmi e uscire.
Inizio a camminare con il comandante per il corridoio
"Vir e nun fa ati strunzat Ciro" dice il comandante.
"Comandà mi avete chiesto troppo per promettervelo" dico non guardandolo in faccia.
"Ma tu o saij ca rischij e ij a Poggioreal e nun ascí chiú?" Dice il comandante stizzito.
"So abituat" dico facendo spallucce.
"No tu nun si abituat e ij o sacc, rischi di prendere il 41 bis e non vedrai più la luce del sole. Tu nun vuliv ascí?" Dice speranzoso.
Ha ragione io voglio uscire.
Devo crearmi un futuro con soleil.
Devo respirare l'aria partenopea che mi appartiene.
Il sole che mi scalda la pelle.
E il mare che mi rilassa le orecchie.
Ho bisogno di risentire il calore della mia bellissima Napoli.
"Ma è normal ca voglij ascí comandà" dico arrabbiato.
"E allor frniscl. E cagnà, pkke pur a nammurata toij o vo" dice scrollandomi le spalle.
"È o caratter mij, nun pozz maij fa" dico triste.
"No è invece si,ca buona volontà s risolv tutt cos." Dice sorridendo leggermente.
Ma io non ricambio.
Sono triste e arrabbiato.
"Ciro, tu comm tutt quant ca dint, p me sit figlij re mij. Pur e uaglion. V voglij ben comm è nu pat, nun v vuless maij vré è suffrí" dice con voce sincera e dolce.
"Comandà o sacc" dico freddo.
"E allora vir e fa coccos, si nu uaglion. Chillu post e merd nun fa p te" dice il comandante per poi andare via, e lasciandomi solo.
Ha ragione.
Quel posto non fa per me.
È vero si, sono abituato ai carceri, rapine e tutto il resto.
Ma quel carcere in particolare è un inferno.
Spero di non passarci mai di lì.
Comunque esco fuori al cortile e trovo Soleil che ha le gambe piegate al petto e la testa su di loro.
Ha la faccia davvero triste, per quello che è successo poco fa.
Odio vederla così
Mi fa malissimo al cuore.
Lo so che è stata colpa mia e adesso sarà arrabbiata con me sicuramente, ma non ci ho visto più quando gli ha dato il bacio.
Sono troppo geloso.
Mi guarda triste per poi girarsi dall'altro lato.
Mi sento una merda.
Mi avvicino a lei e mi siedo.


Pov's Soleil.
Sono sulla panchina e Ciro sta venendo verso di me.
Ma cosa vuole?
Vuole pure che io gli sorrida?
Eh no!
Non posso accettare quello che ha fatto.
No.
È troppo brutto per crederci.
"Ciao" dice Ciro triste.
Lo guardo e giro la testa.
Si siede vicino a me e mette una mano sulla gamba, ma io la distacco violentemente.
"Solé" dice
Non mi giro e non rispondo.
Ma che ha capito?
Nulla ecco.
Sto male.
"Solé" mi prende il braccio e mi fa girare verso di sé
Lo guardo con le lacrime agli occhi.
Lui abbassa la testa tristemente e mi guarda.
"Vien Ca" prende sta per aprire le braccia, lo fermo.
"M vuliv abbraccia?" Chiedo con voce tremante.
"No" dice lui mettendosi nella sua posizione.
Avevo capito che voleva abbracciarmi, ma non posso farlo.
Metto le ginocchia al petto e la testa appoggiata su di esse.
Lui si stende con la schiena al muro, ma non riesco a guardarlo.
"Solé nun o vulev fa e tu o saij" dice improvvisamente.
Mi giro e lo guardo.
"Nun o vuliv fa? Ric semp chest e po o faij, si incoerent"dico arrabbiata.
"Embè nagg capit staij ngazzat cu me p chest?" Chiede.
"Si Ciro si" dico ringhiando.
"Si vriss c'agg fatt in da vita mij, stiss ancor chiú ngazzat cu me" dice accendendosi una canna.
"Ma di Totò non te ne frega nulla? Solo ij so l'unic esser uman a cui s n freg e iss?" Dico arrabbiata.
Ma un po' di pietà per quel povero ragazzo no eh?
"No a me nun m ne maij futtut e nient e nisciun" ringhia
"Nun t n fott e nient e nisciun? E allor manc e me o no?" dico triste
Lui non risponde e guarda altrove.
"Ciro uardm" dico piangendo.
Lui non si gira.
"AGG ITT UARDM" urlo infuriata.
Lui si gira e mi guarda triste.
"T n fott ij me?" Chiedo
"Si e pur assaij" dice avvicinandosi alla mia faccia.
"Ma o vuo capi ca chesta cos l'agg fatt p nuij?" Dice arrabbiato.
"No nun è p nuij, certament nun può accirr ati person p nuij" dico piangendo.
"Solé ti amo, si tutta a cazz ra vita mi. Si o respir mii, o pensier quand m scet a matin, fin e quand m vac a cuccà. Si o pensier fiss" dice sincero.
"Ciro pur ij ti amo, tu si a vita mi, ma nun può tné sti sfuriat" dico arrabbiata.
"Cagn to prumett ma m'erà o tiemp" dice implorandomi.
Sta per baciarmi ma io mi stacco.
"Nun m vuò?" Dice triste.
"M'addà primm passà" dico triste.
"Tu nun si chell ca crerev" dice
"Ah sì è comm so famm sntí" dico nervosa.
"Aret a chist muro i fierr ca tien attuorn o cor, c sta un'anima. N'anima bell, chell co cor" dice indicandomi il cuore.
"Tu c n saij e chell ca teng aint?" Chiedo triste.
"O sacc, nun m le itt ma o sacc. T'agg capit già comm si fatt solé e p chi si fatt" dice guardando altrove.
"E p chi so fatt?" Chiedo insistendo.
"Si fatt p me" dice in modo possessivo.
"Solé nuij c completamm, tnimm a stessa mente cattiv, o caratter ugual picciò nun jamm mai d'accord" dice ringhiando.
"E cu chest arò vuò arrivà?" Chiedo nervosa.
"Voglij ricr ca ij e te c'amm amà afforz, simm destinat a sta nziem" dice sinceramente.
Si avvicina a me.
"Picciò vasm e scuordt e tutt cos, p favor" dice con voce roca.
Ma io mi stacco lo stesso.
"No" dico alzandomi.
Lui mi guarda imbestialito.
"M'addà passà" dico per poi andare via.



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