CAPITOLO XIX.

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Le lezioni di recupero sono dure, soprattutto perché devo incastrarle con quelle normali, quelle con Tamaki, le mie visite ed i compiti.

Devo studiare anche in macchina... Ma ne vale la pena, soprattutto se potrò andare a vivere con i miei amici.

Mi sposto di lato, schivando l'attacco di Nejire-Senpai.

Tamaki ha affermato di volermi veder combattere da fuori, per cui oggi sono sola contro la Senpai.

Mi fa piacere vederla concentrata e combattiva ma... Mi fa male tutto.

- Basta così- afferma Tamaki, interrompendo il combattimento.

- È stato molto divertente!- esclama Nejire con un sorriso, atterrando di fianco a lui.

- Grazie mille Nejire. Puoi andare se vuoi- le risponde lui.

La ragazza sembra sorpresa.

- Sei sicuro? Tornerai da solo?- gli chiede.

- Il dormitorio è vicino. E poi a breve avremo un esame per cui devi prepararti no?-.

Lei si porta le mani alle guance.

- È vero! Me ne stavo dimenticando! Allora vado!- esclama, correndo verso la porta.

Esita per un attimo sulla soglia e si volta, come se volesse dire qualcosa, ma poi se ne va.

- Sembra stia tornando normale-.

La voce di Tamaki è talmente vicina che mi fa sussultare.

Mi volto verso di lui, cercando di calmare il battito accelerato del mio cuore.

- Come sono andata? La verità- aggiungo.

- Nuda e cruda?-.

- Si-.

Mi fissa per un attimo.

- Ci tieni alla verità?-.

Per qualche motivo, ho l'impressione che non si stia riferendo all'allenamento.

- Si. Mi aiuta ad affrontare al meglio le cose-.

- Anche se fa male?-.

Annuisco.

- Quando ero piccola, mio papà aveva cercato di farmi credere che le mie visite fossero per aiutarmi a controllare meglio il mio quirk. Anche se non lo davo a vedere, avevo paura che ci fosse qualcosa che non andasse e mi allenavo in segreto, per cercare di perfezionarlo il più possibile. Una volta però mi feci male; mamma decise che ne aveva abbastanza delle bugie, e mi raccontò tutto.

- Non ricordo esattamente come la presi, anche perché a sei anni non sapevo esattamente cosa volesse dire avere una malattia. Però ero felice di non avere problemi con il mio quirk, e ci andavo molto più tranquillamente. Sicuramente ora sono felice di saperlo, perché così posso vivere la mia vita tenendo conto di questo fattore- racconto.

Lui non fa altro che fissarmi per tutto il tempo, e ne sono felice perché sembra veramente interessato alla mia storia.

- Per l'allenamento invece?- spezzo il silenzio dopo un attimo, vedendo che lui sembra immerso nei suoi pensieri.

- Sei migliorata molto nel combattimento corpo a corpo. Ma sinceramente, per l'uso del quirk... Non saprei cosa dirti- mormora.

- In che senso?-.

- Sembri conoscere perfettamente il tuo quirk, e hai il tuo schema per colmare le sue lacune. Non ho ancora trovato un modo per metterti in difficoltà, per cui non ho proprio idea di come aiutarti a migliorarlo- confessa.

TAMAKIXREADER-LA MIA RAGIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora