Merda Sono In Calore

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(Attenzione: presenza di smut, se siete sensibili o vi infastidisce passare avanti)

Harry si rigiró nel letto provando a riaddormentarsi, ma ormai era sveglio e il sole entrava fastidio dalla finestra, quindi decise di alzarsi.

Scese lentamente le scale sbadigliando. Si sentiva uno straccio e la testa aveva preso a girare. La casa era incredibilmente silenziosa, l'omega riusciva anche a sentire il canto degli uccellini fuori dalla finestra.

Si diresse in cucina per prendere il termometro e misurarsi la febbre siccome si sentiva scottare e fu allora che notó un piccolo post-it attaccato sulla credenza.
"Sono uscito a fare la spesa, torno tra un'oretta massimo.
Louis"

Scrolló le spalle e accartocciando il biglietto riprese la ricerca del termometro quando un improvviso crampo lo colse di sorpresa facendolo genere dolorante.

Muguló infastidito quando il caldo che sentiva precedentenente lo fece iniziare a sudare. Si sentiva il corpo in fiamme mentre le gambe iniziavano a farsi molli.
<<Oh no>> gemette <<no no no no>>
Sentiva del caldo liquido colare dalla sua apertura e scendere giù per la coscia. Si appoggió al ripiano di marmo mentre prendeva respiri profondi per calmarsi.

I suoi pantaloni del pigiama stavano diventano incredibilmente bagnati e il fatto che l'odore dell'alpha fosse ovunque in quella casa non lo aiutava affatto. Inizió a piagnucolare bisognoso di avere qualcosa al suo interno, era talmente disperato che un qualsiasi oggetto sarebbe andato bene.

























Mezz'ora dopo...

<<Harry! >> Louis lanció le chiavi sul mobiletto e chiuse la porta con un calcio <<Harry sono a casa. >>
Si diresse verso la cucina con le borse in mano, rimase leggermente sorpreso dello stano silenzio che era presente ma non ci diede troppo preso e cominciò a svuotare la spesa.

Il suo super-udito però era in allerta e infatti percepì dei piagnucolii provenienti dal piano di sopra.

Aggrottó le sopracciglia e preoccupato per l'omega si diresse velocemente verso le scale.
<<Hazza>> bussó alla porta della sua camera dalla qualche provenivano i versi <<Sei qui dentro? >>

L'alpha riuscì a percepire un sospiro dall'altra parte della porta e una vocina piccola sussurrare << L-louis>> provó ad aprire la porta ma trovandola bloccata bussó con maggior insistenza << Tesoro fammi entrare. >>

Harry era steso sul grande letto king size con le gambe spalancate, il viso rosso rigato di lacrime e i capelli sparpagliati sul cuscino.
<<V-vattene Louis ahn>> gemette <<Vattene>>
L'alpha però ringhió leggermente a quell'ordine e provando a forzare la maniglia obbiettó << No voglio aiutarti! >> era seriamente preoccupato per quello che stava succedendo all'omega lì dentro.

<<S-stai solo p-peggiorando le cose>> difatti più il maggiore parlava più il riccio si eccitava.

La voce dell'alpha lo faceva tremare e il lubrificante aumentava la sua uscita. Si sentiva così incredibilmente bagnato e bisognoso che stava per mettersi ad urlare.

Voltó la testa di lato verso la porta e passandosi la lingua sulle labbra mormorò <<S-sono... Sono in calore Louis>> a pronunciare il suo nome involontariamente spalancó maggiormente le cosce <<E- e argh e non sei d'aiuto così. >>

Il castano sussultó a quella confessione. Dopo che ne aveva sentito parlare a scuola, Louis si era informato maggiormente e sapeva quanto poteva essere doloroso per un omega  passare il proprio calore senza un alpha.

L'alpha che non voglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora