l'intervista parte 2

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Subito dopo l'abbraccio, ci dirigiamo tutti e tre presso gli studi Mediaset di Cologno Monzese. 

In auto Astrid parla di come non voleva andare a scuola oggi, che non ne ha voglia e che preferisce passare del tempo con me. Purtroppo, essendo una giovane madre che alleva sua figlia da sola, ogni tanto mi tocca portarla a lavoro ma per il capo non è mai risultato un problema.


Inizia l'intervista e Silvia Toffanin è sempre molto carina e disponibile. Gli chiede come sta, come ha raggiunto il successo che ha ora e cosa nel privato lo ha portato ad essere l'uomo che è ora.

<<vengo da una famiglia modesta, cresciuta con sani valori che spero un giorno di poter trasmettere alla mia famiglia. Il successo è stato molto casuale e fuori dai miei piani tempo fa ho incontrato la persona che mi ha reso ciò che sono oggi. Questa persona è fuori dalla mia vita da un po' di tempo, a cui sarò per sempre grata lo stesso, anche se non nascondo che mi ha turbato molto la sua assenza improvvisa dalla mia quotidianità>> risponde, si gira e guarda nella mia direzione, mentre io avevo in braccio Astrid.


L'intervista prosegue chiedendo la situazione sentimentale e i suoi progetti lavorativi futuri, a cui lui risponde dicendo:

<<sentimentalmente sono aperto all'amore, amo l'amore, sono grato alla vita per avermi dato la possibilità di amare tanto. Al momento non sono pronto a relazioni, credo, ma so per certo che sono aperto ai cambiamenti e alle ventate di aria pulita. 

Lavorerò in Italia per qualche tempo, un paio di mesi circa; ho in progetto di trasferirmi a Roma per girare delle serie italiane che mi sono state offerte. Non so, la vita è davvero imprevedibile>>

Nei momenti in cui diceva queste cose, pensavo a quando tante volte per tanti anni parlavamo di questi suoi progetti. Ha sempre amato l'Italia, lavorare qui era uno dei suoi sogni. Ci è riuscito e sono felice per lui.


Finisce l'intervista e con l'auto aziendale ci dirigiamo verso l'ufficio della mia agenzia. Entriamo velocemente perchè avevo fretta di tornare a casa, Astrid si era già addormentata in auto e mi scocciava farla stancare ulteriormente.

<<è un addio quindi>> mi dice

<<può darsi, buona serata>> rispondo frettolosamente quando all'improvviso...

<<e comunque non ti ho mai dimenticata>>

<<buonanotte Can>> 

Esco e mi dirigo verso l'auto. 


è un addio, lo giuro.

Piedi per terra e testa nel cielo / CAN YAMANDove le storie prendono vita. Scoprilo ora