Odore Di Rugiada

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Harry aveva dormito divinamente, davvero, non ricordava una notte in cui si era appisolato sul letto e aveva istantaneamente dormito come un sasso.

Era sgusciato fuori  a malincuore dal groviglio di coperte che si era creato nel suo letto ed era uscito sulla terrazza. Ispiró a fondo l'odore di fresco, di pino e di rugiada che solo una mattina come quelle può donarti.
Il sole sorgeva timido dietro le montagne e Harry si guardava intorno sentendosi incredibilmente leggero.  <<È bellissimo vero? >> la voce roca di Louis suonava lontana, il riccio si stava concentrando sul cantare degli uccellini.

<<Sì>> sorrise il riccio mettendo in mostra le fossette <<Adesso capisco perché vivi qui.>>

L'alpha si avvicinò a lui e appoggiandosi con i gomiti al parapetto ammiró il paesaggio. <<Siamo licantropi dopotutto. Apparteniamo alla montagna.>> si voltó verso Harry <<Ti piacerebbe svegliarti così ogni mattina? >>

L'omega non era sicuro se si stava riferendo alla vista delle montagne o di un Louis in tuta e appena sveglio ma annuì solamente spostandosi un boccolo dai viso. <<Bene >> rispose l'altro << Perché un alpha potrebbe darti tutto questo>> il sorriso sul viso di Harry morì lentamente <<Trovatene uno ricco, magari anche simpatico e con un cottage di montagna e metterai fine ai tuoi problemi esistenziali.>>

Tornó dentro seguito dall'omega che nella sua testa lo stava insultando per essere così bipolare.
<<Mi vuoi far tornare a casa? >> piagnucoló.

<<Harry non posso tenerti qui per sempre. Ci conosciamo da due giorni ed è già tanto se i tuoi genitori non abbiano chiamato la polizia per denunciare la tua scomparsa.>> sospiró l'alpha cominciando a tirare fuori il necessario per la colazione.

<<Ti prego Louis>> gli fece gli occhioni da cucciolo <<ti prego ti prego ti prego->>

<<NO PUNTO! >> sbottó innervosito.
Non avrebbe potuto tenerlo lì per l'eternità questo era ovvio, ma gli sembrava moralmente ingiusto mandarlo contro una sorte che non meritava. Louis sapeva per esperienza quanto potevano essere fastidiosi e irrasccibili gli alpha... Sicuramente Harry ne avrà incontrati di tutti i tipi.
Ma non gli importava. Non gli importava assolutamente e nella sua testa continuava a ripeterselo.

Poi però lo guardó nuovamente e cedette alzando gli occhi al cielo <<Okay! Ma solo per questa mattina, oggi pomeriggio sei già a casa>>sbottó occhi blu facendo saltellare Harry contento.

<<Grazie grazie grazie >> gli saltó quasi un braccio il riccio facendo scattare in avanti le braccia di Louis che scosse la testa <<No no no non ci provare nemmeno ragazzino. >>

Harry ignoró il suo commento scontroso e sorridendo come un ebete si diresse verso il frigo alla ricerca di qualcosa da mangiare. La cucina di Louis era ampia ed era il prototipo che Harry aveva sempre sognato.
Quando l'omega era piccolo disegnava continuamente come sarebbe stata la sua casa dei sogni e doveva ammettere che quella del maggiore si avvicinava molto.

La cucina era di un tenero color panna, con il bancone e il tavolo di marmo e una grande vetrata che si affacciava sul paesaggio. Anche quei mobili erano rigorosamente in legno mentre però notava che il servizio dei piatti era coloratissimo. Bicchieri, tazze, posare e tutto il resto erano ricoperte di disegni e fantasie colorate.

Si scontrabano con il lusso di quella casa, ma avevano un non so ché di tenero, trasmettevano calore.

Harry afferró una tazza e  guardola disse <<È molto carina>>
Louis alzó leggermente lo sguardo dal giornale che era intento a leggere <<Sì già, tutto il servizio lo ha scelto mia sorella. Ama i colori sgargianti. >>

L'alpha che non voglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora